Cresce l’adozione delle tecnologie 4.0 tra le imprese localizzate in Emilia-Romagna e nelle Marche: sono infatti tre su quattro quelle che hanno già implementato queste tecnologie, con punte del 90% per le realtà più grandi e oltre l’80% tra chi è specializzato nell’elettronica ed elettrotecnica. È quanto emerge dall’Osservatorio Industria 4.0 – Soluzioni e Tecnologie per le imprese promosso da Bi-Rex e Intesa Sanpaolo.
L’Osservatorio mira a indagare l’adozione delle tecnologie 4.0 tra le imprese di Emilia-Romagna e Marche, con particolare attenzione a come si sta evolvendo il processo di trasferimento tecnologico e con un focus ai temi della transizione green.
Alla quarta edizione della ricerca, lanciata a metà settembre, hanno aderito 225 localizzate nelle due regioni.
Anche tra le aziende più piccole si rileva un buon grado di diffusione del 4.0: più del 60% dichiara infatti di adottare almeno una tecnologia.
Più limitate le iniziative che riguardano la transizione 5.0: solo un’impresa su quattro che prevede di investire nel biennio in corso. Su questo fronte si evidenzia un’incertezza prevalente tra le aziende meno digitalizzate e quelle che non hanno ancora adottato soluzioni 4.0, principalmente a causa della complessità degli incentivi fiscali.
“In questa occasione l’Osservatorio ha sperimentato un ulteriore salto di qualità, arricchendosi di novità molto rilevanti: innanzitutto, il coinvolgimento del campione di aziende che è avvenuto su scala nazionale e non più regionale, e che ha quindi comportato un notevole ampliamento del raggio d’azione; in secondo luogo, l’estensione dell’iniziativa anche da un punto di vista territoriale, dal momento che l’appuntamento sarà replicato nei prossimi mesi anche in Sicilia e in Calabria, a seguito dell’apertura della seconda sede Bi-Rex a Palermo”, commenta Stefano Cattorini, Direttore Generale di Bi-Rex.
“Il nostro obiettivo è sostenere le nostre imprese nel cogliere le opportunità create dalle trasformazioni in atto. Nei primi nove mesi di quest’anno abbiamo erogato alle imprese dell’Emilia-Romagna 900 milioni di euro di nuovi finanziamenti e con il programma ‘Il tuo futuro è la nostra impresa’ mettiamo loro a disposizione 10 miliardi di euro per Transizione 5.0 ed energia, sviluppo internazionale e digitale”, aggiunge Alessandra Florio, Direttrice Regionale Emilia-Romagna e Marche Intesa Sanpaolo.
L’adozione delle tecnologie 4.0: opportunità, obiettivi e cambiamenti organizzativi nelle imprese
Tra le tecnologie più utilizzate spicca la robotica (49%), l’archiviazione, trasmissione e analisi dati (38%), il cloud computing (34%) e i magazzini automatizzati (33%).
L’adozione di soluzioni più di frontiera come l’intelligenza artificiale è meno diffusa (meno del 10%) ed è applicata soprattutto nelle fasi di produzione e di ricerca e sviluppo.
Si tratta di un fenomeno recente, che si è affermato negli ultimi anni, grazie anche a efficaci interventi di politica industriale: nel periodo 2020-2024 il 71% del campione ha indicato di aver introdotto o potenziato misure 4.0 per supportare il processo di automazione e digitalizzazione anche con tecnologie sempre più evolute.
I principali obiettivi raggiunti grazie all’adozione delle tecnologie4.0 sono molteplici; tende a prevalere l’ottimizzazione dei processi: il 70% delle imprese dichiara di averne efficientato il controllo e l’automazione e più della metà di aver aumentato la velocità di produzione. Inoltre, il 64,3% dichiara di avere avuto una riduzione dei consumi di energia.
Per accompagnare l’adozione di soluzioni 4.0, circa la metà delle imprese ha rivisto o intende rivedere (nel prossimo biennio) la propria struttura organizzativa (si sale al 60% tra le medio-grandi), mentre una quota più limitata è intervenuta (o intende farlo a breve) sul proprio modello di business (30%). La propensione ad attuare queste modifiche è maggiore quando la figura responsabile dell’implementazione di tecnologia in azienda è un profilo manageriale.
I principali partner nel processo di adozione del 4.0
I soggetti che più accompagnano le aziende nell’adozione di tecnologie 4.0 sono principalmente i fornitori di tecnologie (81%) o di impianti e macchinari (72%), con minime differenze per classi dimensionali.
Seguono a distanza i consulenti (27%) e i clienti (12%). Ancora limitata la percentuale di imprese che si relazionano con università e competence center.
Per la maggior parte dei soggetti la relazione riguarda l’acquisto di tecnologia (66%). Seguono formazione, consulenza e orientamento, indicati da circa un’impresa su tre. Spicca il ruolo del territorio: il 64% dei partner si trovano infatti nella stessa regione di operatività delle imprese intervistate che dichiarano anche un buon apprezzamento rispetto alle relazioni instaurate.
Emergono però alcune criticità che frenano l’adozione delle tecnologie 4.0: tendono a prevalere relazioni di trasferimento occasionali; vengono poi segnalati costi elevati, difficoltà di coordinamento e lunghezza dei tempi.
Per la prima volta un’analisi sul posizionamento 5.0
Per la prima volta è stata approfondita dall’Osservatorio la tematica di come le imprese stanno affrontando la transizione green.
Le strategie più diffuse riguardano l’utilizzo di tecnologie più efficienti per ridurre il consumo di energia (indicate dal 47% delle imprese) e l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili (45%) che, insieme ai sistemi di gestione e monitoraggio dei consumi energetici (26%) e all’isolamento termico (8%), rappresentano anche azioni specifiche/propedeutiche per supportare il processo di Transizione 5.0.
Dall’incrocio tra propensione al digitale e intensità green, è stato possibile realizzare una prima mappatura del posizionamento 5.0: il 18% delle imprese del campione è ben avviato verso il processo di Transizione 5.0. Emerge, però, un 41% di imprese che evidenzia un ritardo su entrambi i fronti.
Se per l’introduzione di tecnologia si sono osservate iniziative sul capitale umano rilevanti soprattutto in termini di formazione (61% per la formazione sui processi produttivi), per l’implementazione di strategie green emerge un impegno ancora poco strutturato (circa il 30% dichiara di non aver attuato nessuna azione) e maggiormente orientato al ricorso a soggetti esterni (33%), come ad esempio i consulenti energetici.
Adozione delle tecnologie 5.0, le prospettive per il biennio in corso
Nel biennio in corso (2024-2025) un’impresa su quattro dichiara che realizzerà investimenti 5.0.
Più in particolare, solo il 10% dei rispondenti sostiene di aver rivisto al rialzo i propri piani di investimento in seguito alla presenza di crediti di imposta a favore di transizione 5.0.
Inoltre, un terzo degli intervistati dichiara che non farà investimenti 5.0. A prevalere dunque è l’incertezza, con una quota del 39% che ancora non sa se realizzerà questa tipologia di investimenti. Sono più indecise le imprese poco digitalizzate (41%) o che ancora non hanno implementato soluzioni 4.0 (47%). Su queste percentuali, almeno finora, può aver pesato la complessità dell’incentivo.
Nel prossimo triennio resterà alto l’impegno in innovazione, green e capitale umano: tra le strategie adottate il 44% delle imprese si orienterà verso la ricerca e sviluppo, il 37% in investimenti in ottica green e il 35% in formazione.
L’impegno su questi fronti è particolarmente elevato tra le imprese giù più evolute in ottica digitale e green.
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