Il problema dell’offerta economica condizionata presentata dalla società Hub32. Ora le strade sono due: ripresentare lo stesso bando con il rischio che vada deserto o farne uno nuovo
Mancava solo il massaggio cardiaco ma alla fine tutti i tentativi per cercare di salvare la vendita all’asta delle quote del Fondo Immobiliare Milano I e II si sono rivelati vani e Palazzo Marino si ritrova a fare i conti senza 50 milioni di euro, soldi che servono per alimentare il piano Casa straordinario del Comune. È andata così: i commissari di gara aprono l’unico plico arrivato. È della società Hub32 srl.
C’è l’offerta economica: 49 milioni e 995mila euro. C’è il contratto di compravendita delle quote. Ma c’è anche una condizione perché l’offerta sia valida: la possibilità di promuovere «un progetto sociale» «volto a risolvere l’emergenza abitativa delle 80 famiglie attualmente occupanti dell’immobile» di piazza Santa Maria del Suffragio.
Il progetto, secondo Hub32, prevede «la realizzazione di unità immobiliari dedicate all’edilizia residenziale sociale da sviluppare all’interno del medesimo immobile e/o su uno dei terreni» contenuti nei Fondi. Per far questo, la società chiede di conoscere «eventuali difformità» del caseggiato «al fine di ottenere i necessari titoli abitativi».
Una proposta da leccarsi i baffi. Peccato però che presentare un’offerta economica condizionata sia contrario alle disposizioni del bando di gara e l’aggiudicazione sarebbe passibile di annullamento nel giro di poco tempo. Palazzo Marino comunque ci prova e non si dà per vinto. La Commissione decide di attivare «il soccorso istruttorio» per chiedere chiarimenti in merito alle condizioni poste da Hub32.
Evidentemente chiarimenti non arrivano e nella seduta successiva la «condizione» viene riportata pari pari nell’offerta economica. A quel punto, a malincuore, i commissari hanno dovuto escludere l’offerta perché come recita il bando «non saranno ritenute valide le offerte condizionate o espresse in modo determinato o riferite a uno solo dei due fondi». E adesso? Adesso bisogna correre, perché la gestione dei Fondi in carico a Bnp Paribas scade in primavera. Le strade sono due: ripresentare lo stesso bando con il rischio che vada deserto. Farne uno nuovo che però richiede tempo e aggiornamento dei valori.
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