Bologna, 11 dicembre 2024 – Il cambiamento climatico è realtà. E Bologna corre ai ripari per dare una risposta, pronta, agli eventi alluvionali che, da fenomeni straordinari, rischiano di diventare ordinari.
Per questo la città delle Due Torri, dopo il terribile 19 ottobre, il giorno con più pioggia dal 1922, lancia un fondo per la riparazione e l’adattamento climatico, con un’attenzione in primis alla messa in sicurezza del sistema idrico, che, al momento, è rimasto escluso dai Piani speciali della ricostruzione.
Ma non solo. Tra le linee di finanziamento possibili c’è anche l’ipotesi di una sorta di ’tassa’ sulle alluvioni. “Gli studi sono in corso, l’obiettivo è presentare una proposta al consiglio comunale e alle parti sociali per la variazione di bilancio di febbraio”, si limita a dire il sindaco Matteo Lepore.
Un’immagine di via Zoccoli a Bologna, subito dopo l’ultima alluvione
Di fatto, si partirà da risorse comunali per alimentare il fondo, che poi si accresceranno attraverso diverse strade: una raccolta fondi aperta a privati, imprese, banche, fondazioni, sul modello di quella della Torre malata, la Garisenda; stanziamenti italiani ed europei che agiscono sul cambiamento climatico e, poi, il contributo dei cittadini.
Tema, questo, già finito nel mirino del capogruppo della Lega in consiglio comunale, Matteo Di Benedetto che chiede al Comune di mettere “giù le mani dalle tasche dei cittadini”. Il fondo (con eventuale ’tassa’ per alimentarlo) lanciato dal sindaco Lepore, unicum in Italia, però, ha un ratio chiara: per mettere in sicurezza i fiumi della città servono centinaia di milioni di euro, quindi serve uno sforzo importante. Il primo cittadino illustrerà l’intervento nelle prossime settimane, parlandone ai cittadini e spiegando anche questa ipotesi di auto-tassazione per fronteggiare i cambiamenti climatici: “Dobbiamo informare i bolognesi, spiegare che serve un intervento sistemico sui corsi d’acqua”.
In cima alla lista degli interventi c’è quello del sistema dei canali, un focus sulle tombature (“una delle cause principali degli allagamenti nelle città”), il rafforzamento del sistema di protezione civile, il rinnovamento del verde urbano con alberi più resistenti al nuovo clima.
“Invieremo un dossier con le nostre proposte per la messa in sicurezza del sistema idrico al governatore Michele de Pascale e al ministro Nello Musumeci“, annuncia Lepore.
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