Nel periodo gennaio-settembre del 2024 il settore orafo italiano ha realizzato 9,8 miliardi di euro di esportazioni, valore che supera anche il dato complessivo annuale realizzato nel 2023 (9,2 miliardi), secondo quanto emerge dal consueto rapporto di Intesa Sanpaolo sul settore. Nonostante la domanda mondiale di gioielli in oro abbia registrato un calo del -10,7%, le esportazioni del settore orafo italiano sono cresciute del 44,5% in valore e del 28,6% in quantità. Questo risultato è spiegato principalmente dal forte incremento di vendite verso la Turchia che sono passate da 556 milioni a 3,6 miliardi di euro, hanno fatto notare le economiste Stefania Trenti e Sara Giusti. Il mercato turco diventa così il primo mercato di sbocco, per effetto anche di politiche commerciali all’importazione introdotte dal paese e delle tensioni geopolitiche che rafforzano il ruolo di hub. Se non si considerasse l’apporto di questi scambi, l’export sarebbe rimasto stabile sui valori dei primi nove mesi del 2023 (-0,3%).
I numeri globali e il ruolo della Cina
Nei primi nove mesi del 2024 la domanda mondiale di gioielli in oro si è attestata a 1.328 tonnellate con un calo del -10,7% maturato prevalentemente nel 2° (-18,5%) e 3° trimestre (-11,8%), a fronte di un prezzo dell’oro espresso in euro/oncia che è cresciuto nei nove mesi del 18,4%. La Cina con un valore di circa 400 tonnellate (comprensivo anche di Hong Kong e Taiwan) si conferma come primo mercato per domanda di gioielli in oro, nonostante la contrazione del 22% maturata nei primi nove mesi del 2024. La debolezza del mercato cinese è da ricondurre principalmente al rallentamento della crescita economica, al persistere di valori elevati del prezzo dell’oro e al livello contenuto di fiducia dei consumatori. Nonostante la presenza nel 3° trimestre di festività a sostegno della domanda (giorno di S. Valentino cinese, festa di metà autunno e la giornata nazionale della Repubblica Popolare Cinese), il calo tendenziale è stato pari al -33%, il più marcato tra i trimestri del 2024.
L’Italia nello scenario europeo
Nonostante il contesto competitivo e le prospettive dello scenario restino condizionate da incertezza e complessità, nel corso del 2024 il settore orafo italiano ha consolidato il proprio primato nel panorama europeo: l’Italia si conferma come primo paese tra le realtà dell’UE27 per esportazioni con un valore di 9,8 miliardi di euro, pari al 54% del totale (era il 48% nel periodo gennaio-settembre 2023), in crescita del 44,5% in valore e del 28,6% in quantità. Sono aumentate anche le esportazioni della Francia (6,5%) e della Germania (+6,6%). Da evidenziare il balzo dell’export dai Paesi Bassi (156,8%) generato da maggiori vendite verso Giappone (+59 milioni) e Francia (+47 milioni) e dall’Austria, concentrato soprattutto in maggiori vendite verso la Svizzera (+115 milioni); questi dati sono condizionati anche da effetti statistici generati da importi in valore più contenuti.
Il balza dell’export italiano in Turchia
Il buon andamento delle esportazioni italiane si è realizzato sia nell’evoluzione in valore (44,5%), sia nei dati espressi in quantità (+28,7%) con un valore medio unitario in continua crescita nei tre trimestri del 2024 e che complessivamente nel periodo gennaio-settembre si è attestato a 47,7 euro il grammo, superiore al dato medio dei primi nove mesi del 2023 del 12,3%. Una buona parte della crescita delle esportazioni del settore è legata alle maggiori vendite verso la Turchia che sono passate da 556 milioni di euro nei primi nove mesi del 2023 a 3,6 miliardi di euro nel periodo gennaio-settembre del 2024 e con un valore in quantità che è cresciuto del 345% passando da 14 tonnellate a 61. Grazie a questa rilevante crescita la Turchia diventa il primo mercato di sbocco del settore superando nettamente gli altri mercati che invece risentono di minori esportazioni come Svizzera (-16,5%) e Stati Uniti (-8,1%); al netto della Turchia l’export sarebbe stato in linea con il 2023 (-0,3%).
L’andamento dei distretti
Il rafforzamento del ruolo della Turchia è ben visibile anche tra le specializzazioni distrettuali, anche se la forte accelerazione delle vendite verso questo mercato ha interessato i territori distrettuali con una rilevanza diversa. Il distretto maggiormente interessato è Arezzo, dove le vendite verso la Turchia sono passate da 428 milioni a 3,2 miliardi (+641%); anche nel distretto di Vicenza sono più che raddoppiate (+104%), mentre a Valenza gli importi restano su valori più contenuti e registrano una leggera contrazione (-7%).
Anche nel 2024 il distretto orafo di Arezzo presenta i valori di esportazioni di oreficeria più elevati tra le province italiane. Nel periodo gennaio-settembre ha realizzato 5,3 miliardi di euro di vendite all’estero (+119%; 2,9 miliardi). Grazie a una crescita di oltre 200 milioni di euro, il distretto orafo di Vicenza raggiunge il valore di 1,8 miliardi di euro (+13,1%). Il distretto di Valenza conferma il valore di esportazioni del periodo gennaio-settembre del 2023 con 1,4 miliardi di euro.
L’outlook per il prossimo anno
Le prospettive per il 2025 restano condizionate da forte incertezza, alimentata anche dai temi di politiche commerciali americane impattate da dazi, e da volatilità nel prezzo dell’oro, ma le attese sono orientate verso una ripresa del ciclo economico grazie a una spinta maggiore dai consumi che potranno beneficiare di un recupero del potere di acquisto. Anche nella competizione internazionale, il settore può contare su un’elevata qualità delle proprie produzioni riconosciuta e valorizzata nell’ottimo posizionamento e che rappresenterà sempre più una leva strategica nei confronti dei competitor esteri.
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