La resa dei conti: la revoca delle deleghe a Bovino #finsubito prestito immediato – richiedi informazioni –

Mario Bovino è stato rimosso dalla carica di assessore al commercio. Nella seduta di giunta di ieri pomeriggio20 dicembre, il sindaco Rasero ha annunciato agli assessori di aver revocato tutte le deleghe che Bovino deteneva da giugno del 2022, cacciandolo di fatto dalla giunta comunale.

È l’atto ufficiale di un conflitto «carsico» nell’area di Centrodestra, esploso con il rinnovo della presidenza della Fondazione Cr Asti . La lotta alla successione di Mario Sacco aveva visto uscire sconfitto Aldo Pia, suocero di Bovino, con il nuovo presidente della Fondazione Livio Negro, sostenuto invece da Maurizio Rasero.

L’esito del voto aveva avuto strascichi, su cui i diretti interessati non avevano mai voluto rilasciare dichiarazioni. A fine novembre Pia, nelle funzioni di presidente di Ascom Confcommercio, aveva assunto anche la guida di Ascom Servizi sostituendo Rasero, in carica da 15 anni.

La disposizione del sindaco numero 43

Fin qui i movimenti dietro le quinte. Ieri è andato in scena un nuovo atto: la rimozione di Bovino con la «Disposizione del sindaco numero 43».

«Sono emersi, da parte del suddetto assessore, comportamenti non conciliabili con l’azione amministrativa dell’Ente portata avanti dal sindaco». «La revoca si basa sulla presa d’atto che l’assessore ha una postura non da me condivisa – spiega Rasero in una nota – sia chiaro sono motivazioni politiche basate sull’azione amministrativa. Non si può partecipare a tavoli o incontri e tenere comportamenti sgrammaticati e inopportuni».

Rasero prosegue: «Dal racconto dello stesso assessore Bovino è emerso che in una sede tecnico-istituzionale abbia lasciato materiale informativo di un’azienda privata: questo è incompatibile su come deve intendersi l’azione amministrativa da parte mia e della giunta».

Gli attenuatori d’urto

Secondo Rasero: «È una questione di opportunità» afferma senza approfondire. Ma i rumors spiegano il contesto. Bovino, durante un viaggio in autostrada nei mesi scorsi, avrebbe notato degli «attenuatori d’urto» usurati, le barriere arancioni a protezione dei cantieri stradali, facendo presente il problema all’Anas. Bovino si sarebbe detto disponibile ad aiutare l’Anas a sostituirli lasciando loro «materiale informativo di una azienda privata», come sottolinea Rasero. E qui, sarebbe scattata l’«incompatibilità» alla base della decisione di allontanarlo dalla giunta. Bovino, stando a quanto riportato nel suo curriculum pubblicato sul sito linkedin, è anche il responsabile commerciale della ditta Ticopter srl di Alba che si occupa della vendita di prodotti per la sicurezza stradale: nel campionario, ci sono anche gli «attenuatori d’urto».

Casus belli per la rimozione o atto dovuto per tutelare l’amministrazione? Il rebus da sciogliere. Nel frattempo la delega al commercio è passata direttamente al sindaco, come era successo per il Bilancio.