Utilizzare i proventi delle licenze taxi per aiutare i tassisti che vogliono allestire la propria auto per il trasporto disabili. È la proposta avanzata da Loreno Bittarelli, presidente della Cooperativa Radiotaxi 3570 di Roma e URI – Unione dei Radiotaxi d’Italia, fatta direttamente al Campidoglio.
I soldi delle licenze taxi per il trasporto disabili
Il Comune di Roma sta per rilasciare 1.000 nuove licenze taxi. 800 sono ordinarie mentre altre 200 sono per il trasporto disabili. Per averle, occorrerà spendere 75.500 euro per le prime e 52.850 per le seconde. I proventi complessivi dalla vendita delle licenze dovrebbero ammontare a circa 71 milioni di euro. Di questi, l’80% verrà suddiviso tra chi ha già una licenza taxi (circa 7.500 euro per ciascun tassista) mentre il restante 20%, circa 14 milioni e 194 mila euro, andrà al Comune di Roma.
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Bittarelli, in una nota, ha spiegato che “come Unione dei Radiotaxi d’Italia – URI abbiamo inviato una lettera al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, per sollecitare l’adozione di un contributo economico che supporti i tassisti nell’allestimento di veicoli attrezzati per il trasporto di persone con disabilità”.
Dove prendere i soldi
Il presidente ha voluto anche specificare dove trovare le risorse e, ovviamente, non ha menzionato i soldi che andranno divisi tra chi ha già una licenza. Per Bittarelli, il Campidoglio dovrebbe aiutare i lavoratori attingendo da quel “20%” destinato al Comune. “Se si vuole garantire un trasporto veramente inclusivo, l’onere finanziario non può ricadere interamente sui tassisti” dice in una nota. I costi per adeguare i veicoli al traporto di persone con disabilità e che includono l’abbassamento del pianale, “ammontano a circa 15.000 euro per autovettura, che si andrebbero a sommare ai costi già di per sé elevati per l’acquisto del veicolo idoneo e la licenza”.
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Questo, secondo Bittarelli, “rappresenta un carico economico insostenibile per molti operatori”. Ecco quindi la proposta: destinare parte del 20% degli introiti derivanti dal rilascio delle nuove licenze per finanziare un contributo economico specifico “a chi si attrezzi per il trasporto di persone con mobilità ridotta: il che sarebbe peraltro conforme con quanto prevede il decreto Bersani e l’Art, i quali sottolineano la necessità di utilizzare gli introiti dei bandi a titolo oneroso per il miglioramento della qualità del servizio pubblico, come in questo caso”.
Cosa diceva l’Autorità
In effetti, l’Autorità di regolazione trasporti (Art), nel parere sul bando taxi rilasciato lo scorso 30 maggio, aveva analizzato le voci indicate da Roma Capitale per utilizzare il ricavato dal rilascio delle licenze, prevedendo “l’assegnazione di incentivi per l’incremento dei veicoli attrezzati per il trasporto di persone con mobilità ridotta”. A tal proposito l’Art suggeriva, “allo scopo di recuperare una parte cospicua delle licenze taxi per persone con ridotta mobilità mancanti, è opportuno che Roma Capitale incentivi prioritariamente i possessori di veicoli minivan perché possono essere più facilmente adattati per il trasporto di pmr”.
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