Nei giorni scorsi è stata attivata una cooperazione a distanza tra la sezione Valdinievole-Pistoia con le sezioni di Taranto e “Sud Salento” in merito alla realizzazione del progetto di costruzione di un resort a Maruggio (TA).
Infatti, conosciute le dimensioni dell’intervento, grazie all’ arch. Antonio Fiorentino, socio di Italia Nostra sezione Valdinievole, nonché collaboratore della rivista fiorentina “La città invisibile”, è stato sottoposto all’attenzione delle sezioni pugliesi il progetto del resort “La Maviglia”, nel territorio di Maruggio (TA) per richiedere un’attenta verifica delle sue compatibilità storico-ambientali. Un progetto che coinvolge un’estensione di 202 ettari di incantevole paesaggio fra frutteti e uliveti e a pochi passi dalle spiagge fra le più pittoresche della penisola del “tacco” italiano. Il mega complesso, che sorgerà vicino alla spiaggia ionica di Maruggio, avrà un hotel da 20 camere, 70 suite individuali, 35 ville, un’area benessere di 5.000 m2 e un campo da golf da 18 buche per un investimento di € 200 milioni .
La pronta attivazione delle sezioni locali e dei loro responsabili, in primis la presidente della sez. di Taranto, hanno permesso di affrontare il caso con tempestività, competenza ed efficacia.
Qui di seguito si riproduce l’articolo pubblicato sulla newsletter n.4/2024 che qui è consultabile.
Italia Nostra, qui e altrove per la tutela del bene comune
A oltre settant’anni dal famoso articolo di Antonio Cederna, era il 1951, siamo costretti a constatare che “I vandali in casa”, nella nostra Italia, continuano ancora nella loro azione.
Certo, hanno cambiato pelle, non siamo più di fronte agli appaltatori del mattone dei decenni passati. Hanno scalato la finanza internazionale e, in alcuni casi, „condizionato‟ le amministrazioni pubbliche che, a volte, sembrano essere impotenti di fronte all‟enorme potere dei loro aggregati finanziari.
È la nostra penisola ad essere “terra di conquista per le truppe d’assalto della speculazione edilizia e fondiaria”*, ad essere sottoposta ad un sovraccarico edilizio e infrastrutturale non più sopportabile, a vedere privatizzato il suolo nazionale in nome della rendita fondiaria. Lo spazio si è saturato, il territorio è esausto: “si è arrivati al limite oltre il quale sono a rischio quei caratteri originari, quelle stratificazioni storiche, quei patrimoni delle identità urbana, paesaggistica, antropologica”*.
Emerge, quindi, in questo contesto non proprio confortante, il ruolo prezioso svolto da comitati di cittadini e da associazioni, quale per l‟appunto Italia Nostra, che promuovono azioni per la tutela, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e naturale del nostro Paese.
La loro articolazione in realtà locali, che non negano però una visione globale dei fenomeni, è una ricchezza da valorizzare opportunamente perché può consentire una maggiore incisività delle azioni di tutela proposte.
In questo senso la cooperazione a distanza delle sezioni di Italia Nostra, il loro “fare rete”, è senz’altro da incoraggiare perché consente di condividere esperienze e competenze, anche diverse tra loro,in grado di attivare sinergie proficue: in varietate concordia (nella varietà c’è concordia).
È quanto abbiamo cercato di fare, molto modestamente, sottoponendo all’attenzione delle sezioni pugliesi il progetto del resort “La Maviglia”, che una multinazionale italo-svizzera intende realizzare nel comune di Maruggio, in provincia di Taranto . Secondo le dichiarazioni del portavoce della multinazionale l’intervento darà alla luce uno dei “10 resort più belli e attrattivi del mondo”.
Le dimensioni dell’intervento
Un’estensione di 202 ettari di incantevole paesaggio fra frutteti e uliveti e a pochi passi dalle spiagge fra le più pittoresche della penisola del “tacco” italiano. Il mega complesso, che sorgerà vicino alla spiaggia ionica di Maruggio, avrà un hotel da 20 camere, 70 suite individuali, 35 ville, un’area benessere di 5.000 m2 e un campo da golf da 18 buche per un investimento di € 200 milioni .
Siamo perciò propensi a credere che tale progetto potrebbe creare una profonda alterazione del paesaggio.
Ecco allora la nostra sollecitazione a richiedere un’attenta verifica delle compatibilità storico ambientali del progetto.
La pronta attivazione delle sezioni locali e dei loro responsabili, in primis la presidente della sez. di Taranto, la disponibilità di competenze specifiche in loco, permettono quindi di affrontare il caso con maggiore rapidità ed efficacia.
Requisiti ancor più necessari, visto che l’area di riferimento è il Mezzogiorno d’Italia, recentemente compreso nella Struttura di missione ZES (zona economica speciale) UNICA, istituita per la semplificazione degli investimenti nelle aree meridionali e l’accesso ad agevolazioni fiscali e sussidi alle imprese. Semplificazioni che, se non opportunamente monitorate, possono aprire ampi spazi a disinvolti interventi immobiliari.
L‟eredità di Antonio Cederna è ancora viva tra di noi, non possiamo che continuare a impegnarci in suo nome.
*****
* T. Montanari, 2023, prefazione al libro di A. Cederna, La distruzione della natura in Italia, Castelvecchi ed
* F. Erbani, 2003, L’Italia maltrattata, Editori Laterza
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