La Manovra 2025 è al centro di un intenso dibattito parlamentare, con oltre 4.500 emendamenti depositati dai partiti di maggioranza e opposizione. L’ampia quantità di proposte di modifica riflette la frizione interna alla maggioranza e la divisione su vari temi, tra questi la sanità, il congedo parentale, le politiche fiscali e il salario minimo.
Mentre alcune forze politiche chiedono un rafforzamento dei servizi pubblici, altre puntano a ridurre la pressione fiscale e a modificare il sistema fiscale. Questo afflusso di emendamenti ha creato un’onda anomala che sta complicando il percorso della legge di Bilancio, difesa dal ministro Giorgetti come “prudente”, ma criticata dall’opposizione per essere recessiva, “fatta di restrizioni e tagli”.
Onda anomala di emendamenti sulla Manovra 2025
Tanti gli emendamenti presentati alla Manovra 2025 (4.562 in totale), sono il segno di come le tensioni politiche stiano influenzando il processo legislativo. Sebbene il governo di Giorgia Meloni avesse chiesto un contenimento delle modifiche, circa un quarto degli emendamenti provengono dalla stessa maggioranza.
Forza Italia è il partito che ha presentato il numero più alto di emendamenti (501), seguita dalla Lega con 428. La frattura all’interno della maggioranza, che ha visto la rottura dell’unità su diversi temi chiave, è evidente: mentre Forza Italia e Lega avanzano richieste per ridurre le tasse e riformare il sistema fiscale, le opposizioni chiedono misure per sostenere la sanità pubblica, la protezione sociale e un aumento dei salari.
La situazione è ancora più complessa se si considerano le proposte delle opposizioni: il Movimento 5 Stelle ha depositato ben 1.218 emendamenti, mentre il Partito Democratico (PD) ha proposto 992 testi.
Le ragioni di questa montagna di emendamenti vanno ricercate nelle diverse priorità politiche, che vanno da un lato a chiedere un allentamento della pressione fiscale, dall’altro a sollecitare più investimenti su sanità e welfare. La mancanza di una visione condivisa all’interno della maggioranza, inoltre, ha acuito la frammentazione delle proposte.
Cosa chiedono gli emendamenti?
Gli emendamenti depositati dai vari partiti trattano temi che spaziano dalla sanità ai diritti civili, fino a proposte di modifiche fiscali e di welfare. Insomma, a diversi livelli sembra che nulla della Manovra 2025 piaccia, ma i più critici restano i sindacati. Le posizioni dei partiti invece vedono Forza Italia presentare emendamenti focalizzati sulla riduzione della pressione fiscale e sulla riforma del sistema dell’editoria. In particolare, si segnala la proposta di abbassare la seconda aliquota dell’Irpef dal 35 al 33% e di estenderla ai redditi fino a 60.000 euro. Un altro emendamento importante riguarda l’esenzione dalla web tax per la Rai e i media online;
La Lega, invece, ha avanzato una serie di richieste per una nuova rottamazione delle cartelle fiscali e modifiche al bonus mobili, estendendo quest’ultimo anche ad altri settori. Un’altra proposta è quella di abbassare la tassazione sulle criptovalute, rimpiazzando l’aumento dell’imposta previsto dalla manovra;
Le opposizioni hanno concentrato i loro emendamenti su temi sociali ed economici considerati urgenti. Il PD ha chiesto più fondi per la sanità pubblica, mirati a rafforzare i servizi territoriali e ad aumentare il personale medico e infermieristico. In un’ottica di maggiore equità sociale, il PD ha anche avanzato richieste su lavoro, salari e diritti civili, sostenendo la necessità di politiche industriali per la conversione ecologica.
Il Movimento 5 Stelle ha proposto la regolarizzazione dei lavoratori stranieri e la destinazione di più fondi al sistema di accoglienza e integrazione. +Europa ha puntato invece sulla educazione sessuale e affettiva nelle scuole, proponendo la creazione di un fondo per la distribuzione gratuita di profilattici nelle scuole secondarie.
Infine Italia Viva, con 280 emendamenti, ha messo al centro la richiesta di più fondi per la sanità e il sostegno alle giovani coppie. Tra le proposte più rilevanti, c’è quella di evitare il commissariamento delle aziende e di introdurre politiche di prevenzione sanitaria per le malattie rare.
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