Normalmente Automotive Forum LIVE affronta tematiche e analisi del mondo della mobilità in maniera trasversale focalizzandosi su diversi aspetti. Nella puntata andata in onda martedì 19 novembre, abbiamo assistito ad un’eccezione a questa regola con un episodio dedicato al post vendita, un settore che sta diventando sempre più cruciale per gli operatori automotive. Questo ambito include tutte le attività di assistenza, manutenzione e riparazione dell’auto, comprese quelle di carrozzeria, e sta guadagnando rilevanza non solo tra i concessionari, ma anche presso le case automobilistiche e le aziende della filiera, che stanno riconoscendo le sue potenzialità e sviluppando sempre più servizi dedicati a sfruttare appieno questo mercato in crescita.
Il post vendita auto: uno sguardo al futuro secondo lo studio di Quintegia
Durante Automotive Forum LIVE, è stato presentato da Guglielmo Zangoni di Quintegia “After-sales Navigator – presente e futuro del post vendita per le concessionarie” analisi realizzata da Quintegia. Lo studio, condotto tra luglio e agosto 2024 su oltre 250 titolari e service manager, nasce in un periodo di grandi incertezze che influenzano significativamente il settore automotive.
Dalla ricerca emerge che solo 1 concessionario su 3 è attualmente in grado di gestire in modo strutturato tutte le aree del post vendita analizzate, dall’estensione del business alla customer experience, fino all’organizzazione interna. In particolare, il 49% delle concessionarie gestisce internamente le attività di carrozzeria, percentuale che sale al 59% nelle realtà con un fatturato after-sales superiore ai 10 milioni di euro. Il 44% degli intervistati si occupa proattivamente del settore pneumatici, mentre solo il 9% dedica attenzione strutturata agli accessori.
Per quanto riguarda la customer experience, appena il 19% delle concessionarie offre un’esperienza online completa, inclusa la prenotazione degli interventi e l’aggiornamento in tempo reale sullo stato delle riparazioni. Il 64% ha investito in servizi in sede, come sale d’attesa executive e opzioni di mobilità aggiuntive. Tuttavia, solo il 17% offre un ventaglio completo di modalità di intervento come fast-lane, pick-up and delivery e riparazioni a domicilio.
Sul fronte organizzativo, l’adozione dell’intelligenza artificiale è ancora limitata al 21% delle concessionarie, principalmente nella gestione delle chiamate in entrata, ma oltre la metà degli intervistati intende investire in questa tecnologia. Inoltre, solo il 13% ritiene efficace la propria comunicazione nel post vendita, indicando ampi margini di miglioramento in questo ambito.
In conclusione, lo studio sottolinea inoltre la volontà delle concessionarie di valorizzare al massimo le risorse umane, le competenze e le infrastrutture per diventare protagoniste nel panorama della mobilità offrendo un servizio di eccellenza nel post vendita, creando un circolo virtuoso con la vendita, rafforzando la fidelizzazione dei clienti.
Connettività, tecnologia e dati per officine e carrozzerie indipendenti secondo SicurAUTO.it
Claudio Cangialosi di SicurAUTO.it ha presentato il quarto Aftermarket Report, focalizzandosi su temi cruciali per il settore automobilistico italiano. Tra questi, spiccano i costi delle auto connesse e degli abbonamenti associati, l’utilizzo del libretto elettronico dei tagliandi e l’arrivo dei marchi cinesi nel nostro Paese.
Durante l’intervista ha evidenziato come, nonostante tutte le vetture vendute in Europa negli ultimi due anni siano connesse, esista una grande confusione riguardo ai costi degli abbonamenti associati. Lo studio condotto su quasi 30 brand ha rivelato che molti automobilisti non sono consapevoli della durata dei servizi gratuiti offerti né dei costi futuri degli abbonamenti. Alcuni servizi premium possono arrivare a costare fino a 300 euro all’anno, un importo non trascurabile. Questa mancanza di chiarezza rende difficile per i consumatori pianificare le spese a lungo termine.
Un altro punto chiave trattato è stato il libretto elettronico dei tagliandi, uno strumento digitale che registra gli interventi di manutenzione dell’auto. Nonostante la sua utilità nel garantire trasparenza e tutelare gli automobilisti, soprattutto in caso di rivendita del veicolo, solo 17 su 25 brand lo adottano. Alcuni marchi, non lo utilizzano ancora, limitando così i vantaggi che questo sistema potrebbe offrire.
Cangialosi ha anche parlato del SERMI, un sistema europeo che mira a standardizzare l’accesso dei riparatori indipendenti ai dati dei veicoli. Attualmente, le procedure variano da un brand all’altro, rendendo complesso l’accesso alle informazioni necessarie per la manutenzione e la riparazione. Il SERMI punta a semplificare questo processo, aumentando la concorrenza nel settore e offrendo agli automobilisti la possibilità di scegliere liberamente il proprio fornitore di servizi. Infine, è stato affrontato il tema dell’arrivo dei brand cinesi in Italia e della loro rete di assistenza. SicurAUTO.it ha monitorato 15 marchi, notando come molti di essi stiano stringendo accordi con officine multibrand per espandere rapidamente la propria presenza sul territorio. La disponibilità di centri assistenza varia notevolmente: alcuni marchi superano i 100 punti, mentre altri ne hanno ancora pochi. Questo aspetto è cruciale sia per gli automobilisti, che necessitano di assistenza diffusa, sia per gli operatori del settore, che possono cogliere nuove opportunità di collaborazione.
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