La donna fu investita sulle strisce pedonali a Pisa e da allora vive con gravi deficit fisici e cognitivi. All’epoca le nipotine avevano 8 e 3 anni: il tribunale riconosce un indennizzo di 72 mila e 52 mila euro
«Cos’ha la nonna? Perché a volte non mi riconosce? Perché non parla più come prima?», queste alcune frasi che una bambina di Pisa rivolgeva spesso ai suoi genitori dopo un brutto incidente subito dalla nonna, ora anche lei e la sorella saranno risarcite per danni morali da «compromissione del rapporto parentale».
Il Tribunale di Pisa ha, infatti, riconosciuto i danni morali a due bambine, all’epoca di 8 e 3 anni, nipoti di una donna che a Pisa 10 anni fa, quando aveva solo 60 anni, era stata investita da un’auto mentre attraversava la strada sulle strisce, e da allora vive all’istituto per lunga degenza “Don Gnocchi” con gravi deficit fisici e cognitivi.
Alla prima andranno 72 mila euro e alla seconda 52 mila.
Alla madre delle bimbe, e figlia della donna investita, andranno 250 mila euro sempre per danni morali.
L’anziana signora è stata risarcita a parte dall’assicurazione dell’auto che l’aveva investita nel 2014. I giudici pisani hanno ricostruito la vicenda e disposto una perizia medico-legale per stabilire che tipo di danni avevano subito la figlia dell’anziana investita sulle strisce pedonali e le sue due nipoti. La nonna, prima dell’incidente che le ha cambiato tragicamente la vita, abitava in una casa adiacente a quella dove vivevano la figlia con le sue due nipotine e siccome all’epoca godeva di ottima salute dava una mano nell’accudire le bambine e non solo.
Ma i gravi traumi riportati non le consentivano più di essere al fianco dei suoi familiari. La perizia ha dimostrato che sia la figlia sia le due nipoti hanno anche dovuto stravolgere la loro esistenza, dopo l’incidente, e con postumi psicologici rilevanti, oltre al resto, e questo per i giudici configura un danno non patrimoniale, da risarcire nell’ambito dei danni morali. La più grande delle due bambine arrivò, a causa dello stress, addirittura ad alcuni preoccupanti episodi di autolesionismo, procurandosi da sola ferite sulle braccia, stando al resoconto processuale, mente la più piccola, che all’epoca aveva solo 3 anni aveva sviluppato disturbi e difficoltà a prendere sonno.
La nipote maggiore, che nel 2014 aveva 8 anni, aveva dovuto iniziare anche un lungo percorso terapeutico da uno psichiatra infantile. Insomma un dramma che aveva investito tutta la famiglia come un vero e proprio fulmine a ciel sereno che aveva mutato drasticamente vita e abitudini di tutti.
Per il Tribunale pisano si tratta senza alcun dubbio di danni esistenziali risarcibili. «Anche le due nipoti hanno pertanto, al pari della propria madre, il diritto di essere risarcite del danno conseguito alla irreversibile compromissione del rapporto parentale con la nonna».
Secondo la ricostruzione processuale della dinamica dell’incidente, la donna nel giugno del 2014, stava percorrendo via Pisorno a Tirrenia, e mentre attraversava la strada in pieno giorno era stata investita da un’auto, andando a impattare contro il parabrezza per poi finire a terra in prossimità del marciapiede adiacente alla carreggiata. I sanitari del 118 arrivati sul posto l’avevano portata subito in ospedale dove veniva ricoverata e operata d’urgenza.
Successivamente la donna era stata trasferita presso il dipartimento di neuroscienze per le gravi lesioni cerebrali riportate e, infine, veniva ricoverata nell’istituto “Don Gnocchi” di Marina di Massa, in lunga degenza, dove vive tuttora per i postumi cerebrali irreversibili dopo quel tragico incidente in un caldo giorno di giugno di dieci anni fa.
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