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Cassa Depositi e Prestiti approva il Piano strategico 2025-27/ 81 mld a favore di cinque macro interventi #finsubito prestito immediato


Nella giornata di oggi Cassa Depositi e Prestiti ha approvato ufficialmente il nuovo Piano strategico per gli anni tra il 2025 e il 2027 nel corso di un evento che si è tenuto in quel di Roma riunendo l’intero Consiglio di Amministrazione attualmente presieduto da Giovanni Gorno Tempini e su una proposta fortemente voluta dall’Amministratore delegato e Direttore generale Dario Scannapieco: complessivamente il Piano messo in campo da Cassa Depositi e Prestiti – che a breve vedremo nel dettaglio – punta a realizzare quattro grandi priorità a partire da una generalizzata promozione della competitività italiana, passando da nuovi stimoli per la sicurezza economica ed arrivano fino al rafforzamento della coesione sociale e a nuove forme di sostegno per la cosiddetta ‘just transition’.



Insomma, l’obiettivo e le priorità di Cassa Depositi e Prestiti sono quelli di aumentare ulteriormente la sua già ampia attività sociale economica che nel corso degli ultimi tre anni – ovvero tra il 2022 e il 2024 – le hanno permesso di contribuire al Pil italiano per circa l’1,6% creando al contempo anche 410mila nuovi posti di lavoro all’anno che sono stati tutti mantenuti nel computo complessivo del triennio in esame; tanto che gli obiettivi fissati nell’ultimo Piano strategico oggi concluso e rinnovato sono stati – addirittura – abbondantemente superati.



In cosa consiste il nuovo Piano strategico di Cassa Depositi e Prestiti: i cinque pilastri di intervento principali per il triennio 2025-27

Entrando subito nel merito del neo approvato Piano strategico di Cassa Depositi e Prestiti la prima cosa su cui porre l’accento è che tra il 2025 e il 2027 saranno impiegati complessivamente 81 miliardi di euro in grado di generare – secondo delle stime che potrebbero essere anche al ribasso – investimenti pari a circa 170 miliardi: due dati in forte crescita rispetto al triennio che si è appena concluso nel corso del quale furono fissati come target 65 miliardi di euro impegnati e 128 miliardi investiti.


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Complessivamente, i fondi che impiegherà nei prossimi tre anni Cassa Depositi e Prestiti saranno ripartiti su cinque differenti pilastri che si crede potranno generare un positivo ed ampio impatto economico e sociale che si estenderà – innanzitutto – alle imprese, ma anche alle Pubblica amministrazione, ai territori e alle infrastrutture nel segno di una generale internazionalizzazione del mercato italiano. Nel dettaglio:

Buona parte dei fondi – ovvero più di 70 miliardi – saranno impiegati da Cassa Depositi e Prestiti nel pilastro del business con oltre 52 miliardi per le imprese, altri 11 miliardi per la Pubblica amministrazione e gli ultimi 9 miliardi per lo sviluppo infrastrutturale: l’obiettivo è quello di dare una nuova spinta alla crescita, alla competitività e all’innovazione delle imprese grazie al sostegno diretto e all’ampliamento della platea di aziende che saranno messe a portafoglio; mentre crescerà contestualmente il ruolo di partner di fiducia della PA (con nuovi fondi per Comuni, Province e Regioni, ma anche con una nuova forma potenziata di Mandate Management, a nuovi prodotti finanziari settoriali per rispondere alle esigenze pubbliche); così come nelle infrastrutture si amplieranno le modalità di intervento, verrà rafforzata l’operatività e CDP diventerà mandante e promotore di nuovi progetti complessi.

Altri 5 miliardi degli stanziamenti di Cassa Depositi e Prestiti – e questo è il secondo pilastro del Piano – saranno stanziati per la Cooperazione internazionale che punterà in particolare i riflettore sull’Africa con un vero e proprio focus strategico che perseguirà gli obiettivi del Piano Mattei grazie a nuove forme di finanziamento, sostegno ed assistenza che catalizzeranno i fondi messi a disposizione dall’UE; senza dimenticare la volontà di aprire nuove sedi extra-europee nei territori Sub-Sahariani in Kenya e Costa d’Avorio.

Il terzo pilastro indicato da Cassa Depositi e Prestiti nel Piano strategico è quello dell’Equity che godrà di circa 4 miliardi di euro stanziati in un nuovo programma di investimenti diretti per la competitività delle imprese che vantano un ampio potenziale di crescita ed internazionalizzazione; ma anche per il potenziamento del sostegno già riconosciuto alle società nel portafogli di CDP perseguendo i già noti principi della rotazione del capitale e del crowding-in; senza dimenticare la volontà di sviluppare nuove forme di Private Equity e di Venture Capital.

Ma ancora – venendo al penultimo pilastro di Cassa Depositi e Prestiti – 1 ulteriore miliardo sarà stanziato sul fronte del Real Asset puntando all’ampliamento dell’attività di service housing e sulla rigenerazione urbana a beneficio – oltre che dei privati cittadini, degli studenti e degli anziani – anche del turismo e delle infrastrutture sostenibili con nuovi focus sulla transizione energetica e sull’economia circolare.

Tutto questo (e siamo arrivati al quinto ed ultimo pilastro) si tradurrà con un generalizzato beneficio per il campo dell’Advisory a favore della capacità di spesa della Pubblica amministrazione e dell’efficientamento dell’impiego delle risorse messe a disposizione con un ampliamento dei servizi di consulenza offerti agli Enti per la programmazione e l’implementazione degli interventi.

Dario Scannapieco: “Con il nuovo Piano strategico realizzeremo la Cassa Depositi e Prestiti del futuro”

Intercettato dai nostri microfoni dopo la presentazione del nuovo Piano strategico, l’AD di Cassa Depositi e Prestiti Dario Scannapieco ha messo in chiaro che si tratta di “un piano in continuità con quello del passato ma con molte, molte novità“, ribadendo lo stanziamento pari a “81 miliardi di risorse” che genereranno “circa 170 miliardi di investimenti complessivi. Ci sarà un focus – spiega – su una maggiore attività con le imprese” che si estenderà anche a quelle che “oggi sono meno servite dal mercato del credito” con una vera e propria “graduale presa di rischio per cercare di servire quei progetti innovativi in ambito ESG, innovazione ed anche un po’ nel mezzogiorno per cercare di avere un impatto maggiore“.

Contestualmente – continua l’AD di Cassa Depositi e Prestiti – “rimarrà forte la partnership con il settore della Pubblica amministrazione, a cui offriamo servizi di advisor e servizi di Mandate management“, citando poi il “nuovo programma di investimenti equity per cercare di sostenere le imprese nella loro crescita dimensionale” e “il tema dell’affordable housing e del social housing [per] offrire soluzioni abitative alle giovani coppie, ai giovani che entrano nel mondo del lavoro e quindi alla storica attività della Cassa nel settore del social, student e senior housing” aggiungendo “una quarta S che è quella del service housing, ovvero offrire residenze a prezzi calmierati ai giovani che vengono assunti dalle imprese“.

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Inoltre, l’AD di Cassa Depositi e Prestiti ha ricordato che la “la Cassa del futuro sarà sempre più internazionale con l’apertura di nuove sedi in Africa e un ruolo importante nel piano Mattei [per] cogliere le opportunità che offre l’Africa e agire per sostenere la crescita, lo sviluppo sostenibile [e] portare il sistema italiano delle imprese a cogliere le opportunità che questo continente può offrire con la sua crescita. Infine – ha concluso Scannapieco –, Cassa come cinghia di trasmissione tra il budget dell’Unione Europea e l’economia reale italiana in linea con quanto abbiamo fatto in passato ma accogliendo tutte le opportunità che il budget comunitario può offrire

Dal conto suo il direttore del CdA Giovanni Gorno Tempini ha voluto precisare che “il piano conferma le cose che Cassa ha sempre fatto, ma le declina secondo quelle che sono le esigenze del mondo di oggi e di quello che noi (..) immaginiamo possa essere il bisogno degli anni a venire. Quindi, per esempio, le situazioni demografiche interne, gli sviluppi geopolitici e quelli tecnologici” senza tralasciare il fondamentale “tema della sicurezza e della cyber sicurezza“.



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