Vannacci all’evento sulla Decima Mas: «Celebriamo l’impresa di Alessandria d’Egitto» #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

Si torna a celebrare le imprese della X^ Mas. E stavolta potrebbe saltar fuori anche il nome di Junio Valerio Borghese, che della Flottiglia diventò comandante dopo l’adesione alla Repubblica di Salò. Accadrà alle 17.30 di sabato all’Hotel Esplanade di Viareggio durante un evento organizzato dal Mondo al contrario, nato come associazione dalle idee del libro omonimo del generale Vannacci e da poco trasformato in movimento politico presieduto dall’ex tenente colonnello degli incursori Fabio Filomeni.
 
Borghese, medaglia d’oro a valor militare, aderì alla Repubblica di Salò e fu condannato per collaborazionismo con i tedeschi in azioni di rappresaglia e concorso morale nella strage di partigiani catturati ma poi fu amnistiato. Negli anni ’70 fu accusato di essere protagonista di un tentato golpe in Italia e fuggì in Spagna dove morì. All’incontro parteciperà anche il generale ed eurodeputato della Lega, Roberto Vannacci.
 
E’ una commemorazione del “principe nero”? «Assolutamente no. Nessuno commemorerà Junio Valerio Borghese – è la risposta di Vannacci al Corriere – ma come scritto nel volantino ricorderemo la valorosa impresa di Alessandria d’Egitto, quando nella notte tra il 18 dicembre e il 19 dicembre del 1941 gli incursori della X^ Mas fecero esplodere le navi da guerra inglesi Queen Elizabeth e Valiant. Un’impresa di grande eroismo, una pagina memorabile della nostra storia. Alla quale partecipò anche Borghese come comandante del sommergibile Sciré salpato dal porto della Spezia. Ogni diversa interpretazione giornalistica è sbagliata o, ancor peggio, in malafede».
 
L’iniziativa sta comunque provocando polemiche. E c’è chi sostiene che in realtà nasca ancora una volta come tributo alla X^ Mas, diventata dopo l’8 settembre un simbolo della Repubblica di Salò, nella convinzione che durante l’incontro si parlerà di Borghese come eroe. Nei social c’è già chi  definisce il “principe nero” «un esempio per tutti noi», un «eroe che mai accettò l’infame tradimento dell’8 settembre». Dimenticando le condanne e la fuga dopo il tentato golpe.

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