Valori del residenziale sono in flessione dello 0,9%. Aumentano solo le locazioni (1%) L’analisi dell’Osservatorio Immobiliare di Nomisma
Non solo auto e industria. A Torino scricchiola anche l’ultimo bene rifugio: la casa. Secondo l’analisi dell’Osservatorio Immobiliare di Nomisma nella seconda parte dell’anno «il mercato residenziale del capoluogo piemontese ha continuato a mostrare segnali di appannamento». Si registra infatti una flessione media del valore degli appartamenti pari al -0,9%, sia per le abitazioni in ottimo stato sia per quelle usate. Lo sconto richiesto, e ottenuto, a livello di trattative sale fino a due cifre: tocca il 4,5% per le abitazioni in ottimo stato e il 12,5% al’11,5% per quelle usate.
Segnali meno preoccupanti paiono provenire dagli immobili da reddito (le locazioni aumentano di valore dell’1%) e dai tempi medi di vendita e dal divario tra pezzo richiesto ed effettivo. I tempi necessari per concludere una trattativa di vendita sono stabili (5 mesi in media per il nuovo e 4,5/5 mesi per le abitazioni usate).
Il comparto direzionale, uffici e sedi d’impresa, vive una fase negativa e precaria. A testimoniarlo sono tutti gli indicatori analizzati da Nomisma e in primo luogo l’andamento dell’attività transattiva che a fine giugno registra un decremento del 20% rispetto al primo semestre 2023. In secondo luogo, si registra una flessione dei prezzi di compravendita su base semestrale (-1,0%) e i segnali poco incoraggianti che arrivano anche dai tempi medi di vendita, che in questa seconda parte dell’anno salgono da 7 a 7,5 mesi, nonché dagli sconti applicati al prezzo di offerta che, pur scendendo dal 16% al 15%, restano sui livelli più elevati a livello nazionale.
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