Sabotaggio e violenza privata, queste le accuse rivolte a diciannove lavoratori e appartenenti al Si Cobas per la protesta avvenuta il 4 novembre 2023 nel punto vendita di Leroy Merlin a Piacenza. Gli indagati infatti, dopo essere entrati nel negozio avevano riempito di merce decine di carrelli per poi abbandonarli in fila alle casse creando confusione e provocando parecchi disagi. I manifestanti, secondo la procura, con la violenza determinata dall’occupare forzatamente le corsie dove sono collocati gli oggetti e con la minaccia generata dalla suggestione emotiva di una folla in tumulto che inneggia ad una forte protesta, hanno costretto i lavoratori del negozio ad interrompere la propria attività lavorativa e poi a mutrare le proprie mansioni dovendo risistemare tutta la merce che era stata prelevata dagli scaffali e riversata nei carrelli fino a colmarli. Un’azione di disturbo che era stata organizzata e ripetuta identica in tanti altri punti vendita italiani per manifestare contro la chiusura del magazzino di Leroy Merlin al polo logistico di Castelsangiovanni. Le immagini dei vari blitz, durante i quali erano stati distribuiti volantini e urlati slogan, erano state condivise su svariate pagine Facebook. Oggi, dopo le indagini della procura, sono state quindi indagate a Piacenza 19 persone, mentre il magazzino della multinazionale ha chiuso i battenti nel maggio del 2024.
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