Sassari, 23 novembre 2024 – Portare la Sanità pubblica tra le fasce più fragili della società, con il coinvolgimento del terzo settore e delle amministrazioni comunali, nell’intento di abbattere le barriere sociali ed economiche che spesso rendono difficoltoso l’accesso ai servizi sanitari. Sono questi i presupposti del piano “Contrastare la povertà sanitaria”, nel Programma Nazionale Equità nella Salute (PNES) che oggi vede la luce con le prime visite gratuite offerte alla popolazione della città di Sassari.
L’intervento si rivolge alle persone in condizione di svantaggio socio-economico, in particolare a: cittadini iscritti al Servizio Sanitario nazionale in condizioni di indigenza, persone con basso livello di reddito e istruzione, senza reti relazionali di sostegno, senza fissa dimora, appartenenti alle comunità rom, sinti e camminanti.
L’individuazione della popolazione e il loro diretto coinvolgimento a Sassari e’ stato possibile grazie alla preziosa collaborazione di Emergency, Caritas Diocesana, Servizi Sociali del Comune di Sassari, Parrocchia San Gavino Martire di Bancali e l’associazione Porta aperta.
I cittadini sono stati inseriti nelle liste della Asl di Sassari, contattati e sensibilizzati a partecipare alla giornata di visite gratuite a loro dedicate.
l PNES – Programma Nazionale Equità nella Salute, previsto nell’Accordo di Partenariato dell’Italia sulla Programmazione della politica di coesione 2021-2027, si pone l’obiettivo di rafforzare i servizi sanitari e renderne più equo l’accesso in sette Regioni: Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia.
Il Programma individua quattro aree per le quali è più urgente intervenire ed è necessaria un’iniziativa nazionale a supporto dell’organizzazione regionale e locale dei servizi sanitari e sociosanitari:
- Prendersi cura della salute mentale
- Maggiore copertura degli screening oncologici
- Il genere al centro della cura
- Contrastare la povertà sanitaria
Sono 38 le aziende sanitarie selezionate, nel panorama nazionale; tra queste la Asl n. 1 di Sassari che, attraverso un gruppo di lavoro aziendale diretto dalla Direzione dei Servizi Socio Sanitari della Asl n. 1, ha elaborato un piano di intervento, che si articola in sette progetti per un ammontare complessivo di 3.680.000 euro, provenienti dal FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) e dal FSE+ (Fondo Sociale Europeo), e approvati dall’Istituto Nazionale Migrazioni e Povertà (INMP), quale organismo intermedio con cui la Asl di Sassari ha sottoscritto un’apposita convenzione.
L’attenzione del PNES è puntata in modo particolare sull’area del contrasto della povertà sanitaria: nei prossimi 5 anni la Asl n.1 svilupperà una serie di attività che mirano a concretizzare iniziative capaci di ridurre le barriere di accesso ai servizi sanitari e sociosanitari per le persone vulnerabili dal punto di vista socio-economico, con progetti di sanità pubblica di prossimità, dell’inclusione attiva, dell’integrazione sociosanitaria e di comunità.
“L’obiettivo della Asl di Sassari è quello di intercettare le fasce di popolazione più vulnerabili e socialmente svantaggiate, più esposte a fattori di rischio e con un accesso più difficoltoso ai servizi socio-sanitari”, spiega il Direttore generale della Asl di Sassari, Flavio Sensi.
“Raggiungeremo la popolazione target a bordo di ambulatori clinici mobili, offrendo prestazioni specialistiche e cure odontoiatriche, sensibilizzando e informando i cittadini sui corretti stili di vita oltre all’indicazione, dove necessario, ad effettuare ulteriori accertamenti di secondo livello secondo percorsi dedicati. Le errate abitudini alimentari, l’insufficiente attività fisica, il consumo di alcol, l’abitudine al fumo rappresentano i principali fattori di rischio modificabili delle malattie croniche non trasmissibili, ai quali si può ricondurre il 60% del carico di malattia sia in Europa che in Italia. Tali fattori di rischio comportamentali sono prevenibili e, reversibili, qualora diagnosticate e trattate per tempo (si parla di ipertensione arteriosa, sovrappeso/obesità, dislipidemia, iperglicemia, lesioni precancerose e cancerose in fase iniziale)”, spiega Annarosa Negri, Direttore dei Servizi socio sanitari della Asl di Sassari
Per la realizzazione degli obiettivi, la Asl di Sassari ha previsto l’acquisto di due cliniche mobili attrezzate per visite mediche e altre prestazioni sanitarie di base, oltre a prevedere l’allestimento di ambulatori fissi situati in zone strategiche e facilmente accessibili e la costituzione di équipe multidisciplinari e trasversali (composte da medico, infermiere, autista, amministrativo ed altre figure specifiche) per le cure di base e quelle specialistiche.
Il progetto prevede inoltre la fornitura e distribuzione di farmaci di fascia A e C, essenziali per la cura della salute sanitaria in quanto utilizzati per malattie croniche gravi, a persone svantaggiate per migliorarne la qualità di vita e promuovere l’equità nell’accesso ai servizi sanitari. Altrettanto fondamentale sarà la co-progettazione tra l’Asl sassarese e gli Enti del Terzo Settore per realizzare interventi finalizzati a contrastare la povertà sanitaria attraverso una serie di attività coordinate e mirate, a partire dalla mappatura dei bisogni territoriali dei vari siti identificati a livello di ogni Distretto Socio-Sanitario.
Molta attenzione, con due diversi progetti, sarà inoltre posta sulla salute odontoiatrica delle fasce più vulnerabili di popolazione, alle quali saranno offerte visite e cure, ma anche la possibilità – con un finanziamento specifico – di poter usufruire di protesi odontoiatriche.
Al primo appuntamento nella città di Sassari hanno perso parte oltre al Direttore dei Servizi socio sanitari della Al 1, Annarosa Negri, e il Direttore del Distretto di Sassari, Piero Delogu, una rappresentanza della parrocchia di Bancali, il sindaco di Sassari, Giuseppe Mascia, col dirigente dei servizi sociali del comune, Antonio Solinas.
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