“C’è tempo per costruire un progetto credibile con un candidato forte per il comune di Rimini. E lo sceglieremo sul territorio”. Nicola Marcello vede rafforzarsi il suo ruolo di coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia con l’elezione a consigliere regionale. Tra circa due anni Rimini andrà al voto, e FdI si presenta di gran lunga come il primo partito nel centrodestra.
Marcello, questa volta sarete voi a dettare le regole nella coalizione?
“Oggi abbiamo un’ottima base, siamo in crescita e con una percentuale importante in provincia e in città, anche se in due anni e mezzo possono cambiare tante cose. Rimini è una realtà complessa e ci confronteremo con un sindaco al secondo mandato, cosa che lo avvantaggerà. Ma saremo pronti e non ripeteremo gli errori del passato”.
Dunque, cosa farete?
“Innanzitutto servono persone adeguate. Il candidato non lo si sceglie fuori dal comune. Ricordo Ceccarelli da Bellaria e Pecci da Riccione. L’ultimo candidato del centrodestra riminese fu Gioenzo Renzi”.
La scelta del prossimo spetta a Fratelli d’Italia?
“Non servono imposizioni e noi non intendiamo farle. Quello che serve è un dialogo che porti al migliore risultato possibile, nella consapevolezza che il candidato lo si sceglie a Rimini, e non deve essere imposto e arivare da fuori comune senza avere un vissuto in città”.
Ha già dei nomi?
“No, ma posso dire di avere avuto incontri per con persone che potrebbero essere dei possibili candidati di alto profilo. Tuttavia è presto, non tanto per il nome quanto per la necessità di costruire un progetto vero, altrimenti diventa difficile pensare di vincere”.
Il tempo non vi manca.
“Un paio di anni, forse qualcosa di più. Il tempo c’è, ma anche in passato c’era e si arrivò a una manciata di giorni da volto. Dobbiamo crederci e partire con una proposta vera almeno otto mesi prima. Basta con i candidati esterni e dell’ultimo minuto”.
Sarete pronti?
“Come partito siamo cresciuti molti nella provincia. Ora dobbiamo far crescere la base a Rimini portando persone e giovani. Non è facile, ma necessario se vogliamo credere davvero di poter vincere a Rimini. E se ci riuscissimo allora cambierebbe tutto nel resto della provincia”.
Andrea Oliva
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