Chi è Meaningfool
Meaningfool è un’agenzia di nuova generazione che si è presentata al mercato pochi mesi fa con una promessa: ‘Let’s grow your brand in the vertical world’. Una promessa che vuole mantenere unendo il mondo della strategia, della creatività, del marketing e della comunicazione omnichannel con il mondo in continua evoluzione dei video verticali, dei creator, dei nuovi canali come TikTok, con una forte attenzione alla performance e ai modelli di AI. meaningfool#, nata grazie a un primo round di investimento di smart investor, meno di un mese fa ha avuto un secondo aumento di capitale con l’entrata di Mondadori tra i soci.
Il primo Meaningfool Day
Come tutte le start up, dopo i primi mesi di vita arriva il momento della riflessione, dell’analisi delle prime reazione del mercato, ascoltando i feedback per capire come evolvere. L’idea di Meaningfool nasce quindi da una semplice domanda: se quello che si sta creando vuole rispondere ai cambiamenti del mercato e alle nuove esigenze delle aziende, il modo migliore per evolvere non può che essere il confronto con gli stakeholders, affinando i propri servizi con le aziende medesime. Da qui l’evento ‘It’s a Meaningfool Day’ in cui l’agenzia ha riunito per un giorno intero 20 professionisti, da General Manager a CEO, da Marketing Director a Brand Manager, provenienti da aziende molto diverse tra loro, da Enel, Prima Assicurazioni, Montenegro, Spin Master a start up e scale up come Biova Project e Spector Padel House. L’obiettivo? Partecipare a una serie di workshop per costruire insieme la Meaningfool di domani. E ci sentiamo di dire, raggiunto. Almeno a giudicare dalle testimonianze degli stessi manager intervenuti, come al nostro microfono ci raccontano Davide Grossi, direttore marketing LG Electronics, Carolina Bertini, global commercial content strategy & social media Enel X, e Francesca Santoro, digital brand specialist Boehringer Ingelheim.
‘It’s a Meaningfool Day’, la dinamica
L’evento è stato studiato in due parti. Nella mattina i partecipanti hanno potuto confrontarsi in gruppi e mettere sul tavolo bisogni, ostacoli e opportunità che vivono ogni giorno in azienda sui temi propri di Meaningfool: la diffusione dei video verticali su tutto il funnel, il futuro dei creator, la strategia e la creatività come asset per rendere i contenuti più rilevanti, la relazione tra creatività e performance e l’uso dell’AI nei contenuti. Nel pomeriggio sul palco dell’evento sono saliti invece due speaker per ispirare i partecipanti: Federico Motta con un talk sui Social Behavioural KPIs e Laura Fontana con “Dal Pandoro Gate a Taylor Swift: come i fenomeni digitali hanno riscritto i codici di consumo”. Il tutto per concludere la giornata con l’intervento dei partecipanti a una sorta di quiz sull’idea che avevano del posizionamento di Meaningfool, ma soprattutto su quello che vorrebbero il medesimo diventasse domani.
Fabio Padoan, founder & ceo Meaningfool
“Sono convinto che in questo momento storico l’unico modo che abbiamo per crescere e lasciare un impatto concreto con quello che facciamo non sia chiudersi e mettersi nella difensiva né tutelare chissà quale ricetta segreta, ma, al contrario, quello aprirsi, mettersi completamente in discussione, costruire insieme ai propri clienti e ai propri partner il percorso da fare. È importante fare sistema, essere trasparenti, concentrarsi su quello che possiamo fare insieme. Mi sono chiesto quale potesse essere il passo successivo a una collaborazione virtuosa e mi sono detto che, forse, un terreno che abbiamo esplorato ancora poco, è quello di aprire le porte della propria azienda e lasciare che tanti altri punti di vista possano metterci il loro. È bello pensare che Meaningfool non sia solo la nostra agenzia, ma l’agenzia che clienti e partner sentono, anche per una piccola parte, come la loro”.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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