Gli affitti brevi rappresentano un settore in continua crescita nel mercato immobiliare italiano e una soluzione interessante per chi possiede una proprietà e desidera ottenere un reddito extra. Tuttavia, la gestione di affitti brevi porta con sé diverse domande, che affronteremo in questo articolo per aiutarti a comprendere meglio ogni aspetto di questa attività.
Quanto costa la gestione degli affitti brevi?
Il costo della gestione degli affitti brevi dipende da diversi fattori, come il livello di servizio richiesto e l’agenzia scelta. In genere, una gestione completa da parte di un property manager professionale può costare tra il 20% e il 30% delle entrate mensili. Questi costi coprono servizi come la gestione delle prenotazioni, la pulizia, la manutenzione e il supporto agli ospiti.
Una stima dei costi di gestione che variano in base a diversi fattori:
- Pulizie (30-80€ per cambio)
- Utenze (circa 10-15% del fatturato)
- Commissioni di gestione (15-30% del fatturato)
- Manutenzione ordinaria
- Costi di marketing e promozione
Chi gestisce gli affitti brevi?
Gli affitti brevi possono essere gestiti direttamente dai proprietari, oppure ci si può affidare a un’agenzia specializzata o a un property manager. L’agenzia o il property manager si occupano di tutto: dalle prenotazioni alla manutenzione, garantendo una gestione efficiente e senza stress per il proprietario.
La gestione degli affitti brevi può essere effettuata da:
- Proprietari direttamente
- Property Manager professionisti
- Agenzie immobiliari specializzate
- Società di gestione affitti brevi
Come mettersi in regola per affitti brevi?
Per regolarizzare un affitto breve, è necessario comunicare l’attività al Comune di appartenenza, richiedere l’eventuale codice CIR (Codice Identificativo Regionale) se previsto, e iscriversi al registro delle locazioni brevi. Inoltre, è obbligatorio applicare la tassa di soggiorno (se presente nel Comune) e dichiarare i redditi derivanti dall’attività di locazione breve.
Per operare legalmente è quindi necessario:
- Registrare il contratto di locazione
- Ottenere il codice identificativo regionale
- Comunicare gli ospiti alla questura
- Rispettare le normative locali
- Dichiarare correttamente i redditi
Quanto si guadagna al mese con gli affitti brevi?
Il guadagno mensile con gli affitti brevi varia a seconda di diversi fattori: la posizione dell’immobile, la stagione, la qualità dell’arredamento e i servizi offerti. In città turistiche come Roma, Milano o Firenze, si può arrivare a guadagnare tra i 1.500 e i 3.000 euro al mese, a seconda del tasso di occupazione e del prezzo giornaliero applicato.
Quanto prende un’agenzia per gestire Airbnb?
Le agenzie che gestiscono Airbnb di solito applicano una commissione tra il 20% e il 30% dei ricavi, in base ai servizi offerti. Questo costo copre la gestione delle prenotazioni, il marketing dell’annuncio, le pulizie e la gestione degli ospiti.
Cosa cambia nel 2024 per gli affitti brevi?
Nel 2024 sono attese nuove normative per regolamentare ulteriormente gli affitti brevi, con l’obiettivo di limitare il fenomeno nelle città ad alta densità turistica. Queste modifiche potrebbero includere l’introduzione di limiti sul numero di giorni per cui una proprietà può essere affittata e l’obbligo di registrare la locazione presso il Comune.
Le principali novità del 2024 includono:
- Introduzione del codice identificativo nazionale (CIN)
- Nuovi requisiti minimi per gli immobili
- Limite minimo di due notti nei centri storici
- Modifiche alla cedolare secca
Quanti affitti brevi posso fare in un anno?
Non c’è un limite specifico sul numero di affitti brevi che si possono fare in un anno. Tuttavia, è importante rispettare le normative locali, soprattutto per quanto riguarda il numero massimo di giorni in cui una proprietà può essere affittata come affitto breve, che può variare da Comune a Comune.
Che percentuale si prende il property manager?
Il property manager prende generalmente una percentuale che varia dal 15% al 30% del guadagno lordo, a seconda dei servizi offerti. Questo può includere la gestione delle prenotazioni, il supporto clienti, la manutenzione e le pulizie.
Le commissioni dei Property Manager variano tra:
- 15-20% per servizi base
- 25-30% per servizi completi
- 30-35% per gestione premium
Come trovare immobili per affitti brevi?
Per trovare immobili da destinare agli affitti brevi, puoi cercare opportunità sui principali portali immobiliari, rivolgerti a un’agenzia immobiliare o valutare aste immobiliari. Anche il passaparola e il networking locale possono aiutare a scoprire immobili disponibili a prezzi vantaggiosi.
Strategie efficaci includono:
- Ricerca diretta sul mercato immobiliare
- Networking con agenti immobiliari
- Analisi zone ad alto potenziale turistico
- Valutazione immobili in vendita/affitto
Come iniziare un’attività di affitti brevi?
Per iniziare un’attività di affitti brevi, occorre prima di tutto possedere o acquisire un immobile. Dopodiché, bisogna regolarizzare la locazione a livello amministrativo, creare un annuncio efficace su piattaforme come Airbnb o Booking.com, e decidere se gestire autonomamente l’immobile o affidarsi a un property manager.
Passi fondamentali per iniziare:
- Analisi di mercato della zona
- Verifica requisiti normativi
- Preparazione dell’immobile
- Creazione listing sulle piattaforme
- Definizione strategia di pricing
- Organizzazione gestione operativa
Quante tasse si pagano con gli affitti brevi?
Le tasse sugli affitti brevi prevedono un’aliquota del 21% sul reddito lordo, tramite la cosiddetta “cedolare secca”. Alternativamente, si può optare per la tassazione ordinaria, in cui il reddito è cumulato agli altri redditi del proprietario e tassato con l’aliquota IRPEF.
Dove rendono di più gli affitti brevi?
Gli affitti brevi rendono di più in città ad alta attrattività turistica o in aree con forte domanda stagionale, come le località balneari o di montagna. In Italia, città come Roma, Firenze, Venezia e Milano sono tra quelle con la maggiore richiesta e quindi con i migliori rendimenti potenziali.
Che tasse si pagano per una casa vacanza?
Per una casa vacanza si pagano generalmente le stesse tasse degli affitti brevi, ossia la cedolare secca al 21%, oppure l’imposta ordinaria IRPEF. Oltre a queste, si deve tenere conto dell’IMU (Imposta Municipale Unica) se la casa vacanza non è l’abitazione principale.
Quanto costa farsi gestire Airbnb?
Il costo per farsi gestire Airbnb varia in base ai servizi richiesti. Una gestione completa può costare tra il 20% e il 30% delle entrate, ma ci sono anche opzioni di gestione parziale (come solo la gestione delle prenotazioni o delle pulizie), che possono risultare meno costose.
Che differenza c’è tra casa vacanze e affitti brevi?
Una “casa vacanze” è un immobile destinato esclusivamente al turismo, spesso con licenza specifica e regole diverse a seconda della regione. Gli affitti brevi, invece, possono comprendere locazioni di durata limitata (fino a 30 giorni) senza obbligo di stipulare un contratto scritto, e possono essere applicati a qualsiasi tipo di immobile residenziale, mentre le case vacanze sono strutture ricettive extra-alberghiere destinate specificamente al turismo. La principale differenza sta nella normativa applicata e nelle modalità di gestione.
Che tasse paga un Property Manager?
Un Property Manager paga le tasse sul reddito derivante dalla sua attività come qualsiasi altro lavoratore autonomo o azienda. Se registrato come lavoratore autonomo, pagherà le imposte sui redditi personali (IRPEF) e i contributi previdenziali, oltre all’IVA se supera la soglia di esenzione.
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Gruppo Affitti Brescia è il tuo partner ideale per la gestione professionale degli affitti brevi. Se sei interessato a massimizzare il rendimento del tuo immobile senza dover gestire ogni dettaglio, siamo qui per aiutarti. Contattaci oggi stesso per una consulenza gratuita e scopri come possiamo prenderci cura dei tuoi affitti brevi in maniera professionale ed efficiente!
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