Sette comuni in provincia non hanno più uno sportello bancario a cui rivolgersi. E se pensiamo a un punto di ritrovo quale potevano essere le edicole, ebbene la transizione digitale se n’è portate via a manciate. Oggi ci sono otto comuni sui ventisette della provincia dove non esiste una rivendita di giornali. Numeri preoccupanti quelli presentati dalla Cgil che fanno il paio con la preoccupazione di Gianni Indino, presidente di Confcommercio, per il quale laddove vengono meno i servizi si rischia la desertificazione anche della rete del piccolo commercio. “Uffici postali e sportelli bancari: senza servizi ogni luogo è destinato a impoverirsi e a scomparire. È necessario agire e farlo in fretta. A breve chiederò un incontro con l’assessora regionale al Commercio e Turismo, Roberta Frisoni, che si è appena insediata, per parlare di interventi e nuove opportunità da mettere in campo”.
Non avere uno sportello a cui rivolgersi diviene, soprattutto per la popolazione anziana, un problema. A viverlo sono i residenti di Casteldelci, Gemmano, Maiolo, Montecopiolo, Montegridolfo, Sassofeltrio e Talamello, ci ricorda la Cgil. Ci sono poi le edicole: “La trasformazione digitale, per quanto inevitabile, non può giustificare il totale abbandono delle infrastrutture fisiche. Le edicole, ad esempio, potrebbero trasformarsi in ‘sportelli di quartiere’, offrendo una gamma di servizi aggiuntivi, come il rilascio di certificati anagrafici, il ritiro di pacchi o la fornitura di servizi per le amministrazioni locali – dice il sindacato -. Su questa ipotesi ci sono sperimentazioni interessanti a Milano e Firenze”. Oggi a fare a meno delle edicole sono i territori di: Casteldelci, Gemmano, Maiolo, Montegridolfo, Montefiore, Sant’Agata Feltria, Sassofeltrio e Talamello. Il venir meno dei servizi comporta maggiori difficoltà per il tessuto sociale ed economico. “La chiusura dei negozi di prossimità e il venire meno dei servizi per i cittadini minacciano la sopravvivenza stessa di interi paesi e quartieri – riprende Indino -. I nostri borghi sono custodi del territorio, di tradizioni, linguaggi, usanze e sono parte integrante della nostra comunità e della nostra offerta turistica: se diventano sempre meno attrattivi tutti perdiamo una parte importante”. Il presidente chiederà alla neo assessora regionale Frisoni un sostegno concreto al commercio. “Finanziamenti e sgravi fiscali. Con politiche mirate, incentivi economici, la collaborazione di tutti e una visione a lungo termine, sono sicuro che sia possibile invertire la rotta e restituire vitalità a questi luoghi unici, che rappresentano una parte fondamentale della nostra identità culturale e storica”.
Andrea Oliva
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link