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A Rimini palazzine giganti al posto delle villette #finsubito prestito immediato


Le palazzine giganti di Rimini

A Rimini tutto quello che si sta realizzando in edilizia è normato dal Regolamento Urbanistico Edilizio approvato nel 2016 e da una successiva variante del 2021 dal sindaco Andrea Gnassi.

Il sindaco Gnassi fece una battaglia contro il “cemento” poi sappiamo come è andata a finire. A parte due comparti la cui richiesta di variante è stata bocciata dal consiglio comunale, per il resto tutti i comparti del vecchio PRG alla fine si stanno realizzando. In alcuni casi con riduzione di mq di appartamenti da realizzare, ma riducendo anche opere pubbliche a carico dei privati, come nel caso di Rivabella. Il solito racconto da parte dell’allora sindaco Gnassi ma con poca consistenza reale, oppure con evidenti contraddizioni.

Sono alcuni mesi che amici e conoscenti mi fanno notare che stanno scomparendo le case a due piani o di un solo piano, per lasciare posto ad edifici di nuova costruzione alti quattro o cinque piani.

Premetto che sono un sostenitore della città compatta, una città concentrata con relazioni complesse ma ridotte. Nel nostro caso tutto sta avvenendo senza l’idea di una nuova trama urbana, non essendoci un moderno strumento urbanistico del Comune di Rimini in grado di disegnare una nuova idea di rigenerazione urbana. Anzi. Gli interventi, sempre più numerosi in molte zone della città, rischiano di compromettere il futuro in modo irrimediabile.

Il motivo di questa preoccupazione è molto semplice. Il Comune di Rimini ha previsto dei bonus  (5% – 10% – 15% – 20% applicabili alla superficie complessiva), proporzionali alla dimostrazione in fase progettuale di una riduzione dei consumi energetici. A questa premialità si può sommare un ulteriore 10 % di incremento in caso di miglioramento igienico, sismico e adeguamento alle norme sul superamento delle barriere architettoniche. L’applicazione di questi bonus edilizi sta provocando la proliferazione di questi super edifici. Non è lontana una stima di indice che può arrivare a 1,5 di costruito su metro quadrato (in un lotto di 400mq ci costruisco 600mq). Il tutto avviene in assenza di standard adeguati. Il verde in molti casi è limitato a piccoli arbusti, essendo il lotto tutto edificato. I parcheggi privati sono limitati ad un posto auto per unità immobiliare (nel passato erano due posti auto) con la situazione facilmente immaginabile: auto sulle strade già congestionate. I parcheggi pubblici vengono monetizzati oppure realizzati in aree distanti dall’intervento. Mi è stato riferito (fonte autorevole) che i parcheggi pubblici di un edificio realizzato in via della Fiera (vicino al palacongressi) sono stati realizzati in via Turchetta (zona nuova fiera Viserba).

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Penso che una revisione seria di cosa stia succedendo ed un intervento sui parametri di costruzione sia urgente. In questo momento la speculazione edilizia è molto attiva. Nella foto un esempio di quanto descritto in un lotto di Via Praga.

 

Abbattiamo Einstein e Valturio, gli studenti alla Murri

Debbo dire che sono rimasto senza parole nel leggere la proposta del consigliere provinciale e sindaco di San Leo Leonardo Bindi, della Lega: “Radere al suolo il liceo Einstein e il Valturio. Vendere le aree e far costruire centinaia di appartamenti. Con i soldi ricavati dalla vendita acquisire la ex colonia Murri, in zona Mare, riqualificarla e trasferirvi l’Einstein e il Valturio.”

Senza parole perché non risulta che nessuno abbia risposto, almeno pubblicamente, e soprattutto per la qualità della proposta che definirla demenziale è un complimento. Sarebbe abbastanza normale che un consigliere provinciale, anche se di minoranza, prima di fare delle proposte si informasse di cosa sta proponendo. L’Einstein e Valturio sono all’interno del centro studi della Colonnella. Non vi sono solo queste due scuole superiori, ma anche il Belluzzi o l’Alberti ad esempio. Le scuole che si vogliono demolire stanno facendo investimenti importanti. Nel centro studi attuale vi è un servizio di trasporto pubblico strategico.

Poi realizzare centinaia di appartamenti in una zona già congestionata ed oggetto di altri interventi tra cui l’area della caserma “G. Cesare” (cittadella della sicurezza) è semplicemente impraticabile. Tralascio che sarebbe utile spostare invece le scuole che attualmente sono in zona turistica, per evidenti motivi piuttosto che aggiungerne altre. La Murri si vedrà che funzione potrà avere ma non certo come quella che immagina il consigliere Bindi.  La Murri inoltre è già di proprietà del Comune di Rimini e data in diritto di superficie per realizzare un progetto, a carico del privato, che poi non si è realizzato per la crisi economica del 2008-2011. Un consiglio non richiesto. Il consigliere Bindi, in futuro, eviti di parlare di aspetti che non conosce. A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio (Oscar Wilde).

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Il sindaco di San Leo Leonardo Bindi

La velleità di un altro partito di centro

Un partito liberal democratico da costruire entro il 2025. È l’esito della due giorni di incontri e dibattiti a Milano organizzati dagli ex dem Luigi Marattin e Andrea Marcucci e dall’imprenditore e fondatore di Nos Alessandro Tommasi il 23 e 24 novembre scorsi.

Marattin parla di «una grande sfida: la costruzione di un partito liberal-democratico con un’idea di società molto chiara, una democrazia delle opportunità che valorizzi il merito e garantisca l’uguaglianza dei punti di partenza». Nel comitato per la costituente del nuovo partito anche Oscar Giannino e Alessandro De Nicola.

Sinceramente l’eguaglianza dei punti di partenza appartiene al patrimonio del nostro Paese e della sinistra ad iniziare dall’articolo 34 della Costituzione: “I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”.

Marattin chiarisce anche: “Noi non vogliamo fare l’ennesimo partitino ma creare le condizioni affinché tra tre anni tutti coloro che credono in un’Italia liberal-democratica e non si riconoscono nei due poli possano stare in uno stesso grande partito unitario, con una leadership contendibile”.

Se aveva queste idee non ho capito perché è stato fondatore del PD e per anni ne è stato autorevole esponente, nonostante  notoriamente non è stato un partito di centro fuori dai poli, anzi esattamente il contrario. Ma va bene tutto.

Vedremo dove arriva tra tre anni.

Luigi Marattin

Maurizio Melucci



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