“Ad oggi il decreto che prevede l’anticipo del 90 per cento per consentire l’avvio dei lavori è ancora all’esame della Corte dei Conti. I comuni hanno ricevuto solo il 30 per cento delle somme impegnate e sono molti i comuni della provincia che al tavolo hanno sottolineato la difficoltà ad anticipare e a rispettare i tempi di consegna senza le risorse. Le risorse, che esistono, vanno trasferite ai territori nel più breve tempo possibile per consentire di rispettare la scadenza del 2026. In caso contrario, infatti, i Comuni si troverebbero costretti a restituire l’anticipo ricevuto, con ricadute drammatiche sui bilanci”.
Lo dichiarano la segretaria Cgil Palermo Laura Di Martino e il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo che hanno partecipato ieri, in Prefettura, al terzo incontro della cabina di coordinamento Pnrr della Provincia di Palermo, sulla Missione 5 C2I21 Progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale e sulla Missione 5 C2I2.2. Piani urbani integrati.
Al tavolo, ancora una volta, sono emerse tutte le criticità sull’attuazione dei progetti del Pnrrr: alcune incongruenze rilevate sulla piattaforma ReGis per il monitoraggio e la rendicontazione dei progetti del Pnrrr, la carenza di personale amministrativo e di progettisti e i ritardi generali nell’avvio dei lavori, con le difficoltà che si prospettano a rispettare la scadenza del 2026.
“Per questo motivo, alcuni Comuni, a partire dalla Città Metropolitana di Palermo stanno rinunciando ai fondi del Pnrr e stanno realizzando le opere con altri fondi europei – aggiungono Di Martino e Ceraulo – A Palermo, sono tre i progetti che fanno a meno dei finanziamenti sul Pnrr: il recupero della foce del fiume Oreto, la tonnara Bordonaro e la riqualificazione del lungomare della Bandita”.
“Riteniamo importante proseguire in questo monitoraggio dell’andamento dei progetti Pnrrr in Prefettura – aggiunge la segretaria Cgil Palermo Laura Di Martino – per evidenziare le tante criticità che stanno emergendo, e che noi denunciamo da tempo. Ad ora, ai tre tavoli convocati, mentre risultano in linea i progetti relativi alle infrastrutture e ai trasporti, per i piani di investimento per asili nido e scuole dell’infanzia e quelli per servizi di educazione e cura per la prima infanzia, le criticità persistono. Chiediamo pertanto interventi tempestivi da parte del governo nazionale, a partire dal trasferimento delle risorse ai Comuni per realizzare la vera mission del Pnrr”.
“Manifestiamo forti preoccupazioni – rincara la dose il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo – Contavamo sulle opere del Pnrr, ritenevamo che il settore dell’edilizia potesse avere continuità garantita in questi anni dall’effetto superbonus. Auspichiamo un confronto con il Comune, per avere garanzie delle fonti di finanziamento perché questi progetti non possono essere dispersi. E l‘altro ragionamento, fatto oggi con i lavoratori all’assemblea provinciale della Fillea, è l’esigenza di rimpinguare gli uffici tecnici del Comune. Sapevamo che per non perdere questa grande opportunità del Pnrr, che non tornerà più, serviva il supporto di stazioni appaltanti efficienti, con personale tecnico all’altezza del lavoro. Teniamo alto l’allarme perché il rischio è che a Palermo non si realizzeranno opere importanti di riqualificazione e rigenerazione urbana, temi centrali per il mondo degli edili”.
Al tavolo erano convocati la Città Metropolitana di Palermo e 27 Comuni: Contessa Entellina, Balestrate, Polizzi Generosa, Altofonte, Bagheria, Balestrate, Borgetto, Bolognetta, Capaci, Carini, Casteldaccia, Castronovo di Sicilia, Cerda, Ficarazzi, Isola delle Femmine, Misilmeri, Monreale, Montelepre, Partinico, San Cipirrello, San Giuseppe Jato, Santa Flavia, Torretta, Trabia, Termini Imerese, Villabate. In collegamento, il Ministero.
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