La XXII edizione del Premio Nazionale per l’Innovazione (PNI), la più importante e capillare business plan competition d’Italia, venerdì 6 dicembre ha decretato tutti i vincitori. Tra questi l’Università di Torino con la startup Inflant che si aggiudica il primo posto assoluto e il premio LIFE SCIENCES-MEDtech (miglioramento della salute delle persone) – Gilead Sciences per una rivoluzionaria terapia per il trattamento delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (IBD), come il Morbo di Crohn e la colite ulcerosa, patologie che compromettono gravemente la qualità della vita di milioni di pazienti, gravando pesantemente sul sistema sanitario.
La XXII edizione del Premio Nazionale per l’Innovazione è stata promossa dalla Rete italiana delle Università, Incubatori accademici e Start Cup regionali – PNICube, e organizzata quest’anno con l’Università di Roma Tor Vergata. Il riconoscimento è stato istituito nel 2003 per diffondere la cultura d’impresa nel sistema della ricerca e sostenere la nascita di imprese ad alto contenuto di innovazione deep tech.
Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali: la ricerca torinese
Secondo le stime, entro il 2030, oltre 10 milioni di persone nel mondo saranno colpite da queste malattie, con un dato preoccupante: il 30% dei nuovi casi riguarderà giovani al di sotto dei 20 anni. L’infiammazione cronica associata alle IBD danneggia la barriera intestinale, con il rischio di estendersi ad altri organi, contribuendo all’insorgenza di patologie accessorie (comorbidità), come l’Alzheimer. Alla base di questa infiammazione, l’attivazione della proteina infiammatoria NLRP3.
Dopo dieci anni di ricerca, la startup Inflant – supportata dall’incubatore 2i3T di UniTo – ha sviluppato una molecola innovativa in grado di inibire selettivamente NLRP3 direttamente nell’intestino. Questo approccio mirato consente di ridurre l’infiammazione con un minore rischio di effetti collaterali rispetto ai trattamenti attuali. La costituzione ufficiale dell’azienda è imminente, con un piano ambizioso: “Questo premio costituisce una grossa spinta per il nostro progetto imprenditoriale e sicuramente un’ottima opportunità di visibilità utile a coinvolgere investitori per lo sviluppo del farmaco – ha commentato il Prof. Massimo Bertinaria, Co-founder & CEO –. Da qui ai prossimi tre anni contiamo di completare gli studi preclinici e avviare successivamente i test clinici sull’uomo”.
Gli altri premi
Inflant si è aggiudicata inoltre il Premio Venture CDP, che premia i 16 team finalisti del PNI per consentire loro un accesso più consapevole e accelerato al mercato dei capitali e il Premio Speciale SearchOn AI for future per le migliori startup finaliste che hanno applicato l’AI per la qualità della vita.
Kolemus, un’altra start up supportata dall’incubatore 2i3T dell’Università di Torino ha vinto 3 premi speciali: il Premio Venture CDP, il Premio Speciale Young Entrepreneur Program (YEP) e il Premio Speciale Day One “Deep tech outliers” dedicato alle tecnologie Deep Tech più promettenti. Kolemus sviluppa un sistema genetico per poter espandere un enorme numero di cellule staminali a bassissimo costo, eliminando dal medium di crescita costosissimi fattori di crescita, e successivamente le differenzia in cellule muscolari in soli 7 giorni omogeneamente, per riuscire a produrre carne.
Inflant e Kolemus rappresentano il meglio tra i progetti di impresa innovativa ad elevato contenuto di conoscenza selezionati dalle 17 competizioni regionali (Start Cup) attivate dai 56 Atenei ed Enti di ricerca aderenti a PNICube, in 18 regioni d’Italia. Sono stati scelti tra le 77 startup finaliste da una Giuria composta da esponenti del mondo imprenditoriale, della ricerca e del venture capital sulla base di criteri come valore del contenuto tecnologico o di conoscenza, realizzabilità tecnica e potenzialità di sviluppo, adeguatezza delle competenze del team, attrattività per il mercato.
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