Una mostra che intreccia ufficialità e intimità familiare, vita quotidiana e vertici letterari, sullo sfondo di un clima mitteleuropeo del XIX secolo, nel quale le donne hanno saputo essere protagoniste. Inaugurata oggi dalla fondazione Maria Cosway negli spazi riportati all’antico splendore del Polo culturale di via Paolo Gorini a Lodi, si apre da oggi al pubblico con il prestigioso patrocinio della presidenza del consiglio dei ministri. Se il titolo “Le donne di Casa Manzoni” introduce al vissuto famigliare dell’autore dei “Promessi sposi”, estendendosi poi a considerare i personaggi femminili della sua opera letteraria, il sottotitolo “Percorsi d’arte, amicizia e letteratura tra Parigi, Milano e Lodi” suggerisce la fisionomia della mostra, curata dalla storica dell’arte Monja Faraoni e dallo storico Luca Marcarini, che ne è anche l’ideatore. Un percorso frutto di un’attenta ricerca ricostruisce i giusti collegamenti tra fatti e personaggi, per offrirne una corretta lettura al visitatore tra documentazioni, oggetti e opere d’arte; tra tutte, il ritratto del Manzoni firmato da Hayez, prestito dall’Accademia di Brera, e l’altro di Giuseppe Molteni di collezione privata.
«La mostra ha l’obiettivo di proseguire nel rilancio culturale della città e di diffondersi ben oltre il suo territorio» ha esordito Francesco Chiodaroli presidente della fondazione “Maria Cosway”, aprendo il momento inaugurale. Altro obiettivo forte è il coinvolgimento dei giovani considerandoli il motore della città: sono stati loro a dare avvio al momento inaugurale, i ragazzi del liceo artistico e poi quelli portatori di autismo della Fondazione Danelli che hanno levato la loro voce testimoniando la possibilità di dimostrare le loro capacità e di abbattere gli stereotipi, in attesa di misurarsi come guide al percorso della mostra.
L’approfondimento e tutte le informazioni sul “Cittadino” di venerdì 15 novembre
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