Più risorse e rimozione del limite massimo per le assunzioni: il contratto delle forze dell’ordine è al centro del dibattito, con il Centrodestra deciso a introdurre modifiche che possano migliorare significativamente le condizioni degli agenti. Tra le proposte in discussione non solo rientra la rimozione del limite massimo per le assunzioni, ma anche l’aumento delle risorse a disposizione. Questo impegno va oltre le indicazioni iniziali del ministro dell’Economia, dimostrando una volontà politica di investire maggiormente nella sicurezza e nel supporto agli operatori di questo settore.
Le parole di Giorgetti
Il primo a intervenire su questo tema è stato Giancarlo Giorgetti. In audizione davanti alle commissioni Bilancio e Finanze di Camera e Senato, ha dichiarato che il blocco del turnover al 75 per cento per gli statali “non è giustificato in alcuni settori come la sicurezza”. Giorgetti, inoltre, aveva conferito al Parlamento l’incarico di individuare i comparti a cui applicare eccezioni. Per inciso, i partiti di Centrodestra hanno accolto con grande serietà questa responsabilità e si preparano a presentare emendamenti che superano le indicazioni del ministro dell’Economia: Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia non solo intendono esentare dal blocco delle assunzioni l’intero settore della difesa e della pubblica sicurezza, ma stanno anche spingendo per destinare maggiori risorse agli agenti e ai militari per il rinnovo dei loro contratti.
L’accordo e la posizione di Fdi
Riguardo alla questione, l’accordo sembra essersi arenato, poiché alcuni sindacati del comparto sicurezza hanno segnalato che l’aumento complessivo previsto per i prossimi anni, pari a 193 euro lordi al mese, deriverebbe in realtà da risorse già stanziate in precedenza. In questo contesto, soprattutto da parte di Fratelli d’Italia, c’è chi valuta l’ipotesi di inserire nella legge di bilancio un ulteriore stanziamento fino a 200 milioni per agevolare la firma dell’accordo, che le parti mirano comunque a finalizzare tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre.
Il bonus Natale
In questo contesto il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha reso noto che il bonus natalizio sarà esteso a 4,5 milioni di famiglie. Sul fronte delle modifiche alla manovra, ieri mattina i parlamentari del Centrodestra si sono incontrati a Montecitorio per un primo confronto sulla legge di bilancio. L’incontro ha avuto un taglio tecnico, puntando a definire il processo per il passaggio della legge alla Camera. È stato deciso di ridurre le 4.562 proposte di modifica già depositate, selezionando circa 600 emendamenti “segnalati” che supereranno il vaglio di ammissibilità. La distribuzione prevede 250 emendamenti per la maggioranza, 320 per le opposizioni e 30 per il gruppo misto. Entro domani, dovrebbero emergere le priorità dei partiti. Infine, è stato stabilito che il dibattito in Aula partirà tra il 5 e il 6 dicembre, con la prima votazione della legge finanziaria fissata per il 12 dicembre.
L’indennità di specializzazione
Nel panorama politico italiano, Fratelli d’Italia sta considerando di estendere un’indennità di specializzazione anche ai laureati in biologia, un possibile segnale di attenzione verso i professionisti del settore scientifico. Parallelamente, la Lega mantiene la sua posizione a favore della flat tax, puntando a una riforma che semplifichi e riduca la pressione fiscale. Forza Italia, invece, continua a insistere su misure di sostegno sociale ed economico, come l’aumento delle pensioni minime e l’esclusione delle piccole imprese dalla web tax, in modo da stimolare la crescita delle realtà più fragili.
Canone Rai
Durante il question time, Giorgetti ha ribadito la centralità del Parlamento nella decisione finale sul canone Rai, mantenuto a 90 euro, riaffermando così la sovranità parlamentare in materia. Inoltre, ha dato il via libera alla proposta avanzata da Alberto Gusmeroli della Lega, che prevede la possibilità di rateizzare il secondo acconto di novembre per i titolari di partita Iva.
Sul fronte fiscale, ha infine sottolineato che un eventuale taglio delle aliquote Irpef dipenderà dalle risorse liberate in seguito al monitoraggio dei dati relativi all’adesione al concordato preventivo pluriennale, indicando così un criterio di priorità per gli interventi futuri.
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