Il tema dei collegamenti ferroviari tra Biella e le metropoli più vicine, Torino e Milano, è approdato tangenzialmente anche in consiglio comunale, dove si sono fatte notare le opinioni controcorrente di Emanuela Fasson di Fdi, che avrebbe proposto l’auto come alternativa per chi viaggia. Un approfondimento sul tema non potevamo che raccoglierlo mentre la consigliera stava viaggiando, in auto, in direzione di Milano dove lavora come consulente informatica.
Prima domanda d’obbligo, i treni sono o no un problema?
«Si tratta di una questione non facilmente risolvibile per nessuna zona della nostra regione, siamo in difficoltà in tutte le città. Detto questo sono una trentina d’anni che faccio la pendolare, vado e vengo tutti i giorni, grosse difficoltà non le ho mai avute. Del resto non potevo pretendere che le multinazionali per cui lavoro si trasferissero a Biella».
Quindi viaggia spostandosi sempre in macchina.
«A Milano o Torino a seconda di quale può essere la necessità, io in trent’anni bene o male in un’ora e un quarto ci sono sempre arrivata. Non ci ho mai messo molto più tempo dei miei colleghi che arrivano dalla periferia di Milano. Il biellese utilizza spesso il tema dei mezzi di trasporto come giustificazione. In campagna elettorale mi sono ripromessa di portare a Biella un po’ di milanesità. Chi vive a Milano ha imparato a darsi da fare, a muoversi in macchina o in metro o in treno. Miei colleghi che vivono in periferia più di una volta mi hanno chiesto informazioni sui valori delle case nelle nostre aree residenziali. Anche per i loro genitori anziani che se lasciano casa per quindici giorni la trovano occupata. Milano è diventata una metropoli invivibile e i milanesi si guardano attorno. Fare un’ora di macchina da Rozzano o da Biella non fa molta differenza».
Resta il problema dei costi.
«Non credo che viaggiare con i mezzi costi tanto di meno dello spostarsi con risorse proprie, usando ad esempio il car pooling, molto diffuso a Milano. Se sei in quattro spendi meno che con il treno. La metropolitana parte da Lampugnano, luogo di ritrovo di molti pendolari e sicuramente economico per noi che veniamo da Biella. Tutte le migliaia di persone in coda in tangenziale, in autostrada e nelle vie intorno a Milano sono ricche? Da pendolare dico che se usando il treno ci si trova in difficoltà, si cerchino mezzi alterativi. La Regione potrebbe finanziare più bus, ne abbiamo tanti a disposizione, usiamoli. Esiste anche l’autostradale che ti porta direttamente in città e non ha costi folli».
Un altro dei problemi sollevati sull’uso delle auto riguarda l’inquinamento.
«Credo inquini di più l’utilizzo smodato di prodotti come la legna per il riscaldamento. Lavoro nel settore dell’energia e visti i dati l’inquinamento italiano è una percentuale ridicola rispetto a quello dei paesi dell’Est. Una volta in periferia poi uno può lasciare l’auto e prendere i mezzi. Noi biellesi siamo abituati troppo bene, ad arrivare con un mezzo di trasporto, fosse solo una bicicletta, fin sulla porta dell’ufficio. Il resto del mondo non vive così. Il futuro è nello smart working, se non lo si applicherà in modo virtuoso ruoli meno operativi verranno spostati in Romania, dove aderiscono volentieri e costano meno. Biella invece potrebbe diventare uno dei centri residenziali più importanti per chi lascia le metropoli, anche il suo essere un po’ fuori mano non è male, le strade sono facilmente controllabili dalle forze di polizia, in altre città non è possibile».
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