Lo stanziamento aggiuntivo è contenuto in un emendamento proposto dalla Lega: l’opera costerà complessivamente oltre 13,5 miliardi di euro
Il Ponte sullo Stretto di Messina è una delle opere pubbliche più discusse e divisive degli ultimi tempi, tra chi ne approva incondizionatamente la realizzazione e chi invece ha dubbi sulla necessità, sulla fattibilità o sull’opportunità di un’opera pubblica così importante: il deciso impulso alla sua realizzazione dato dall’attuale Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha messo anche in evidenza la necessità di una notevole disponibilità di fondi.
Già nel 2023 era stato messo in chiaro nel Documento di Economia e Finanza che le somme necessarie per la costruzione del Ponte sarebbero state attorno ai 13,5 miliardi di euro, oltre 1,1 miliardi di opere accessorie ferroviarie e, su quello stesso documento, non erano stati ancora definiti i costi delle opere stradali accessorie, inoltre veniva chiarito che i fondi sarebbero stati trovati all’interno delle leggi di bilancio.
Ed è proprio nella discussione sulla legge di bilancio 2025 che arrivano altri 1,5 miliardi di euro per il Ponte, attraverso un emendamento presentato dalla Lega che dirotterebbe così sull’opera somme destinate al Fondo Sviluppo e Coesione, mentre nello stesso emendamento saranno destinati un miliardo alla TAV e uno a progetti PNRR delle Ferrovie dello Stato. Da notare che inizialmente, in un emendamento a firma Molinari, lo stanziamento previsto era di 3 miliardi.
Sul punto dei fondi necessari e della loro ripartizione lo scenario è quindi il seguente, ma può variare in seguito: lo Stato dovrà versare, entro il 2032, circa 7 miliardi di euro di cui 1,6 provengono dai fondi di Calabria e Sicilia e circa 700 milioni di euro da altre regioni. A ciò si aggiunge un’ulteriore assegnazione di 3,9 miliardi proveniente da Fondo per lo Sviluppo e Coesione, somma che passerà dal vaglio del Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica) per definire i dettagli del suo impiego, sempre il Cipess darà poi il via libera alla posa della prima pietra che ragionevolmente non potrà avvenire in tempi rapidissimi.
La legge di bilancio 2025 è attualmente (20 dicembre 2024) alla Camera dei Deputati dove è stata posta la fiducia, si attende in serata l’esito della votazione.
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