Julio premiato come allenatore dell’anno, i 100 rana di Nicolò performance del 2024
É tutto pronto a Genova per i Gazzetta Sport Awards 2024, che martedì prossimo celebrano come da tradizione i campioni dello sport italiano e quest’anno festeggiano il decennale. Una rassegna speciale, dunque, che vedrà grandi nomi tra i premiati, protagonisti di un’annata agonisticamente eccezionale. L’appuntamento è al rinnovato Palasport di Genova per la consegna dei riconoscimenti nelle 14 categorie.
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storico
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Uno dei premi più prestigiosi della serata sarà quello di “Allenatore dell’anno” e il prescelto è Julio Velasco, il tecnico che ha guidato la nazionale femminile di pallavolo alla conquista della medaglia d’oro ai Giochi di Parigi. Una vittoria iconica, attesissima, la prima di una nazionale azzurra del volley che proprio Velasco, quando allenava gli uomini, era soltanto riuscito a sfiorare. Quest’anno ha chiuso il cerchio guidando le ragazze, col supporto in panchina di Massimo Barbolini e Lorenzo Bernardi, uno dei giocatori simbolo ai tempi in cui allenava la Nazionale maschile. Un oro vinto senza discussioni, una cavalcata trionfale in cui Egonu e compagne hanno perso soltanto un set. Una delle chiavi del successo di Parigi è stata la gestione del gruppo, promuovendo una cultura basata su fiducia e chiarezza, in cui molto spazio è stato lasciato all’autonomia delle atlete, un approccio che ha aumentato la coesione della squadra, capace di remare nell’unica direzione di interesse collettivo, la vittoria del torneo olimpico. Nonostante l’età e il tempo necessario per riflettere sul futuro, Velasco ha poi deciso di continuare il suo impegno come allenatore della Nazionale femminile, per puntare a guidare la squadra verso le Olimpiadi di Los Angeles 2028.
il trionfo di tete
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Un’altra grande impresa che sarà celebrata a Genova è una vittoria nel nuoto, sempre ai Giochi di Parigi: la firma è quella di Nicolò Martinenghi, medaglia d’oro dei 100 metri rana, che per i Gazzetta Awards è valsa al varesino il premio nella categoria «Performance dell’anno». Il motivo? Martinenghi ha battuto di soli due centesimi una leggenda della rana come il britannico Adam Peaty, secondo a pari merito con lo statunitense Nic Fink. Un successo speciale perché Nicolò, pur non favorito, è riuscito a sfoderare la prestazione della vita proprio nel giorno più importante, quello della finale olimpica, la più sognata da qualunque sportivo. Martinenghi, già medagliato a Tokyo 2020, ha sottolineato come in quella gara fosse fondamentale «cogliere l’attimo» più che mirare al risultato cronometrico. La sua vittoria è stata anche accompagnata da un gesto scaramantico: il nuotatore varesino si era tinto i capelli di biondo platino per l’occasione. La medaglia d’oro di Martinenghi è stata anche la prima del metallo più prezioso della spedizione azzurra in Francia, costituendo ispirazione per tutti gli atleti azzurri in gara, altro buon motivo della nomination di «Prestazione dell’anno». Una vittoria che ha sicuramente tranquillizzato tutto l’ambiente azzurro: Tete ha sottolineato come fosse stato importante godersi ogni singolo momento della gara. Martinenghi ha poi gestito con grande leggerezza l’attenzione mediatica che gli è piovuta addosso, confermando che il carattere un po’ scanzonato, unito alla grande determinazione, sono stati due ingredienti della vittoria.
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