L’educatore Lorenzo Fois in classe con Galadriel, femmina di cane lupo di Saarlos: «Ha lo sguardo fiero dei lupi, che può creare timore. Io voglio dimostrare che la convivenza è possibile»
Un «lupo» in classe come protagonista di un percorso educativo unico: è accaduto al Centro di Formazione Professionale (Cfp) Fondazione “Casa della Gioventù” di Trissino, in provincia di Vicenza, dove 180 studenti delle prime classi hanno partecipato a un progetto di pet therapy innovativo. Guidati dall’istruttore cinofilo veronese Lorenzo Fois, gli studenti hanno incontrato Galadriel, un cane lupo di Saarloos (incrocio tra lupo europeo e cane da pastore olandese), che li ha condotti a toccare con mano il concetto di empatia nei confronti degli animali e, più in generale, del pianeta su cui viviamo. L’iniziativa, organizzata con il supporto dell’associazione «Il Sorriso di Angela», ha puntato anche a far vivere ai ragazzi un’esperienza speciale, legata alla sensibilizzazione e al superamento dei pregiudizi sul lupo – a cui Galadriel assomiglia molto – spesso visto come una figura pericolosa e un animale di cui aver paura.
«Possiamo fidarci l’uno dell’altro, uomini e lupi»
«Faccio interventi assistiti con i cani da 15 anni – ammette Fois, 33 anni, originario di Peschiera del Garda, in provincia di Verona, che si occupa di Pet Therapy con il socio Davide Malacchini –. Sono referente per la dog therapy negli ospedali del Veneto e sono stato il primo educatore cinofilo in Italia a portare questa razza in aula». Prima del fatidico incontro tra studenti e il cane lupo, al Cfp è stato fatto un percorso preparatorio con cani Épagneul Breton, una razza estremamente socievole e collaborativa. «Appena entrato in classe, ho promesso ai ragazzi che, se si fossero dimostrati responsabili, avrei portato una “lupa” a scuola ed è andata esattamente così – sorride fiero -. L’ho adottata quando era solo una lupacchiotta di 3 mesi e l’ho educata fin da subito. Adesso ha 8 mesi e lo sguardo fiero del lupo, che può creare timore. Io voglio dimostrare che possiamo fidarci l’uno dell’altro, uomini e lupi. Negli ultimi tempi il lupo si è manifestato molto più che in passato, qui in Veneto, forse a causa del cambiamento climatico o per una diminuzione delle risorse alimentari, che lo hanno spinto a fare delle predazioni. Però voglio sottolineare che i lupi non sono pericolosi per l’uomo».
La lezione
Nell’ultimo appuntamento a scuola, i ragazzi si sono disposti in cerchio, fermi e in silenzio, mentre Galadriel era libera al fianco di Fois. «Lavoriamo su tre elementi fondamentali: l’educazione cinofila, l’apertura mentale dell’animale e il gruppo con cui si lavora – continua -. Ho spiegato il carattere dei lupi, le loro caratteristiche e peculiarità, ho invitato i ragazzi a dare un bocconcino dalle loro mani. Ho trovato in loro un atteggiamento di reverenza e sensibilità verso un essere vivente che, nell’immaginario collettivo, suscita paura. In questo modo siamo riusciti a dimostrare che, se educati adeguatamente, anche i cani lupo possono partecipare alla pet therapy».
«Sogno di andare in scuole e Rsa»
Molto felice del risultato anche il presidente della Fondazione Casa della Gioventù, Claudio Rancan. «Questo percorso rappresenta una nuova frontiera educativa – le sue parole -. I nostri studenti hanno potuto riflettere sul rispetto e sulla convivenza tra esseri viventi, un modo per crescere e diventare cittadini consapevoli del mondo». Visto il successo della prima volta, Galadriel è entrata in classe anche nel liceo artistico di Verona, per un progetto sull’inclusione e l’empatia. «Il mio sogno sarebbe entrare in tutte le scuole di ogni ordine e grado con Galadriel. Anzi, anche di più, dall’asilo alle rsa – conclude Fois -. Perché è importante spiegare l’importanza del lupo nell’ambiente e il rispetto che dobbiamo avere per la natura e per tutti i suoi abitanti».
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