La levata di scudi fatta da Mariangela De Santis. Il paradosso di Ceccano. Dove si stanno affrontando gli oppositori che in questi anni sono stati in Consiglio comunale e gli oppositori esterni: che dicono agli oppositori eletti che non sono stati incisivi.
Non ci sta. Rivendica di essersi opposta: lei e gli altri colleghi della Minoranza di centrosinistra. Non accetta la linea di difesa che da alcune parti politiche di Ceccano sta prendendo forma in questi giorni: “l’opposizione? Non ha fatto nulla”. Mariangela De Santis è Consigliere comunale di opposizione e la sua azione di contrasto alla maggioranza di centrodestra del sindaco Roberto Caligiore è sicura di averla fatta. Su alcuni dei temi che lei ed i suoi colleghi hanno sollevato ci sono state le indagini che da settimane hanno portato agli arresti il sindaco di Fratelli d’Italia ed altre nove persone.
Con chi ce l’ha Mariangela De Santis? Non fa nomi. Ma gli indizi del suo ragionamento indicano una strada precisa. Che porta all’ex assessore Stefano Gizzi, messo alla porta dall’amministrazione Caligiore quando si lanciò nella difesa di Vladimir Putin e della sua invasione dell’Ucraina. Portano all’ex sindaco Ds Maurizio Cerroni che in questa partita elettorale intende giocare un ruolo preciso e sostenere un suo nome per la carica di sindaco. Ma anche all’ex sindaco socialista Antonio Ciotoli ed al Movimento Ceccano 2030.
Nei fatti, si stanno affrontando gli oppositori che in questi anni sono stati in Consiglio comunale e gli oppositori esterni: che dicono agli oppositori eletti che non sono stati incisivi.
Orgoglio ed opposizione
Non entra sugli aspetti penali. Li lascia agli inquirenti. È sul fronte politico che Mariangela De Santis randella con un dettagliato post affidato alla sua bacheca Facebook. Ricordando alla maggioranza decaduta con le dimissioni in massa rassegnate poco dopo gli arresti “che tutte le azioni poste in essere sono state ragionate”. Cosa significa?
Che le scelte fatte dall’amministrazione Caligiore non sono state il frutto di un errore o di una scarsa conoscenza delle cose. Ma “sono state conseguenza dell’assoluta assenza di considerazione e di confronto”.
Cahiers de doléances
Il suo post è uno Cahier de doléances, una sorta di quaderno nel quale, nella Francia pre rivoluzionaria, venivano raccolte le lamentele e le proposte da presentare al sovrano. La consigliera comunale della lista Nuova Vita squaderna tutte le cose che lei ha tentato di fare per contrastare l’amministrazione Caligiore. Un contrasto che – ha scritto il Giudice delle Indagini preliminari nell’Ordinanza di Custodia – non è avvenuto da parte della maggioranza. Non è un dettaglio di poco conto. Perché?
L’unico amministratore arrestato e formalmente indagato fino a questo momento è il sindaco Roberto Caligiore. Ma il Giudice scrive nella sostanza che gli altri della maggioranza sapevano, non hanno avuto la forza e la volontà di opporsi. Tanto che l’intero sistema degli appalti era da considerarsi inquinato.
Il Contrasto, ribadisce Mariangela De Santis, invece lei e l’opposizione lo hanno fatto. A partire dalla gestione degli affidamenti diretti cioè dei lavori affidati senza passare per le gare. “Si può fare perché siamo al di sotto della soglia in cui è obbligatorio” sosteneva la maggioranza. La Procura Europea sta verificando, anche se il problema non è tanto quello ma le tangenti che sarebbero state spremute da quei lavori. Quella gestione, ricorda ora Mariangela De Santis “è stata oggetto di discussione in Consiglio Comunale con proposta di una specifica mozione finalizzata all’adozione di un albo operatori economici e regolamento sugli affidamenti sotto soglia”. Cioè?
Quelle regole negate
Scrivere delle regole per mettere in chiaro cosa fare, come farlo quando ci sono lavori al di sotto del tetto in cui è obbligatoria la gara. E creare un albo con le ditte da chiamare a rotazione: così da evitare il rischio che i lavori finissero sempre agli stessi. “Mozione presentata nel 2021 e bocciata da tutta la maggioranza” ricorda Mariangela De Santis. E quella non è stata l’unica volta in cui ci si è opposti. Perché “le modalità utilizzate per gli affidamenti diretti, nel corso degli anni, sono state oggetto di ulteriori contestazioni. E da ultimo, di interrogazione presentata dalla sottoscritta 2 o 3 giorni prima del terremoto giudiziario”.
Ma anche la gestione dei fondi Pnrr e le modalità di gara (cioè quello che è al centro dell’indagine) “sono state seguite attraverso richieste di accesso agli atti”. Non solo, sono state “oggetto di segnalazionedelle anomalie all’Autorità preposta al controllo delle Regolarità delle procedure di gara”. E ben prima del terremoto: era il 2023. E “la segnalazione, dettagliatamente documentata, ha interessato le modalità di gara seguite per tutti i cantieri Pnrr evidenziando anche il ricorso al subappalto”.
Di più: Mariangela De Santis insieme ai suoi colleghi di opposizione Andrea Querqui, Emanuela Piroli ed Emiliano Di Pofi segnalavano i loro dubbi alla luce del sole “in tutte le sedi deputate alla discussione e sui giornali”.
La piazza ed il concorso
Nel mirino dell’opposizione è finita anche Piazza Mancini “a fine giugno veniva inoltrata anche segnalazione alla Soprintendenza dei beni culturali”. Ed a quel punto? “seguiva una ‘turbo variante’ ad inizio luglio con cui la maggioranza optava per la sostituzione dell’asfalto stampato con lastre di basalto”.
Ma anche il concorso interno vinto dall’architetto Papetti. Mariangela De Santis ha ricordato di avere “sollevato pubblicamente la questione dell’inopportunità di partecipazione al concorso”. Le intercettazioni della Squadra Mobile e del Servizio Centrale della Polizia hanno ribadito quelle perplessità. Ma il Tar non aveva detto che era tutto in regola? “L’irregolarità amministrativa (competenza del Tar) è cosa diversa rispetto al reato” chiarisce la consigliera.
Che poi ricorda l’opposizione fatta alla delibera che istituisce i parcheggi a pagamento, al piano particolareggiato del verde pubblico, l’appalto per la raccolta differenziata dei rifiuti, la bonifica Benvedere. Ma ogni volta “dagli uffici comunali venivo informata che non si sarebbe dato seguito alla modifica del piano”.
Gli oppositori veri
Mariangela De Santis manda il suo messaggio “a quelli che amano fregiarsi del titolo di ‘oppositori veri’. Chiedo la cortesia di riservare un minimo di rispetto a chi, per quattro anni, ha svolto il proprio dovere di cittadino prima che di consigliere”.
La campagna elettorale è già cominciata.
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