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Cicloturismo, l’Italia è la meta più richiesta #finsubito prestito immediato


Nel cicloturismo l’Italia risulta la destinazione più richiesta, ecco i risultati di un sondaggio-studio condotto tra 245 tour operator

Il sondaggio “State of the cycling tour operators industry 2024 in Europe and beyond”, realizzato da European Cyclists’ Federation (ECF) – EuroVelo, Adventure Travel Trade Association (ATTA) e CycleSummit, conferma il primato dell’Italia nel cicloturismo quale destinazione preferita.

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I risultati dello studio sono stati presentati alla conferenza “EuroVelo & Cycling Tourism 2024”, tenutasi dal 23 al 25 settembre scorso a Viborg (Danimarca). Alla raccolta dei dati in Italia hanno contribuito anche la Federazione italiana ambiente e bicicletta (Fiab) – membro italiano di ECF – ed Active Italy, una rete di imprese impegnate nello sviluppo di un turismo attivo e sostenibile.

Un dato è chiaro: il cicloturismo si conferma in espansione ed in costante crescita anche nel 2024. Questo primo sondaggio online indipendente, rivolto ai tour operator del settore, nasce proprio dall’esigenza di comprendere meglio le dinamiche di questo comparto produttivo in ascesa, indagando il suo sviluppo, le diversità nei vari mercati, i trend positivi e le principali sfide da affrontare.

Nonostante i tour ciclistici organizzati rappresentino ancora un piccolo segmento del cicloturismo in generale (la maggior parte dei cicloturisti pianifica i viaggi in mondo indipendente), gli operatori del settore svolgono comunque un ruolo cruciale, poiché hanno accesso diretto ai feedback dei loro clienti ed acquisiscono conoscenze sui nuovi trend. “Questo rapporto include numerosi approfondimenti e ci auguriamo possa sostenere la crescita dei tour ciclistici organizzati e del turismo ciclistico in generale come forma di turismo sostenibile e responsabile”, scrivono gli autori dello studio.

Il metodo

Al sondaggio hanno risposto 245 tour operator prevalentemente europei (69%), a testimonianza del maggior interesse per il cicloturismo nel Vecchio Continente. Le risposte sono state raccolte dalle tre organizzazioni promotrici dal 19 febbraio al 16 aprile 2024 e 181 dei 245 tour operator complessivi hanno risposto a tutte le domande del sondaggio.

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La maggior parte degli intervistati vende e gestisce direttamente tour in bicicletta (66%), mentre la stessa percentuale è rappresentata da specialisti del ciclismo che organizzano solo (25%) o principalmente (41%) tour in bicicletta, a dimostrazione di quanto il cicloturismo rappresenti già un modello di business sostenibile autonomo e di quanto possa ancora essere integrato in attività turistiche più ampie.

La crescita del settore

Il cicloturismo rappresenta ormai una realtà importante nell’ambito delle vacanze, basti considerare che solo in Italia il fatturato nel 2023 ha raggiunto i 5,5 miliardi di euro, con una crescita del 35% rispetto all’anno precedente.

Il mercato del ciclismo sta aumentando in profondità, ampiezza e volume. Il ciclismo viene costantemente evidenziato come un’attività di tendenza nelle ricerche e nelle conversazioni nel settore dei viaggi d’avventura”, si legge nel report.

Tutto ciò si traduce in un numero crescente di clienti ed entrate per le strutture coinvolte nel cicloturismo. Per il 2024, infatti, il 68% dei tour operator intervistati ha dichiarato di aspettarsi entrate maggiori rispetto al 2023, mentre il 66% ha confermato le stesse aspettative per quanto riguarda il numero dei clienti previsti. Stando ai dati già effettivi, la maggior parte dei tour operator interpellati ha dichiarato di aver aumentato i propri redditi nel 2023 in confronto all’anno precedente, il 58% ha confermato tale crescita rispetto al 2019.

Il sondaggio fornisce un’analisi anche sul tipo di bici prediletto dai cicloturisti (si spazia dal ciclismo soft a quello sportivo), evidenziando differenze fra l’Europa ed i Paesi extra-europei. Fermo restando che i più venduti dagli intervistati sono i tour per bici da turismo (53%), il report evidenzia che il ciclismo da turismo domina il mercato europeo (63%), seguito da quello sportivo con bici da corsa (14%), dalla mountain bike (10%), dalla city bike (5%) e dalla gravel bike (2%), mentre il mercato non europeo è dominato dalla mountain bike (34%), che precede la bici da turismo (29%), quella da corsa (20%), la gravel bike (7%) e la city bike (5%).

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Tra i meno allenati, i più anziani e non solo continuano a mietere successo le biciclette elettriche, sempre più popolari soprattutto in Europa, da quando sono state immesse sul mercato circa 10-15 anni anni fa. L’offerta della maggior parte dei tour operator prevede ormai sia le bici tradizionali che le e-bike. Il 64% degli intervistati ha dichiarato di avere almeno il 25% dei propri clienti che utilizza biciclette elettriche, con le percentuali più elevate fatte registrare dai tour operator europei rispetto a quelli extraeuropei. Si rivela in netta crescita anche il servizio di noleggio bici: il 61%  degli intervistati ha infatti dichiarato che la maggior parte dei clienti ricorre a questa opportunità.

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Destinazioni e trend di viaggio

L’Italia è la meta più popolare fra i ciclo-turisti (15%), seguita da Francia (11%), Germania (8%), Austria e Spagna (7% entrambe).

Filosofia del viaggio, un saggio sull’irresistibile richiamo dell’altrove

Un ulteriore focus per regione evidenzia il particolare apprezzamento per la Toscana, alcuni territori della penisola iberica, la valle del Danubio e diversi itinerari ciclabili della rete europea EuroVelo. “Sono dati che confermano quanto andiamo dicendo da anni, ovvero che il mercato del cicloturismo può fare da traino per l’economia dei territori, anche quelli meno noti. Dobbiamo ora convincere i decisori politici a creare infrastrutture per itinerari adeguati e sicuri, capaci di mantenere e incrementare l’attrattività del nostro Paese, tallonato da vicino da nuove e altrettanto attraenti destinazioni cicloturistiche”, il commento di Alessandra Tormene, consigliera nazionale FIAB e responsabile EuroVelo per l’Italia.

La notevole varietà delle destinazioni preferite dichiarate dai tour operator dimostra la ricchezza dell’offerta ed il potenziale di crescita di questo settore, senza oltretutto eccessivi rischi di overtourism. Spostando il focus sulla provenienza della clientela, i tour operator europei confermano la prevalenza dei cittadini tedeschi (21%), seguita dagli statunitensi (20%) e dai britannici (14%), mentre a livello globale dominano gli Stati Uniti (29%), davanti a Germania (16%), Regno Unito (13%), Olanda (7%) e Francia (5%).

Altre informazioni utili: la durata media di un viaggio cicloturistico è di sette giorni; il costo medio giornaliero del pacchetto turistico è di 128 euro in Europa e 214 fuori dal Vecchio Continente; i tour operator europei offrono in maggioranza tour individuali mentre quelli extra-europei sono più orientati ai tour di gruppo; la sistemazione preferita dai cicloturisti è l’alloggio a tre stelle (74%), mentre tra le attività collaterali più svolte dai viaggiatori in bici troviamo, nell’ordine, le visite alle città, ai siti naturali, a quelli di interesse storico/culturale, senza dimenticare il successo riscosso dalle esperienze enogastronomiche e da quelle acquatiche come il nuoto o le gite in barca.

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Sfide ed opportunità

Anche un settore in espansione come il cicloturismo è chiamato ad affrontare varie criticità. L’inflazione è il pericolo numero uno segnalato dalla maggior parte dei tour operator (62%), che evidenziano pure le problematiche riguardanti le attività di promozione verso i nuovi clienti (50%).

La maggiore sfida interna segnalata dagli operatori del settore in Europa è la stagionalità (46%), mentre per gli addetti non europei è il numero di clienti (45%). Altre problematiche sottolineate riguardano la carenza di personale (32%), la mancanza di sostegno da parte di enti pubblici (30%) e l’adeguamento tecnologico (21%).

Per quanto riguarda le sfide aziendali esterne, la principale indicata sia dai tour operatori europei (54%) che extraeuropei (39%) è l’offerta di alloggi (disponibilità, qualità, prezzi, flessibilità ecc.). In Europa le altre maggiori preoccupazioni sono correlate sia alla qualità degli itinerari (nell’ordine in termini di sicurezza, di condivisione dei percorsi con altri utenti, di aumento del traffico con carenza di infrastrutture dedicate ai ciclisti e di manutenzione delle ciclovie), sia agli aspetti logistici del cicloturismo, come quelli concernenti la bici, i servizi di trasporto per e dalla destinazione prescelta, il parcheggio bici durante le visite, la mancanza di servizi di trasporto bici e bagagli.

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Alle criticità si contrappongono fortunatamente le opportunità. In merito a quest’ultime le principali rilevate sono la crescente affermazione dell’e-bike (per il 51% degli intervistati) e l’aumento della domanda di itinerari gravel, tour in autonomia (soprattutto in Europa), nuove destinazioni e percorsi più brevi e accessibili.

In conclusione, considerando la sempre maggiore popolarità del ciclismo, gli operatori turistici sono chiamati ad aggiungere itinerari laddove le condizioni pratiche e logistiche lo consentano, mentre le varie destinazioni turistiche dovranno lavorare per realizzare ciclovie sicure e convenienti, in favore di residenti e turisti. Se poi l’inflazione e la disponibilità di alloggi rappresentano ancora le maggiori criticità, la ricerca di nuovi clienti potrà essere soddisfatta con la crescita del mercato delle bici elettriche, alla portata di un maggior numero di ciclisti. Le destinazioni turistiche ed i tour operator avranno dunque un ruolo fondamentale nell’educare al valore del ciclismo come esperienza sostenibile dal ritmo lento, “che incoraggia una profonda interazione con la cultura e l’ambiente locale”.

[Credits foto: Paskvi su Pixabay]

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Cicloturismo, l’Italia è la meta più richiesta
ultima modifica: 2024-12-09T00:48:39+01:00
da Marco Grilli



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