Lo sapevate? Quale è la seconda vetta più alta della Sardegna?
Tutti conoscono Punta La Marmora, con i suoi 1834 metri, il punto più alto dell’Isola ma pochi sanno quale è la seconda vetta sarda, che si trova nel territorio amministrativo dei comuni di Villagrande Strisaili e Desulo.
Punta La Marmora, con i suoi imponenti 1834 metri, è ampiamente riconosciuta come il punto più elevato dell’Isola, ma non tutti conoscono il nome della seconda vetta che, con una bellezza e imponenza simili, svetta nel cuore del Gennargentu. Si tratta del Bruncu Spina, che raggiunge i 1829 metri di altezza, appena cinque metri in meno rispetto a Punta La Marmora. Questa montagna si trova in provincia di Nuoro, nel territorio amministrativo dei comuni di Villagrande Strisaili e Desulo, due località che racchiudono parte del fascino selvaggio e incontaminato della Sardegna centrale. Una curiosità interessante è che la porzione di territorio che rientra nei confini del comune di Villagrande Strisaili è stata concessa in enfiteusi perpetua al comune di Fonni, il che aggiunge una nota storica e amministrativa particolare a questo luogo di straordinaria bellezza naturale.
Sulla sommità della montagna si ergeva un tempo un osservatorio astronomico, oggi ridotto a un rudere che conserva solo un’eco del suo antico splendore. Il luogo è noto in sardo con un toponimo che può essere tradotto in italiano come “cima del cardo”, un nome che trae origine dalla presenza, sul terreno della montagna, di piante erbacee appartenenti alla famiglia delle Asteraceae, comunemente conosciute per i loro fiori e foglie spinose. Tuttavia, esiste un’altra interpretazione del nome, proposta da Massimo Pittau nel suo studio sui toponimi della Sardegna meridionale. Secondo questa ipotesi, il toponimo significherebbe “cima della spina” e farebbe riferimento alla Prunus prostrata, una particolare specie vegetale che prospera in quelle altitudini. Questa duplice interpretazione sottolinea l’importanza della flora locale nel dare un’identità al luogo, raccontando storie che intrecciano natura e cultura.
Le precipitazioni si concentrano principalmente nei mesi autunnali, invernali e primaverili, con una distribuzione che rende queste stagioni particolarmente ricche di fenomeni meteorologici. Durante l’inverno, le precipitazioni nevose sono frequenti e abbondanti, con accumuli annuali che superano i due metri di neve. In alcune aree specifiche, a causa dell’azione combinata dei venti, si formano grandi nevai, spesso con accumuli di diversi metri. Questi nevai riescono a persistere fino ai mesi di maggio o giugno, contribuendo a caratterizzare il paesaggio montano. I mesi di gennaio e febbraio rappresentano il periodo di massima intensità delle nevicate, durante i quali si registrano le precipitazioni nevose più abbondanti e continue. Anche a marzo e aprile, tuttavia, possono verificarsi nevicate significative. Un esempio emblematico è quello del 1° marzo 2016, quando in una sola giornata si accumularono ben 70 centimetri di neve, dimostrando come anche in primavera inoltrata la neve possa cadere in quantità rilevanti.
Le pendici della montagna offrono un ambiente ideale per praticare lo sci durante la stagione invernale, attirando appassionati e famiglie da tutta la regione e oltre. Sul versante di Fonni, precisamente a Separadorgiu, è presente un moderno impianto di risalita che include uno skilift, perfetto per agevolare gli sciatori nel raggiungere le piste. Dall’altro lato, sul versante di Desulo, nella località di s’Arena, è stato installato un tapis roulant lungo ben 300 metri, che rende più semplice e comoda la risalita, soprattutto per principianti e bambini. La stagione sciistica, che generalmente si estende per due o tre mesi, da dicembre fino a marzo, rappresenta un momento di grande attrattiva per la zona, richiamando ogni anno diverse migliaia di visitatori, attratti dalle bellezze naturali, dalle opportunità di svago e dall’atmosfera unica di questo angolo montano.
La vetta del Bruncu Spina, una delle montagne più significative della Sardegna, è accessibile percorrendo una serie di sentieri escursionistici ben mantenuti e curati dall’Ente Foreste della Sardegna, che garantiscono una fruizione sicura e piacevole dell’area. Durante l’escursione, i visitatori possono godere di numerosi punti panoramici che offrono viste spettacolari sulle valli circostanti e sulle montagne che si estendono all’orizzonte, creando un’esperienza immersiva nella natura. Lungo il cammino, sono presenti anche diverse aree attrezzate ideali per la sosta, dove gli escursionisti possono fermarsi per riposarsi, fare uno spuntino o semplicemente apprezzare il paesaggio in tranquillità. I percorsi che conducono alla cima del Bruncu Spina sono vari e si differenziano per lunghezza e difficoltà, permettendo così a chiunque, dai neofiti agli escursionisti esperti, di scegliere il tragitto più adatto alle proprie capacità e preferenze.
Il sentiero Gennargentu T-721 rappresenta un’esperienza unica per gli amanti della montagna, offrendo la possibilità di raggiungere la vetta più alta della Sardegna, la celebre Punta La Marmora. Il percorso si intreccia con il prestigioso Sentiero Italia, regalando ai visitatori un cammino immerso nella natura incontaminata del Gennargentu. Lungo i 5,3 km del tragitto, che prevede un dislivello di 149 metri, sono presenti comode aree di sosta e punti di ristoro per rigenerarsi, oltre a un rifugio montano dove poter trovare riparo e immergersi nell’atmosfera della montagna. Questo sentiero, percorribile mediamente in un’ora e mezza, permette di vivere un’esperienza a stretto contatto con paesaggi straordinari, fatti di panorami mozzafiato e silenzi rigeneranti.
Un altro itinerario imperdibile è il T-721A Arcu Artilai – Bruncu Spina, che conduce fino a una delle vette più iconiche del Gennargentu, il Bruncu Spina, situato a quota 1829 metri. Questo breve ma intenso sentiero, di circa 800 metri, parte da una deviazione lungo il percorso principale Gennargentu T-721 e si snoda attraverso un dislivello di 168 metri, percorribile in circa trenta minuti. Anche qui i viaggiatori potranno usufruire di aree di sosta e punti di ristoro che rendono l’escursione più confortevole, oltre a un rifugio montano che funge da tappa ideale per chi desidera esplorare a fondo la zona. Entrambi i percorsi, con le loro caratteristiche, offrono un’esperienza straordinaria e adatta a chi desidera immergersi nelle bellezze del massiccio del Gennargentu.
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