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“Un ballo in maschera” di Giuseppe Verdi apre la Stagione d’Opera del Teatro dell’Aquila – #finsubito prestito personale immediato – Richiedi informazioni


FERMO – Si apre la Stagione d’Opera del Teatro dell’Aquila di Fermo. Il primo titolo in programma è “Un ballo in maschera” di Giuseppe Verdi, in programma questo pomeriggio (anteprima giovani) e sabato ore 21 per la prima ufficiale. L’opera è prodotta dalla Fondazione Rete Lirica delle Marche costituita nel gennaio 2018 dai Comuni di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, dalla Fondazione Teatro della Fortuna di Fano (soci sostenitori), dall’Associazione Arena Sferisterio, dalla Fondazione Orchestra Regionale delle Marche e dal Rossini Opera Festival (soci partecipanti).

“Il nostro teatro va a gonfie vele – dichiara l’assessore alla cultura Micol Lanzidei -, oltre alla qualità artistica dei prodotti che vengono portati c’è lo scopo di valorizzare gli artisti e le maestranze del territorio aprendoci contemporaneamente a grandi produzioni in un’ottica di apprendimento da realtà più grandie di crescita. Il Comune crede fin dall’inizio in questo progetto portato avanti dalla Fondazione Rete Lirica delle Marche. Svelo una chicca: in occasione della rappresentazione dell’opera verdiana restituiamo alla collettività un pezzo di storia del teatro; abbiamo infatti restaurato e recuperato le due aquile lignee inserite nella facciata e che erano utilizzate tempo fa per appendere le locandine degli spettacoli. Un piccolo gesto ma che sta a testimoniare l’attenzione ed il lavoro certosino che stiamo portando avanti. L’amore della cultura, dell’arte, della città, paga sempre. La città risponde”.

La parola passa al presidente della Rete Lirica delle Marche Francesco Ciabattoni: “Quella che presiedo è un’istituzione che va raccontata: una struttura qualificante perché produciamo opere di livello alto, ci confrontiamo con teatri importanti. Inoltre la Rete Lirica compie un’opera divulgativa di rilievo: l’anteprima giovani la facciamo solo noi. Copriamo così tutte le fasce d’età. Il giovane, in particolare, entra nel mondo della musica, della bellezza e delle sensazioni che solo la lirica sa esprimere. La nostra è una formula valida, alla base c’è l’entusiasmo, siamo una realtà fatta da gente che crede nel progetto. Apriamo contatti importanti, come con Confindustria, connubio che porterà sponsor che affiancheranno gli enti pubblici. Lo slancio dei privati fondamentale, necessitiamo di supporto dal maggior numero di soggetti possibile, proposte e miglioramenti che sposiamo per avere una crescita”.

Gli fa eco la direttrice generale della Fondazine Caterina Pierangeli: “Crediamo nel nostro lavoro, anch’io sottolineo l’importanza dei giovani che sono il nostro futuro: giovani sul palco e giovani che sempre più affollano i teatri”.

Un fermano doc entra nel Consiglio della Fondazione Rete Lirica delle Marche, è l’avvocato Giulio Pascali che così illustra la nuova esperienza: “Mi fa molto piacere che la stagione inizi proprio da Fermo, la mia città, e sono orgoglioso che il Comune di Fermo abbia riposto la sua fiducia nella mia persona. Questa è una Rete che nasce a coronamento di un percorso virtuoso e che da subito ha dimostrato di sapere fare sistema intorno ad obiettivi condivisi, centrati con ottimi risultati. Posso assicurare da parte mia la totale dedizione; fondamentale è la promozione tra i giovani per educarli al bello. Faremo si che la Fondazione raggiunga sempre nuovi traguardi. Viva l’opera lirica e lunga vita alla Fondazione Rete Lirica delle Marche”.

Passiamo alla prima opera in programma: “Un ballo in maschera”. “Questa è una partitura verdiana tra le più particolari – spiega il Maestro Fabio Biondi che dirige l’Orchestra Filarmonica Marchigiana -, un crocevia di stili, dove il comico è legato al tragico; una felice coniugazione del teatro globale sognato da Verdi il cui obiettivo era dar vita ad un cammino fluido che creasse un solo spettacolo, scevro da interruzioni, da canoni che ingessano. In quest’opera c’è un motore continuo che passa da situazioni drammaturgiche diverse: da solitudine ad amore, a magia. La fluidità di questa opera così intensa, è straordinaria: due ore e mezza in musica che passano in un attimo”.

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Dal particolare al generale: “Le Marche sono una regione tra le prime riguardo alla quantità di teatri – continua il Maestro Biondi -. Sono rimasto scioccato nel nel conoscere il teatro di Fermo, una struttura enorme con qualità acustiche straordinarie. Stupisce tutta questa ricchezza di un luogo speciale. In questo contesto la regia ha un valore immenso a livello di interpretazione musicale. Spesso assistiamo ad episodi di volgarizzazione degli spettacoli, mentre va trovata una linea di demarcazione: abbiamo il dovere di interpretare il messaggio di Verdi nel modo più coerente possibile al suo mondo, al suo modo di vedere le cose”.

Chiamato in causa Daniele Menghini, che cura la regia, spiega: “E’ la prima volta che vengo a Fermo ma per me è comunque un felice ritorno nelle Marche dopo le esperienze allo Sferisterio di Macerata. Presentare Un ballo in maschera qui è una grande gioia. Così come una grande gioia è incontrare tanti giovani che vedranno in scena quasi dei loro coetanei, giovani artisti che vanno dai 20 ai 30 anni. Abbiamo lavorato su questo teatro, perché con quest’opera hai a che fare con un capolavoro del teatro. Io vengo dalla prosa, lavorare con la musica è un privilegio ma quando incontri il genio di Verdi devi sapere agire anche sulla drammaturgia. In Verdi tutto è azione. Sono elettrizzato all’idea che questa sala si riempirà di giovani. Ho 35 anni e in italia si è considerati giovani artisti, a questa età mettere le mani su di un materiale particolare, che tocca delle tematiche che ci riguardano, fa riflettere. Cosa succede quando un artista assume il potere? La libertà oggi fa paura, tante libertà vengono minate dalla paura, ci si arrocca dietro al “cosa difendere”. Ecco che il ballo, la festa diventano il dispositivo teatrale che abbraccia tutta l’opera, un loop dove la festa è eterna, rifugio dalle proprie paure e solitudini. Depresso quotidiano che questa corte contemporanea vive e si rifugia negli eccessi del barocco seicentesco. Quest’opera ci farà apprezzare la bellezza della musica di Verdi e ci farà riflettere sulle nostre ipocrisie, cosa che non fa mai male”.

Dopo “Un ballo in maschera”, la prossima opera in programma è “Madama Butterfly” di Giacomo Puccini, in programma nel massimo cittadino giovedì 3 aprile (anteprima giovani) e sabato 5 aprile.

Per informazioni: Biglietteria del Teatro, tel. 0734.284295





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