Esprimiamo sconcerto, preoccupazione e delusione per l’esclusione del nostro territorio dalla giunta regionale”. È la presa di posizione del coordinatore provinciale di Forza Italia, Fabrizio Toselli, all’indomani dell’annuncio – da parte del neo governatore, Michele de Pascale – dei nuovi membri dell’organo esecutivo di viale Aldo Moro.
“Sconcerto perché è la prima volta che ciò accade dal 1970 e non di rado la nostra provincia è stata capace di esprimere ben due esponenti di Giunta e questo evidenzia la debolezza del PD ferrarese e la sua incapacità di incidere sugli equilibri regionali – argomenta Toselli – . Preoccupazione perché la scelta di escludere dall’organo esecutivo della Regione il territorio storicamente più fragile dal punto di vista economico, infrastrutturale e sociale non è un bel segnale e, se si pensa che si tratta di un territorio afflitto recentissimamente da gravi crisi industriali, la scelta assume contorni inquietanti. Delusione perché quest’esclusione smentisce ancora prima di iniziare tutte le promesse elettorali fatte da De Pascale per il ferrarese”.
“Il dato politico – prosegue – è che il nostro territorio è escluso dall’organo di governo della Regione. Tuttavia auspichiamo che nonostante ciò gli impegni assunti dal presidente verso la nostra provincia siano comunque rispettati e su questo assicuriamo la nostra piena collaborazione”.
Anche la sezione centese di Fratelli d’Italia esprime disappunto. “La decisione di de Pascale – commenta il coordinatore, Alessandro Guaraldi – deve aprire anche un ragionamento sul territorio centese, se fosse stato nominato in giunta regionale uno dei candidati eletti ferraresi sarebbe potuto scattare il posto in Consiglio per l’assessore di Cento Carlotta Gaiani. Mi domando quanto sia il peso del sindaco Accorsi all’interno del suo partito e quanto poco sia considerata Cento nella futura programmazione regionale”.
Preoccupazione arriva anche dall’amministratore della società di sviluppo, Sipro. “La mancanza di rappresentanza – commenta l’amministratore, Stefano di Brindisi – si traduce in una mancanza di interlocutori diretti, gli stessi con cui i soggetti economici si interfacciano per l’esposizione di problemi e la ricerca di soluzioni. Il tutto in un momento delicato, che vede Ferrara già privata della Camera di Commercio in virtù della fusione con Ravenna e la presenza di grosse crisi industriali, la cui evoluzione, in termini occupazionali, avrà un forte impatto anche negli anni a venire. La situazione attuale può trovare risposta nella condivisione di strategie di tutti i soggetti economici. Serve procedere in forma unitaria e condivisa: è indispensabile”.
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