Un gioiello architettonico dell’XI secolo, custode di leggende e reliquie dei martiri Gavino, Proto e Gianuario.
La basilica di San Gavino, imponente monumento romanico, sorge sul Monte Agellu a Porto Torres, un luogo intriso di storia e spiritualità. Costruita nell’XI secolo, la chiesa è dedicata ai martiri Gavino, Proto e Gianuario, perseguitati e uccisi durante le persecuzioni dell’imperatore Diocleziano nei primi anni del IV secolo.
Storia e leggenda
La basilica è legata a un episodio leggendario: si narra che il giudice di Torres, Comita, durante una grave malattia, abbia sognato San Gavino. Il santo gli avrebbe promesso la guarigione se avesse ritrovato i corpi dei martiri per offrirgli degna sepoltura. In seguito al prodigio, i corpi furono scoperti vicino all’attuale chiesetta di Balai e trasferiti nella basilica. Questo evento viene ricordato ogni anno con la solenne processione della Festha Manna il 3 maggio, che richiama migliaia di fedeli.
Un’architettura unica
La basilica si distingue per la sua pianta longitudinale, lunga 58 metri e tripla rispetto alla larghezza, un’eccezione nell’architettura romanica. Altra peculiarità è la presenza di due absidi contrapposte e l’assenza di una facciata. L’esterno è scandito da lesene e archetti pensili, con ingressi laterali:
- Portale nord, in stile romanico, decorato con raffigurazioni di Adamo ed Eva.
- Portale sud, gotico-catalano, testimonianza di influenze successive.
L’interno: arte e spiritualità
L’interno è diviso in tre navate da arcate sostenute da 22 colonne, in granito rosa e marmo grigio, provenienti da edifici romani e bizantini. La luce entra attraverso le monofore, creando un’atmosfera sobria e raccolta, perfetta per la contemplazione.
Nella cripta, una galleria appositamente scavata custodisce i sarcofagi dei martiri, scoperti nel 1614. Questo spazio, meta di pellegrinaggio, è un simbolo di devozione e raccoglimento.
Il patrimonio storico
La basilica, un tempo cattedrale durante il millennio in cui Porto Torres fu sede episcopale (484-1441), è circondata da reperti archeologici unici, molti dei quali conservati nell’Antiquarium Turritano. Qui si possono ammirare tombe decorate con mosaici, statue e una cisterna bizantina, testimoni della ricchezza storica della zona.
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