Mentre a Como i genitori si preparano a fare ricorso al Tar contro la chiusura della scuola materna di via Volta e della primaria di via Perti, “vittime” illustri del programma di razionalizzazione voluto dal Comune che porterà, entro il 2026, alla chiusura di otto plessi, torna a farsi sentire la voce di chi invece ha scelto di fare dell’essere piccolo un punto di forza per offrire un servizio a misura di bambino che sia, allo stesso tempo, anche linfa vitale per la comunità.
È questo il caso della primaria “Pinin Carpi” di Blevio che, come già le elementari di Moltrasio di cui avevamo parlato qualche settimana fa, è ben lontana dall’essere il “meglio di niente” di paesi sempre più spopolati dal turismo, ma rappresenta piuttosto il cuore di un vero e proprio progetto didattico e di un investimento economico che vedono uniti Amministrazione comunale e Istituto Comprensivo.
“Il Comune di Blevio ha sempre creduto nella nostra scuola, così come la dottoressa Giusy Porro, dirigente dell’Istituto Comprensivo Como Lago da cui dipendiamo, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti – racconta Emanuele D’Anzieri, da vent’anni maestro nella piccola scuola a due passi dal lago – come la scuola di Moltrasio, anche noi abbiamo pluriclassi, nel nostro caso due che uniscono i bambini di prima e di seconda da un lato e quelli dei tre anni successivi dall’altro, per un totale di trenta alunni con quattro docenti, oltre a diversi specialisti che ci affiancano”.
“Capisco la perplessità dei genitori davanti a questo tipo di didattica ed è per questo che, durante tutto l’anno scolastico, siamo sempre felici di aprire le porte a chi vuole conoscerci venendo ad assistere alle lezioni con i propri figli (chi volesse può contattare la scuola scrivendo a blevio@icscomolago.edu.it) – prosegue – la nostra è una didattica attiva, con momenti insieme e approfondimenti specifici durante i quali i bambini sono divisi per fasce d’età, ma quello che molti sottovalutano è che la cooperazione tra bambini di diverse età aiuta l’apprendimento perché i grandi si sentono responsabilizzati e i piccoli, che li prendono come modello, stimolati a migliorarsi”.
Un approccio didattico che, proprio grazie al numero ridotto di alunni, è anche in grado di offrire occasioni uniche come le osservazioni astronomiche con la collaborazione dell’Università dell’Insubria, laboratori e l’uso di strumenti di ultima generazione come l’I-Theatre, un mini teatro digitale acquistato grazie a un finanziamento regionale, l’unico in uso a una scuola su tutto il territorio provinciale, che permette ai bambini di avvicinarsi alla tecnologia in maniera creativa, ideando video o cartoni animati grazie ai quali studiare in maniera stimolante.
“Il nostro obiettivo è quello di unire creatività, scienza e tecnologia senza perdere di vista aspetti fondamentali per la crescita di un bambino, come il contatto con la natura e il territorio e le relazioni umane”, dice il maestro. E così ecco le uscite in biblioteca e al bellissimo Parco Mosaici, la palestra e il vicino spazio sportivo comunale, ma anche la cura dell’orto con l’aiuto degli anziani del paese, il servizio di pre scuola e doposcuola per venire incontro alle esigenze delle famiglie.
“La nostra scuola è la più bella del mondo ma nessuno lo sa, quindi gli alunni sono pochi – sono le parole dell’assessore all’Istruzione del Comune di Blevio Luca Monti – negli anni sono sempre stati fatti diversi investimenti anche sull’edificio e possiamo contare su un team di insegnanti esperti nella didattica pluriclasse che è il suo vero plusvalore, tanto da avere bambini anche dai comuni limitrofi e persino da Como”.
E proprio per rendere fruibile questo piccolo gioiellino anche da chi non risiede a Blevio, sul tavolo dell’Amministrazione ci sono diversi progetti che aspettano di vedere la luce: “In questo momento tutti gli sforzi dei nostri uffici sono rivolti ai fondi che abbiamo ricevuto dopo l’alluvione del 2021 e che devono essere impiegati entro il 2026, ma appena sarà possibile pensiamo a sconti per la scuola sulla base dell’Isee anche per le famiglie che risiedono fuori dal Comune e magari a un servizio di scuolabus che possa unire gli interessi pubblici a quelli privati – spiega infatti – l’idea è quella di acquistare un pulmino da utilizzare negli orari di entrata e uscita dalla scuola mentre, per le altre ore del giorno o nei periodi in cui la scuola è chiusa, potrebbe essere a disposizione di alberghi e case vacanze”.
“L’alluvione ci ha fatto perdere quasi 140 abitanti mentre i costi altissimi che hanno i cantieri sul lago portano inevitabilmente ad aprire esclusivamente case vacanze quindi ora, più che al ripopolamento, dobbiamo pensare a contrastare lo spopolamento di Blevio e la scuola è uno degli strumenti principali per creare legami tra chi vive qui – aggiunge Monti – su sociale e scuola non è possibile ragionare in termini economici, perché il loro valore è ben altro e, visto che nessuno vuole le cosiddette ‘classi pollaio’ e noi siamo a soli 4 chilometri da Como, se il sindaco Rapinese chiude le scuole, noi ci siamo”.
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