È arrivata al capolinea, è proprio il caso di dirlo, la vicenda della palazzina della Piccola che diventando di proprietà della città, per decisione del consiglio comunale nonostante l’astensione della minoranza che ha abbandonato l’aula per protesta, ha sanato l’abuso edilizio finito sotto la lente del Tar di Milano. Una querelle iniziata nel maggio scorso quando la Giunta aveva annullato in autotutela i provvedimenti con cui, due anni prima, era stata autorizzata la costruzione dell’edificio da parte di Linee Lecco, società partecipata al 100% dallo stesso Comune.
In pratica Palazzo Bovara ha dichiarato “abusiva“ la costruzione per un errore nelle autorizzazioni di cui si era assunto la piena responsabilità, ma senza informare per tempo Linee Lecco che nel frattempo al suo interno aveva trasferito gli uffici e la dataroom utilizzata per gestire i parcheggi in città. Un danno organizzativo ed economico ingente che ha spinto la società a presentare ricorso al Tar contro l’ordinanza di abbattimento firmata dal Comune. Si sarebbe dovuti entrare nel merito del contendere il prossimo 5 marzo, ma adesso ora che lo stabile è diventato di proprietà del Comune e soprattutto il consiglio ha votato il cambio di destinazione d’uso per regolarizzarlo e renderlo utilizzabile ogni contesa legale non ha più ragion d’essere. Naturalmente non sono mancate le critiche da parte dell’opposizione. “Sin dall’inizio di questa vicenda avevamo proposto come opposizione una delibera correttiva – è intervenuto Corrado Valsecchi di Appello per Lecco – invece si è arrivati all’ultimo, col fiato corto e chiedendo scusa un po’ a tutti”. Per Simone Brigati di Lecco Ideale si è perso tempo “a causa dei problemi politici all’interno della maggioranza, cosa si farà di quella palazzina e dove sposterà i suoi uffici Linee Lecco sono cose che avremmo dovuto discutere prima di arrivare a questa delibera”. Una decisione necessaria secondo il sindaco Mauro Gattinoni. “La modalità individuata rende possibile per il cedente, e quindi la società, di beneficiare anche di un eventuale ristoro del costo sostenuto per realizzare l’opera, ma prima bisognerà recedere dal contenzioso di fronte al Tar: l’accessione consentirà ad entrambe le parti di ritirare i motivi di conflittualità, contiamo di presentare questa richiesta entro metà di gennaio”.Red. Cro.
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