La scultura di Urru dedicata alla ragazza iraniana.
Da oltre due settimane non si hanno notizie di Ahoo Daryaei, la giovane studentessa iraniana arrestata il 2 novembre scorso dopo aver protestato contro l’obbligo del velo. Il suo gesto è diventato un simbolo di libertà in tutto il mondo e sul litorale di Platamona, Nicola Urru le ha dedicato una scultura di sabbia.
L’artista, come fece per le dediche a Giulia Cecchettin e Giulia Tramontano, entrambe giovanissime vittime di femminicidio, ha voluto, attraverso la sabbia, sottolineare una società ingiusta per le donne e anche il gesto di ribellione di una giovane donna contro un regime autoritario che reprime le donne.
L’opera raffigura Ahoo a braccia conserte, pochi istanti prima dell’arresto, come immortalata nel video della protesta. L’artista ha dedicato alla ragazza un post, sottolineando come esistano “ancora località in questo mondo dove si dà caccia alle streghe, dove si tagliano le ali alle fate, dove per chi esprime libertà gli viene dato il nome di “PAZZIA”.
Ha raccontato la storia di Ahoo, trasferita purtroppo in un ospedale psichiatrico dicendo che così hanno etichettato “come “follia” il suo desiderio di libertà. Ma non capiscono che le idee non si possono ammanettare, né chiudere in una stanza bianca”.
“Il suo corpo è un manifesto, la sua pelle è inchiostro vivo, e oggi ha scritto una nuova pagina di libertà. Nel dipartimento rimane il suo ricordo, un’ombra luminosa, un’equazione irrisolta sul muro. Perché spogliarsi dei simboli imposti è l’unico modo per rivestirsi di infinito”.
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