“Con la variazione di bilancio tre interventi finanziati dalla ricostruzione post-sisma e non ancora partiti, ossia l’edificio ex avviamento, il palazzetto del Podestà e l’auditorium Scarfiotti, non saranno più realizzati dal Comune ma dall’Ufficio speciale per la ricostruzione. E molto probabilmente seguiranno altre varianti, indebitando ulteriormente il Comune e rendendo impossibile finanziare altre opere di cui la comunità avrebbe bisogno”. È quanto denuncia l’ingegnere Tommaso Gaballo, tesserato con il Pd di Potenza Picena e attuale consigliere comunale del gruppo di minoranza “Idea Futura”. Nel suo intervento, si esprime in merito alla variazione di bilancio votata nel consiglio comunale venerdì. “Rappresenta l’ennesima prova dell’errata impostazione di cui l’amministrazione Tartabini si è resa colpevole in tema di opere pubbliche e partecipazione ai bandi – afferma Gaballo –. Una vera e propria bandiera bianca quella sventolata dalla maggioranza, che dopo aver ingolfato gli uffici e il bilancio con i nove progetti del bando Rigenerazione urbana, si vede costretta a chiedere l’aiuto dell’Usr per avviare opere già programmate da tempo. La minoranza ha da sempre denunciato gli errori commessi dall’amministrazione in tema di programmazione delle opere. Su tutti il fatto di aver candidato a un unico bando di Rigenerazione urbana ben nove progetti per soli cinque milioni di euro di contributo”.
Non solo: l’esponente dell’opposizione ricorda la vicenda e i problemi emersi nei lavori di restyling di piazza Matteotti, ora in corso. “Questa scelta sbagliata ha costretto il Comune a cofinanziare con ingenti somme proprie tutti gli interventi per i quali, ovviamente, il contributo concesso non basta – riprende il consigliere Gaballo –. È sufficiente osservare la variante per piazza Matteotti votata il 30 settembre, che ha fatto salire il cofinanziamento per l’opera a carico del Comune dai 15mila inizialmente previsti a 265mila euro, prima ancora che i lavori abbiano inizio. Peraltro durante la recente commissione consiliare per il progetto della nuova scuola media, il sindaco Tartabini ha candidamente ammesso le difficoltà indotte dai cofinanziamenti imposti per questi nove progetti. Finalmente l’amministrazione è stata costretta a tirare giù la maschera e ha certificato negli atti i propri errori, dando la prova di ciò che Idea Futura ha sempre sostenuto”.
Giorgio Giannaccini
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