L’Adige pubblica il Documento integrale che oggi l’amministrazione guidata da Damiano Tommasi ha presentato ai Parlamentari ed ai politici veronesi (assenti tutti quelli del Centrodestra). Si tratta di un elaborato però assai interessante soprattutto per i Cittadini che possono comprendere il percorso scelto, i problemi aperti, per la nostra Città in vista della prossima scadenza delle Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali 2026. Una vera e propria road map, una to-do-list (per continuare con gli anglicismi) sulla quale misurare volontà ed interessi della politica scaligera.
“Richiesta di istituzione sede DIA e DDA su Verona
L’Amministrazione comunale ha intrapreso con fermezza e decisione un cammino di contrasto a ogni forma di criminalità nei territori veronesi a tutela della propria economia, della libera concorrenza, della legalità e, dunque, del libero agire della propria cittadinanza.
Tale percorso raccoglie e partecipa al progetto avviato da Avviso Pubblico e dalla Camera di Commercio di Verona nel luglio 2020 con la costituzione della Consulta della Legalità, che rappresenta oggi un consolidato strumento di analisi e approfondimento del fenomeno e dei concreti rischi di infiltrazione criminale. Alla Consulta partecipano i rappresentanti di tutte le associazioni iscritte nel Consiglio della CCIAA. Gli esiti dei lavori degli ultimi 2 anni hanno evidenziato rischi elevati nei settori turismo, edilizia, logistica e agricoltura, quelli peraltro cruciali per lo sviluppo dell’area veronese in considerazione della sua vocazione e della sua unica e pregiata posizione geografica che la pone al centro delle maggiori direttrici commerciali del Paese e dell’intera Europa.[1]
Inoltre, due importanti procedimenti giudiziari denominati Taurus e Isola Scaligera hanno accertato la presenza strutturata di cosche della ‘ndrangheta nel veronese, al punto da non poter più parlare di “infiltrazione” ma di “radicamento”.
La necessità di avere la presenza di giudici DDA sul territorio veronese, rafforzando la struttura della sede di Venezia è data da diversi fattori:
Il Veneto:
· 4a Regione per n. residenti (4,8 mln)[2]
· 1a Regione per presenze turistiche (71,9 mln)[3]
La Provincia di Verona:
· la 14ma provincia per n. residenti e la seconda (927.000) dopo Padova (931.000)[4] nel Veneto
· la 3a provincia italiana per presenze turistiche (18,8 mln)[5]
· la provincia di Verona è caratterizzata, tra gli altri, dai seguenti elementi (dati 2023):
§ rappresenta il 19% della popolazione veneta;
§ ospita il 20% (93.497) delle imprese del Veneto;
§ realizza 20,0 miliardi di Import (su 62,9 del Veneto) e 15,3 miliardi di Export (su 81,9 del Veneto);
§ è la 2° provincia del Nord-Est per nr di imprese con oltre 100 milioni di volume d’affari e la 2° a livello nazionale per la presenza di multinazionali;
§ è posizionata all’incrocio delle direttrici TO-TS e Brennero-Emilia;
§ è sempre più teatro di eventi di respiro internazionale e sul suo territorio sono in via di realizzazione grandi opere infrastrutturali (Milano-Cortina).
· Presenza della Criminalità Organizzata nella provincia di Verona:
o 127 condannati e 165 condanne;
o Presenza accertata di 22 clan in 22 luoghi;
o 52 immobili censiti detenuti dai soggetti dei 22 clan;
o 149 interessi economici censiti di cui 65 a Verona 106 riferibili alla ‘Ndrangheta.
· la presenza mafiosa sul territorio e nell’economia – in particolare della ‘ndrangheta calabrese – è più estesa di quanto sino a qualche tempo fa si pensasse. Il territorio veronese attira interessi illeciti e criminali perché l’economia è fiorente, si stanno facendo e si faranno grossi investimenti in opere pubbliche, si registrano delle pericolose, seppur circoscritte, complicità con esponenti del mondo delle libere professioni e dell’imprenditoria.
· la necessità di rafforzare i controlli e i presidi di legalità: avere sul territorio scaligero un nucleo investigativo interforze, come la DIA, specializzato nella prevenzione e nel contrasto alla criminalità organizzata, e una sezione della DDA – o un magistrato distaccato dalla Procura di Venezia – sarebbe un messaggio molto importante rafforzando l’azione di prevenzione;
Eccetto Padova, e Bergamo che dista 40 km sia da Brescia che da Milano, tutte le Province che precedono Verona per n. di abitanti (parametro che non considera le presenze per turismo ed eventi) sono tutte sedi di Corte D’Appello e dunque di DDA.
Venezia, unica sede DDA del Veneto, ha solo 4 giudici per gestire le attività di indagine antimafia. La Puglia (3,9 mln di ab. contro i 4,9 del Veneto) ha 2 DDA con un numero di magistrati pari a più del doppio, mentre la Liguria (1,5mln di ab.) ha 1 DDA e 35 PM contro gli 82 PM del Veneto (in Liguria 1 PM ogni 43.000 ab. – in Veneto 1 ogni 59.000 ab.)
Di seguito si elenca la cronologia delle azioni sin qui intraprese:
19/04/2024 Tutti i sindaci dei 98 Comuni della Provincia di Verona, anche grazie alla collaborazione di Avviso Pubblico a cui oggi aderiscono 43 Comuni su 98, unitamente al Presidente della Provincia, sottoscrivono una lettera indirizzata ai Ministri Nordio e Piantedosi con la quale chiedono l’istituzione di una sezione della DDA e di una sede della DIA. La sottoscrizione del 100% dei sindaci è un fatto storico. (La lettera viene formalmente inviata il 29/04). La Procura di Verona emette un comunicato stampa con cui esprime pieno appoggio alla richiesta, sottolineando in particolare:
· il vistoso sottodimensionamento delle sedi antimafia e dei relativi sostituti del Veneto rispetto ad altre Regioni;
· la posizione decentrata di Venezia rispetto all’intero territorio regionale del Veneto;
· la sottovalutazione a livello nazionale della realtà veronese in tema di contrasto alla criminalità
20/06/2024 – Il Consiglio Comunale di Verona approva all’unanimità la mozione 337 depositata dal Presidente del Consiglio Stefano Vallani che impegna la Giunta a costituirsi parte civile nei Processi di Mafia per reati (artt. 416-bis e 416-ter) commessi nel proprio territorio
21/06/2024 A seguito di riscontro da parte del Ministero degli Interni, la lettera viene consegnata a Roma al Ministro Piantedosi dal Sindaco Tommasi con Assessora alla Sicurezza e Legalità, dal Presidente della Provincia e dal Coordinatore provinciale di Avviso Pubblico. In quella sede il Ministro promette una visita a Verona che il Prefetto ha pubblicamente confermato che avrà luogo a breve.
08/07/2024 Il Sindaco Tommasi con Assessora alla Sicurezza e legalità e al Coordinatore di Avviso Pubblico incontrano a Venezia il Procuratore Generale Prati, al quale espongono i contenuti della richiesta e che ne condivide le ragioni.
17/7/2024 Al termine dell’audizione della Commissione Parlamentare Antimafia nel corso della quale il Procuratore di Venezia Cherchi ha espresso parere contrario alla richiesta perché a suo dire questo depotenzierebbe Venezia (Nota congiunta Comune di Verona – Avviso pubblico 18.07.2024: l’intento della richiesta, animata da uno spirito costruttivo e di collaborazione istituzionale, è mirato al potenziamento del controllo del presidio di legalità sul territorio, non è certamente quello di indebolire l’azione della DDA di Venezia e della DIA di Padova). Su richiesta della sen. Aurora Floridia la Presidente Chiara Colosimo ha assunto l’impegno di organizzare audizioni in terra scaligera dopo l’estate. Lo stesso Cherchi aveva sottolineato nella Relazione DIA del secondo semestre 2022: “Ormai in Veneto c’è una presenza radicata della criminalità organizzata che permea, da tempo, ogni settore imprenditoriale senza distinzione di settori merceologici […] praticamente ovunque, allo smaltimento di rifiuti, alle attività imprenditoriali più complesse e organizzate. Su questo sicuramente gioca un ruolo determinante la scarsa attenzione culturale del problema dell’infiltrazione mafiosa negli ambienti socio-economici, […] sia nella mancata presa di coscienza reale della società civile e dei suoi organi rappresentativi”.
20/07/2024 Il Sindaco Tommasi invia al Ministro Nordio una seconda lettera auspicando di poterlo incontrare per replicare quanto fatto a Roma con il Ministro Piantedosi.
20/09/2024 Il Procuratore Tito, nella sua Relazione per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2025, richiama la lettera dei 98 sindaci, ne sostiene le ragioni sostanziali “al di là dei profili processualmente atecnici” e sottolinea quanto essa sia stata fino ad allora inascoltata.
Progetto Verona città Metropolitana
L’Amministrazione comunale ha intrapreso un percorso di approfondimento delle condizioni e dei riflessi derivanti dal riconoscimento a Verona dello status di Città Metropolitana. Il tema più volte affrontato negli anni scorsi non ha mai trovato concretezza nell’analisi e nella proposta a livello istituzionale centrale.
Il territorio veronese, per la sua dislocazione geografica, per le condizioni di sviluppo, per le grandi infrastrutture e le potenzialità future richiede sempre più un consolidamento istituzionale in grado di sostenere il ruolo strategico che lo pone da sempre al centro di grandi direttrici commerciali nazionali e internazionali.
Verona è in questo momento esclusa da una serie di benefici quali:
Fondo per le Città Metropolitane (PNRR): Nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, le città metropolitane hanno accesso a fondi dedicati per progetti di sostenibilità e innovazione, come la riqualificazione energetica degli edifici pubblici, la mobilità sostenibile e il miglioramento delle infrastrutture digitali.
Contributi per la Mobilità Sostenibile: Le città metropolitane ricevono finanziamenti specifici per promuovere la mobilità sostenibile, per piste ciclabili, potenziamento dei mezzi pubblici e sviluppo di infrastrutture per veicoli elettrici.
Esenzioni Imu e Agevolazioni Tributarie per Rigenerazione Urbana: Alcune città metropolitane possono offrire esenzioni o agevolazioni sull’Imu per interventi di rigenerazione urbana in aree degradate.
Contributi per il Turismo Sostenibile: Alcune città metropolitane ricevono fondi dedicati allo sviluppo del turismo sostenibile anche attraverso itinerari alternativi e infrastrutture per decongestionare le aree turistiche centrali.
Agevolazioni per l’Efficienza Energetica: Le città metropolitane possono accedere a contributi aggiuntivi per la realizzazione di progetti di efficienza energetica su edifici pubblici e per il miglioramento della qualità dell’aria.
Fondi per l’Innovazione Digitale e la Transizione Tecnologica: Le città metropolitane hanno accesso a fondi specifici per l’innovazione tecnologica per a migliorare la qualità della vita urbana e i servizi ai cittadini.
Contributi per la Gestione dei Rifiuti e Progetti di Economia Circolare: Le città metropolitane possono beneficiare di contributi per la gestione integrata dei rifiuti e per l’implementazione di progetti di economia circolare.
Sostegni per l’Inclusione Sociale e la Lotta alla Povertà: Vi sono fondi specifici destinati alle città metropolitane per finanziare iniziative di inclusione sociale e supporto alle fasce più vulnerabili della popolazione.
Queste misure riflettono l’importanza delle città metropolitane come centri strategici per lo sviluppo sostenibile, la crescita economica e l’inclusione sociale. Le condizioni e l’entità delle agevolazioni possono variare tra le città metropolitane e dipendono da regolamenti specifici e progetti attivati nelle singole aree urbane.
Di seguito si elenca la cronologia delle azioni sin qui intraprese:
02/10/2023 Nel corso dell’assemblea di Confindustria il Presidente Boscaini auspica per la provincia di Verona lo status di Città Metropolitana collocandola all’interno della macroregione del Garda.
04/10/2023 I parlamentari veronesi Maschio, Morgante e Padovani depositano un disegno di legge per aggiungere la parola “Verona” alla lista delle città metropolitane.
20/10/2023 – Le Commissioni Consiliari 1a e 2a in seduta congiunta incontrano l’ex on. Gianni Dal Moro che espone una sua relazione contenente le ragioni, le opportunità e le riflessioni “storiche” fatte a Verona sul tema già a partire dal 2005 fino alle considerazioni sulla legge 56/2014 che ha istituito le Città Metropolitane.
23/11/2023 Il Consiglio Comunale di Verona approva all’unanimità la mozione 190 depositata dal Presidente del Consiglio Vallani che impegna la Giunta, in coordinamento con le categorie rappresentative del territorio e i/le Parlamentari veronesi, a seguire l’iter per l’istituzione della Città Metropolitana di Verona.
11/03/2024 Il DDL presentato da FdI viene assegnato alla Commissione Affari Istituzionali
20/09/2024 Ripresa delle analisi sul percorso verso la Città Metropolitana. Si individuano 4 aree critiche: ECONOMIA – INFRASTRUTTURE. – GIUSTIZIA – SICUREZZA e si propone di comparare Verona con Città Metropolitana similari per dettagli di studio (Torino e/o Bologna)
Cerimonie Olimpiche e Paralimpiche Milano Cortina 2026
Prima Parte
OPERE PER IL MIGLIORAMENTO DELL’ACCESSIBILITA’ ALL’ARENA.
Tra meno di un anno e mezzo Verona sarà città olimpica. L’Arena sarà protagonista assoluta ospitando la cerimonia di chiusura (22 febbraio 2026) dei Giochi Olimpici Invernali Milano Cortina e la cerimonia di apertura (06 marzo 2026) dei Giochi Paralimpici eventi che saranno un’esperienza unica per tutte le persone coinvolte.
La Giunta ha recentemente deliberato l’approvazione del piano di fattibilità tecnico economica (PFTE) della prima fase degli interventi funzionali alle cerimonie, con un’indicazione precisa per l’opera permanente riguardante l’Anfiteatro che sarà la legacy più importante dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano-Cortina 2026: la realizzazione di un ascensore all’interno dell’Arena di Verona, auspicabilmente nell’arcovolo n. 65; un’opera che, nel rispetto dell’immenso valore storico e culturale e della sua unicità, consenta di valorizzare l’Anfiteatro romano di Verona adeguandolo alla contemporaneità e assicurando ad ogni persona una visita appagante, che restituisca la straordinaria esperienza di godere della bellezza di un luogo senza tempo.
L’auspicio dell’Amministrazione comunale, comunicato anche a SIMICO (Società Infrastrutture Milano Cortina sotto la vigilanza del Ministero Infrastrutture e Trasporti www.simico.it) che lo ha inserito nella seconda fase di progettazione, è che venga fatto, tutti insieme, ogni sforzo affinché l’ascensore possa essere realizzato in tempo utile per le cerimonie del 2026; per questo determinante obiettivo, sono in procinto di essere avviate le indagini, i rilievi e le valutazioni metodologiche, archeologiche, compositive, strutturali e di sicurezza.
L’intendimento condiviso è di realizzare un ascensore che, dal piano di imposta dell’Arena, consenta lo sbarco sulla terrazza dell’Ala; oltre alla realizzazione di un secondo corpo di ascensore di tipo telescopico – già realizzato in altri contesti monumentali – che prosegua la risalita con sbarco sull’anello sommitale; oppure di un sistema di servoscala che, dalla terrazza dell’Ala, consenta lo sbarco sull’anello mediano dell’Arena.
Più in generale, la delibera della Giunta ha approvato i pareri favorevoli espressi dalle Direzioni comunali competenti, in sede di conferenza di servizi, indetta da SIMICO per l’esame del progetto di fattibilità tecnica ed economica degli interventi di miglioramento dell’accessibilità dell’Arena di Verona, inclusi nel Piano Complessivo delle Opere Olimpiche approvato con D.P.C.M. 08 settembre 2023. Il presupposto dei pareri positivi che riguardano in particolare le opere in Arena è che si realizzi l’ascensore all’interno dell’Anfiteatro.
La relazione finale approvata prevede anche una serie di osservazioni tecniche in merito alle progettualità presentate da SIMICO che riguardano altri significativi interventi di adeguamento dell’Anfiteatro: dal completamento del rifacimento dei servizi igienici (per gran parte già previsti e realizzati con l’intervento in Art Bonus in corso), al miglioramento dei percorsi all’interno delle gallerie, con la realizzazione di un’area di accessibilità aumentata a contorno dell’arcovolo n. 65 tramite pedane, passerelle, parapetti, oltre che di riqualificazione di accesso e recesso da Via Dietro Anfiteatro, tramite un sistema di rampe a superamento del dislivello.
Nell’ottica di consentire la più ampia accessibilità al monumento anche nella sua configurazione museale, all’interno dell’Arena sono inoltre previste opere di consolidamento della platea e di miglioramento funzionale e di sicurezza del parapetto sommitale e delle protezioni dei vomitoria.
Le opere oggetto del PFTE di SIMICO riguardano, inoltre, gli interventi sulle vie di accesso all’Arena dalla stazione di Porta Nuova e dai principali parcheggi cittadini, per assicurare la percorribilità for all.
Oltre a quanto previsto nel PFTE oggetto della recente conferenza dei servizi (e dunque al momento non finanziato), per raccordare la quota di piazza Bra’ con il vallo il Comune ha proposto a SIMICO – anche grazie al supporto dello IUAV – la realizzazione di percorsi integrati nell’acciottolato esistente e coerenti dal punto di vista dei materiali impiegati che, oltre a garantire la massima accessibilità, consentano il pieno svolgimento delle attività logistiche per l’allestimento degli spettacoli lirici ed extralirici, salvaguardando al contempo le vie d’esodo per la sicurezza degli spettatori.
La seconda fase della progettazione di SIMICO, oltre all’ascensore all’interno dell’Anfiteatro, riguarderà la rifunzionalizzazione in chiave di massima accessibilità e inclusività dell’allestimento dell’intera cavea dell’Arena, nella sua configurazione quale teatro per gli spettacoli lirici ed extralirici, ivi compreso il rifacimento delle sedute di platea e di gradinata.
Restando nel contesto delle iniziative inerenti all’Anfiteatro, il Comune sta approntando un concorso di progettazione per la rifunzionalizzazione dell’edificio delle ex scuole Segala e del relativo contesto urbano al fine di realizzare locali accessori anche alle attività di Fondazione Arena di Verona per la migliore gestione del maggior numero di attività connesse alla realizzazione degli spettacoli e, dunque, anche per il benessere di lavoratori e lavoratrici. Si tratta di un intervento di ristrutturazione importante e molto atteso che, allo stato, non è però finanziato.
Per concludere, il Comune sta valutando di realizzare, in vista della cerimonia olimpica e della cerimonia paralimpica in Arena, due importanti interventi di efficientamento dell’impianto elettrico dell’Arena, da effettuare tanto nell’edificio di Palazzo Barbieri (raddoppio della cabina elettrica a servizio dell’Anfiteatro), quanto nell’Arena stessa (sostituzione del generatore a gasolio), al fine di renderlo sufficientemente potente e di garantirne la sostenibilità anche in termini ambientali, di salute pubblica e di tutela del monumento stesso.
Il valore degli interventi impiantistici è stimato al momento in circa € 2 milioni, somma al momento non finanziata.
Tutto ciò premesso, segnaliamo la necessità di un intervento a livello legislativo affinché possano essere finanziati, da un lato gli importanti interventi sopra descritti, dall’altro affinché possano essere ristorati i rilevanti costi per la gestione, anche in termini di risorse umane, l’organizzazione, gli investimenti e i mancati introiti che la città di Verona ha affrontato e sta affrontando per la migliore riuscita delle cerimonie olimpiche e paralimpiche.
Seconda Parte
ATTIVITA’ ED EVENTI IN AVVICINAMENTO ALLE CERIMONIE E LEGACY
I progetti principali ad oggi in via di studio e sviluppo da parte dell’Amministrazione riguardano attività di promozione dei Giochi, attività di coinvolgimento della cittadinanza in vista degli appuntamenti del 2026, proposte di legacy che rimarranno a vantaggio della città per sempre.
Tra i progetti proposti (alcuni necessitano di approvazione da parte del CIO) e in fase di organizzazione ci sono:
Snow & Ice Comics: in collaborazione con Ufficio Scolastico Provinciale – Educazione Fisica e con l’obiettivo di divulgare lo spirito olimpico l’idea è di coinvolgere i ragazzi delle scuole superiori nella realizzazione di un concorso grafico tra le scuole per la realizzazione di un fumetto con tema Olimpiadi Invernali. Il testo o i testi vincitori saranno raccolti in una pubblicazione e la premiazione del miglior elaborato avverrà con un momento informale “aperitivo con atleta”
Sesto Cerchio: Il Sesto Cerchio è un progetto artistico che prevede rappresentazioni teatrali, performance artistiche, opere musicali, che richiamino i temi dell’olimpismo. Il progetto interesserà i territori del Comune di Verona e della Provincia di Sondrio e sarà realizzato da artisti di caratura nazionale che già lavorano con diversi importanti teatri italiani. Il Comune di Verona è stato coinvolto sia perché alcuni spettacoli parlano di atleti veronesi (Fulvio Valbusa), sia perché alcuni artisti sono originari della nostra città.
Mostra fotografica su Olimpiadi e Paralimpiadi delle donne: realizzazione di una mostra fotografica per festeggiare la riapertura dello spazio espositivo agli Scavi Scaligeri. Si tratta di una mostra di assoluto valore da svolgersi in prossimità delle Olimpiadi e Paralimpiadi e per tutta la loro durata, ponendo l’accento sulla partecipazione femminile ai giochi, sui valori dello sport, sull’evoluzione degli stili, sui mutamenti dei costumi e dell’abbigliamento attraverso i Giochi
Convegni e presentazioni: saranno previsti momenti di approfondimento e di coinvolgimento attraverso convegni legati ai temi olimpici. Cosa lasciano le Olimpiadi (legacy) – coinvolgendo altre città che già hanno ospitato i giochi, lo sport dopo le guerre – quando e come sono “nate” le Paralimpiadi, il viaggio della fiamma olimpica e presentazioni di pubblicazioni/libri a tema sportivo.
Spectaculars temporanei: gli spectaculars temporanei sono installazioni di properties olimpiche (cinque cerchi, agitos paralimpici, mascotte, loghi) che saranno posizionati temporaneamente in diversi luoghi della città per accogliere le Olimpiadi e le Paralimpiadi e per offrire possibilità di foto opportunities, per far respirare il clima olimpico in città. Attualmente sono stati presentati alcune ipotesi che sono al vaglio del CIO. Nell’ultimo incontro svoltosi a Milano il 15/10 il CIO ha espresso un’approvazione di massima sia per la diversità delle proposte, sia per le diverse dislocazioni individuate. Una risposta definitiva dovrebbe arrivare verso metà novembre.
Programmi Tregua Olimpica: abbiamo per il momento candidato alcune delle manifestazioni che già si svolgono a Verona affinché siano inserite nel programma ufficiale della tregua, tra queste: Tocatì, La Grande Sfida International, Sport Expo Week, festival Veronaèuropa. Siamo in attesa di ricevere, anche per queste iniziative, l’approvazione dal CIO.
Braciere temporaneo: nella seconda metà di gennaio la fiamma farà tappa a Verona e sosterà per una notte. Essendo che la fiamma non potrà mai essere spenta, sarà allestito da parte del comitato organizzatore un braciere temporaneo. In quest’occasione la città sarà interessata da una serie di eventi per celebrare la presenza della fiamma. In occasione delle Paralimpiadi, invece, sarà presente il braciere, la cui accensione avverrà durante la manifestazione di apertura, per tutta la durata dell’evento.
Sport Expo Week: Sport Expo Week (19-25 maggio) amplierà ulteriormente il suo format, con convegno di apertura su tema olimpico, attività per i più piccoli nei playground cittadini, attività di promozione sportiva con installazioni fisse in alcune piazze cittadine. All’interno della 3 giorni fieristica, oltre ad una partecipazione diretta di Fondazione Milano Cortina con ambassador e properties, ci sarà un’esposizione di cimeli e materiali dei Giochi (locandine, fiaccole, ecc…)
Casa Verona: centro civico di educazione alla competizione sportiva, al benessere e al movimento a Verona. L’obiettivo è creare un centro permanente dedicato all’educazione alla competizione sportiva, al
benessere e al movimento per tutte le età. Il centro non sarà un luogo di pratica sportiva, ma un polo educativo e culturale che avvicini i cittadini allo sport e li ispiri ad adottare stili di vita sani e attivi, in linea con le linee guida dell’OMS e della Rete Città Sane. Il centro avrà una funzione di preparazione alle Olimpiadi, come luogo aggregativo in cui svolgere eventi, proiezioni a tema sportivo, incontri con atleti e atlete, come luogo di sviluppo di programmi educativi attraverso workshop, seminari e attività ludiche per bambini e ragazzi. Durante i Giochi il centro potrà fungere da Fan Zone, con la proiezione delle gare, incontri con atlete ed atleti, ritrovo per appassionati e addetti ai lavori.
Dopo i Giochi il centro continuerà ad offrire programmi educativi, eventi e attività, con un focus sulla promozione di stili di vita sani e attivi.
Cinque cerchi Piazza Bra: la proposta di legacy olimpica è l’installazione nei giardini di Piazza Bra di un’opera artistica che riproduca i 5 cerchi rispettando i parametri imposti dal CIO. Il posizionamento dell’opera sancirà un legame tra la città di Verona e l’Arena con lo storico passaggio dei giochi. Il progetto è al momento al vaglio del CIO.
Ticketing: per i Giochi, il CIO, non prevede biglietti omaggio o inviti, fatti salvi i rappresentanti della “Famiglia” Olimpica. Il Comune di Verona, visto anche il costo non indifferente dei singoli tagliandi, opzionerà alcuni biglietti per i dignitari locali (assessori, consiglieri comunali). Opzione che dovrà poi essere confermata dal Comitato Organizzatore. Ogni stakeholder (Ministeri, Provincia, Regione) ha accesso al programma di ticketing e dovrà opzionare (entro il 18/11) i biglietti per i propri rappresentanti.
Programma volontari: la campagna volontari chiuderà nella primavera del 2025. Il Comune di Verona sta attivando la campagna di reclutamento volontari in collaborazione con Fondazione Milano Cortina. Si tratterà di una serie di incontri di presentazione (il primo il 10/12 con Fondazione Cortina), della trasmissione di informazioni ad associazioni sportive e del terzo settore, di promozione attraverso il sito istituzionale ed i pannelli informativi del Comune di Verona. Non è ancora stato predisposto dal Comitato organizzatore un calendario della presenza dei volontari a Verona, si stima che per i giorni delle cerimonie sia necessaria la presenza di almeno 1000 volontari.
Candidatura Verona per Euro2032 – Stadio Bentegodi
L’amministrazione comunale fin dal suo insediamento ha affrontato il tema della riqualificazione dello stadio Bentegodi di proprietà comunale partendo dalla dichiarazione di pubblico interesse del progetto nuovo stadio dell’11 dicembre 2019.
Il 12 aprile 2023 è stato presentato alla UEFA da parte della Federazione Italiana Giuoco Calcio il dossier di candidatura per l’organizzazione degli Europei di Calcio 2032 con l’indicazione delle 10 città interessate ad ospitare le partite del torneo. Roma, Milano, Torino, Napoli, Bologna, Genova, Firenze, Verona, Cagliari e Bari.
Il 10 ottobre 2023, l’UEFA ha ufficialmente assegnato la co-organizzazione dei Campionati Europei di Calcio 2032 ad Italia e Turchia.
La scelta della FIGC di abbandonare l’idea di essere unico organizzatore di EURO2032, porta con sé la riduzione delle città sedi di gara, ma la Federazione ha deciso comunque di rinviare la decisione definitiva sulle città ospitanti tenendo la porta aperta a tutte le città individuate nella prima fase.
Il 24 settembre 2024 la Giunta comunale ha approvato la proposta di delibera di revoca della delibera del Consiglio Comunale del 2019 causa il venir meno delle condizioni relative al Project presentato. La delibera, decorso il termine per la presentazione di eventuali osservazioni, sarà portata in Consiglio Comunale per l’approvazione e poter avviare l’iter di rigenerazione del quartiere e realizzazione della nuova infrastruttura.
La scelta definitiva di quante e quali saranno le città italiane che ospiteranno l’Europeo avverrà a fine 2026 quando sarà chiara la formula del torneo, il numero delle squadre partecipanti e delle gare da disputare.
La candidatura di Verona presenta alcuni punti di forza:
1) Verona è l’unica rappresentante del Triveneto inserita nella short list delle possibili città ospitanti. Il territorio del Nord-Est, che fornisce un contributo fondamentale all’economia del Paese, ha quindi nella città scaligera l’unica possibilità di rappresentanza all’interno di una delle competizioni sportive più importanti e seguite dal pubblico internazionale.;
2) Verona ha una posizione geografica e logistica di grande valore essendo posizionata all’incrocio tra due corridoi europei, il Corridoio Mediterraneo ed il Corridoio Scandinavo-Mediterraneo, circostanza che la rende facilmente raggiungibile da ogni paese europeo e baricentrica rispetto a tutto il Continente;
3) lo sviluppo dell’alta velocità ferroviaria ridurrà nei prossimi anni i tempi di percorrenza, rendendo la città di Verona ancora più facilmente raggiungibile non solo da città come Milano, Venezia, Bologna, ma anche da importanti città della Germania come Monaco di Baviera;
4) la città ed il territorio che la circonda hanno una naturale vocazione turistica;
5) Verona è città patrimonio dell’Unesco ed è conosciuta in tutto il mondo per il suo patrimonio artistico e culturale. Ospita annualmente migliaia di eventi di carattere culturale, sociale, sportivo, che attirano visitatori, turisti, partecipanti da molti paesi europei;
6) nel 2026 all’Arena di Verona si terrà la cerimonia di chiusura dei XXV Giochi Olimpici Invernali e la cerimonia di apertura dei XIV Giochi Paralimpici Invernali;
7) Verona si caratterizza per una consolidata e radicata tradizione calcistica, è dotata di uno stadio con una capienza di oltre 31.000 spettatori.
La situazione attuale
Lo Stadio Bentegodi, come detto, di proprietà comunale, inaugurato nel 1963 e riammodernato e ampliato in occasione dei mondiali di calcio di Italia ’90, presenta al momento caratteristiche che non consentono la disputa di gare di livello internazionale. Lo stadio, pur ubicato in una posizione strategica, raggiungibile a piedi dalla stazione ferroviaria di Porta Nuova e vicino alla Tangenziale di raccordo con il casello autostradale di Verona Nord, risulta superato sotto il profilo strutturale e funzionale. La vetustà dell’infrastruttura, inoltre, comporta esborsi annuali per il Comune di Verona per la manutenzione ordinaria e le opere di adeguamento normativo. Attualmente lo Stadio Bentegodi è utilizzabile solo per ospitare partite di calcio e la necessaria salvaguardia del manto erboso impedisce la realizzazione di spettacoli musicali o simili. Ne deriva che la struttura è utilizzata circa venti volte all’anno con costi di gestione non più sostenibili.
È quindi necessaria una riqualificazione che lo porti a diventare una struttura polifunzionale in grado di ospitare eventi sportivi, culturali e non più solo eventi calcistici. Tale intervento dovrà basarsi su un progetto gestionale in grado di garantire una complessiva sostenibilità economica e al contempo mantenere la proprietà comunale dell’impianto.
Condizione essenziale per essere inserita tra le città ospitanti è la presentazione di un PFTE di uno stadio riqualificato e rispondente alle normative UEFA entro ottobre 2026.
Come inserito nell’aggiornamento del DUP recentemente approvato dal Consiglio Comunale il futuro impianto dovrà avere le seguenti caratteristiche:
· essere un impianto polifunzionale, con possibilità di chiusura della parte sommitale e con il campo da gioco retrattile, in grado di ospitare, oltre alle partite di calcio, una serie di eventi culturali e sportivi in qualsiasi periodo dell’anno da affiancare quindi all’attività principale, che da un lato rafforzeranno l’interesse pubblico per l’operazione e dall’altro garantiranno il rientro della spesa per la realizzazione;
· essere una struttura all’avanguardia sotto il profilo architettonico e di design, realizzata nel rispetto dei più moderni criteri di sostenibilità ambientale e di misure per il contenimento dell’inquinamento luminoso, con i più elevati standard di requisiti acustici passivi;
· garantire il rispetto dei parametri UEFA per la disputa di partite dei Campionati Europei;
· prevedere che eventuali spazi commerciali e di somministrazione di alimenti e bevande siano posizionati esclusivamente all’interno dell’impianto e riservati ai fruitori degli eventi in corso;
· azzeramento dei costi gestionali per il Comune, con incremento di spazi aggregativi per il quartiere funzionali alla struttura sportiva (palestre, spazi ad uso civico);
· possibilità per la struttura di ospitare eventi anche extra sportivi con positive ripercussioni sulle attività economiche del quartiere;
·
Obiettivi
La nuova struttura dovrà essere moderna e multifunzionale, superando il concetto di stadio dedicato al calcio per consentire altresì lo svolgimento di svariate manifestazioni, sia di carattere sportivo (basket, volley, tennis, ecc…), sia di spettacolo (concerti, eventi istituzionali e manifestazioni sociali). Nello stesso tempo all’interno della struttura saranno da prevedere spazi di aggregazione ad uso socio-culturale e associativo a beneficio del quartiere circostante (sala civica, sala convegni, spazi di comunità, palestra, biblioteca, ecc…), oltreché uno spazio adibito a foresteria/studentato in particolare per atleti.
La possibilità di garantire la realizzazione degli eventi a prescindere dalle condizioni meteorologiche, con una capienza di circa 30.000 spettatori potrà rispondere, inoltre, all’esigenza di sollevare l’anfiteatro Arena dallo svolgimento massiccio di concerti e nello stesso tempo potrà garantire la possibilità di ospitare tour invernali di concerti o altro, che ad oggi non transitano dall’Italia non esistendo una struttura adatta ad ospitarli.
Dal punto di vista della mobilità andrà studiato un sistema di accesso che limiti l’arrivo con auto privata esclusivamente dalla Tangenziale con utilizzo dei parcheggi già oggi presenti, limitando l’accesso dal lato città esclusivamente a pedoni, cicli e motocicli, anche in considerazione che lo stadio sarà raggiungibile con il nuovo sistema di trasporto pubblico di massa (filovia).
Altre considerazioni
L’intervento di riqualificazione, qualora comportasse la sospensione dell’attività sportiva, dovrà prevedere la realizzazione di una struttura alternativa in grado di ospitare le partite di campionato della squadra Hellas Verona durante l’esecuzione dei lavori.
L’intervento di riqualificazione dello stadio Bentegodi, oltre a garantire gli spazi di aggregazione precedentemente citati, dovrà essere corredato da uno studio generale finalizzato ad individuare le opere e le soluzione tecniche e amministrative finalizzate a migliorare la mobilità, la viabilità e, in generale, la vivibilità generale di tutto il Quartiere, con particolare attenzione alla riqualificazione secondo i criteri della transizione ecologica degli spazi pubblici, anche attraverso forme di confronto con la cittadinanza, diventando l’occasione per la riqualificazione complessiva e la rigenerazione del Quartiere stesso.
L’intervento sullo stadio Bentegodi dovrà essere l’occasione per una riorganizzazione generale di questa parte della Città, anche ripensando la Spianà quale parco urbano a servizio del Quartiere e della città tutta. La riorganizzazione potrebbe prendere avvio da uno studio di connessione tra le parti, al fine di “ricucire” la cesura costituita dalla T4-T9; ad ipotetici interventi di carattere più strutturale, potranno affiancarsi interventi di razionalizzazione delle attuali percorrenze e di creazione di un reticolo di mobilità dolce interno all’ambito verde che ne favorisca la permeabilità da parte del Quartiere. La riqualificazione potrebbe passare poi per operazioni di riordino delle attuali funzioni della Spianà in chiave naturalistica e di valorizzazione della biodiversità, accessibili da percorsi pubblici collettivi, che potranno insinuarsi all’interno di uno spazio naturale boscato.
Lo studio generale sul Quartiere dovrà essere parte integrante e sostanziale del progetto di riqualificazione dello stadio sviluppato attraverso ricerche approfondite e modelli di funzionalità̀ degli itinerari di afflusso e deflusso dallo stadio, accompagnato da una revisione generale e da un potenziamento delle connessioni ciclopedonali, dei parcheggi e dei nodi del trasporto pubblico.”
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