Nello stesso giorno in cui il Comune indice la procedura di gara aperta relativa all’affidamento in concessione del servizio di teleriscaldamento a Como (concessione del valore di 20,5 milioni di euro al netto dell’Iva), si apprende che la società che finora ha sempre gestito quello stesso servizio – ossia ComoCalor – è stata multata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per 286.600 euro. L’accusa? “Presunto abuso di posizione dominante”
L’azienda, dal canto suo, ha ribattuto con una nota ufficiale ritenendo “di aver sempre operato in conformità alle disposizioni contrattuali, determinando il prezzo dell’energia termica agganciandolo all’andamento del prezzo del gas come previsto dalle regole della Concessione in essere con il Comune di Como. Tale approccio, d’altra parte, è quello che anche ARERA (Autorità di Regolazione Energia Reti e Ambiente) ha recentemente indicato per il calcolo del vincolo ai ricavi per i gestori di reti di teleriscaldamento”,
E ancora, sempre ComoCalor:
AGCM ha inoltre ritenuto di prendere in considerazione un periodo ristretto di tempo e fortemente influenzato da fattori esogeni ed eccezionali quali la crisi energetica post Covid e le tensioni internazionali. Limitare la valutazione ad un periodo così particolare pare fuorviante e non consente di considerare in maniera compiuta i risultati economici del servizio. Una maggiore estensione dei termini temporali avrebbe consentito di valutare i risultati tenendo conto anche di situazioni che hanno determinato marginalità opposte a quelle del periodo considerato.
Questo aspetto è tanto più significativo se si considera che il regime tariffario in questione non è stato definito dall’Azienda, bensì previsto dal concedente al momento del rilascio della concessione nel 1986: nel corso degli anni il regime ha talora prodotto effetti negativi per l’Azienda, che non sono stati considerati laddove l’istruttoria ha concentrato l’attenzione solo su un periodo di pochi mesi, per di più caratterizzato da eventi esogeni del tutto eccezionali, come appunto il picco inflazionistico provocato dalla guerra in Ucraina sui mercati europei dell’energia.
Si sottolinea inoltre come l’azienda abbia sempre tutelato i propri clienti. Giusto lo scorso anno infatti Comocalor ha riconosciuto loro un ristoro di circa 200.000,00 €, tramite sconto in fattura del credito d’imposta ottenuto per effetto della capacità virtuosa di produrre calore mediante il termovalorizzatore. L’azienda sta esaminando nel merito le ragioni di AGCM e valuterà eventuali azioni di legge a propria tutela.
Tornando alla gara per il servizio di teleriscaldamento, come detto finora svolto proprio da ComoCalor, l’affidamento avverrà mediante procedura aperta (di una durata ipotizzata in 9 mesi) con applicazione del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo.
L’obiettivo di Palazzo Cernezzi è affidare a un operatore la temporanea attività di gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria dell’impianto di teleriscaldamento di Como, per due anni con l’ opzione di due rinnovi ciascuno di durata annuale, “ovvero di un unico rinnovo biennale, sino ad un massimo di quattro anni, nelle more della valutazione e della possibile implementazione di una ipotesi di affidamento in concessione pluridecennale mediante PPP (partenariato pubblico privato), finalizzata allo sviluppo e al rinnovamento dell’attuale sistema di teleriscaldamento, come da apposito aggiornamento del Programma triennale delle esigenze pubbliche idonee a essere soddisfatte attraverso forme di PPP”.
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