Ansia da prestazione per le feste di compleanno

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Ansia da prestazione per le feste di compleanno dei bambini: perché è inutile e dannosa e come sconfiggerla. I consigli pratici della pedagogista

Ansia da prestazione per le feste di compleanno dei bambini: come si manifesta

Genitori che partono mesi prima ad allocare risorse nel budget familiare per la festa del piccolo, per coprire voci di spesa come “il mago”, i palloncini alti come i bambini stessi e naturalmente tutti i piattini e i bicchieri a tema; mamme che aprono estenuanti sondaggi su whatsapp nella chat di classe per capire il giorno adatto per il grande evento, padri che studiano la notte i tutorial di Canvas per mettere dentro l’icona di Spiderman nell’invito del pargolo. In caso la vita dei genitori non fosse già abbastanza affastellata di cose da fare, si può sempre aggiungere l’ansia da prestazione per le feste di compleanno della prole. 

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Ma siamo proprio sicuri che sia un sentimento costruttivo e soprattutto necessario? Lo abbiamo domandato alla pedagogista Simona Fico, chiedendo anche possibilmente degli antidoti e delle soluzioni pratiche per organizzare party adeguati all’età, che piacciano davvero ai bambini e che non facciano estenuare i genitori. 

Perché è inutile e dannoso farsi prendere dall’ansia nell’organizzazione del compleanno dei figli?

Dottoressa Fico, cosa si intende con ansia da prestazione per le feste di compleanno? Non stiamo parlando di un ossimoro, ovvero di un’associazione sciocca tra una cosa bella come le feste di compleanno e un sentimento invalidante come l’ansia?

“Innanzitutto stiamo parlando di un’assurdità che colpisce tipicamente gli adulti, perché a ben guardare i bambini hanno desideri semplici e molto legati alla loro fase di sviluppo, che vengono esasperati dal marketing ma che non sono autenticamente loro”.

“Di per sé l’idea che genera l’ansia da prestazione è buona, è quella di voler dare al proprio bambino la festa più bella possibile: nel voler dare il massimo, l’errore è pensare alle esigenze del bambino come penseremmo a quelle di un adulto.

Facciamo un esempio concreto: la mamma all’addio al nubilato è stata portata dalle amiche alle terme perchè loro sanno che a lei piace questo tipo di esperienza: lei si è sentita bene, gratificata e amata. Questo potrebbe portarla erroneamente a pensare che se per la propria figlia organizza la festa a tema Barbie o a tema Frozen, la bimba sarà talmente contenta e gioiosa che si comporterà benissimo, non farà neanche un capriccio e tutta la famiglia ne gioverà. L’esperienza ci ricorda tutti i giorni che non è così: i bambini funzionano in modo diverso dagli adulti”. 

“Un conto è pensare qualche dettaglio che sicuramente farà piacere al bambino, ad esempio comperare qualche piattino o tovagliolo del supereroe preferito: questo è un atteggiamento adeguato. Un altro conto è passare mesi a organizzare e cercare ogni oggetto e suppellettile a tema, neanche stessimo organizzando un matrimonio”. 

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Che meccanismo si innesca quindi nella testa del genitore? Per acquistare tutti i dettagli coordinati si investe del tempo (che invece si potrebbe passare proprio in compagnia del bambino, leggendogli un libro e facendo costruzioni insieme a lui), per affittare la sala e cercare l’animatore ideale si spendono soldi: tutto questo grava sull’organizzazione familiare, che già di per sé potrebbe essere delicata e difficoltosa, soprattutto se si ha più di un figlio e ci si deve destreggiare tra lavoro, organizzazione della casa e conciliazione tra le esigenze di tutti”.

“Iniziamo quindi con il farci queste domande: abbiamo bisogno di questo carico di lavoro aggiuntivo? Gratifica noi vedere i palloncini abbinati ai tovaglioli o fa felice il nostro bambino?”.

“Questo significa, nel concreto, che va bene cercare di fargli passare un bel pomeriggio insieme agli amichetti, magari anche rispettando i suoi desideri sugli addobbi a tema e su un regalo sempre a tema, ma il dispendio energetico deve essere commisurato alle fatiche della quotidianità.

Se sto organizzando la festa e al supermercato trovo proprio i piattini con stampati i personaggi del cuore perfetto li prendo, altrimenti senza impazzire o spendere cifre esagerate ordinandoli su internet posso acquistare decori e stoviglie compostabili del colore che ricordi il personaggio amato (azzurro per Frozen, rosso e blu per Spiderman, per intenderci)”.

Come sconfiggere l’ansia da prestazione?

Una volta compresa questa trappola che ci auto infliggiamo, come possiamo uscirne?

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“Il concetto chiave è ridimensionare le nostre aspettative e centrarsi sul bambino. Non dobbiamo organizzare una festa perfetta secondo i nostri canoni estetici ma dobbiamo ricordare che per i bambini di ogni età le tre cose fondamentali sono

  1. la relazione;
  2. il gioco;
  3. il passare del tempo insieme alle persone a cui vogliono bene.

Questi sono i tre punti cardine, che andremo poi a dettagliare a seconda dell’età”.

Prefissare un budget. “Mi sento di insistere anche nel consigliare ai genitori di fissarsi un budget e di non superarlo perché davvero non è necessario. Ricordiamoci che non dobbiamo educarli a desiderare una vita fatta di beni superflui: adesso ci troviamo a discutere sulla festa a tema, tra cinque anni dovremo trattare sull’ultimo modello di telefono cellulare. Iniziamo fin da subito a puntare sui reali bisogni educativi e non su quello che ci impone il marketing”. 

Suggerimenti pratici per genitori di bambini dell’asilo nido

Ci potrebbe ora dare qualche consiglio pratico su cui basarci per organizzare le nostre feste?

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“Partiamo sempre dall’età anagrafica dei bambini: in base a quella e ai conseguenti bisogni specifici dell’età, consideriamo di “tarare” la festa”. 

Feste di compleanno per bambini dell’asilo nido: i fondamentali. “Questa è la fascia d’età più delicata per organizzare una festa, perché come genitori dobbiamo tenere a mente più aspetti.

Anzitutto bisogna ricordare che fino ai due – tre anni i piccoli sono molto ego-riferiti: amano socializzare con gli altri bambini, iniziano a fare qualche gioco strutturato ma hanno bisogno di più centri di attenzione, come ad esempio uno spazio con delle costruzioni, uno con del didò, uno con dei fogli e dei pastelli a cera per disegnare”. 

Un forte carico emotivo da gestire. “Teniamo anche conto della loro percezione delle emozioni (proprie e altrui) e del mondo esterno: il giorno del compleanno si trovano a gestire la loro emozione di essere i festeggiati e quella degli altri bambini, che si trovano in un posto nuovo, che non conoscono, una sala grande dove magari le voci rimbombano, c’è confusione e gli adulti non sanno bene come gestirli. L’animatore o l’animatrice che eventualmente avrete assoldato può essere molto competente ma non riuscirà a tenere conto delle esigenze di tutti i bambini del gruppo, quindi qualcuno potrebbe trovarsi in difficoltà con le attività proposte”. 

Pochi amichetti e giochi semplici. “Considerati tutti questi aspetti, il mio consiglio è come sempre centrarsi sul bambino: invitare quei due, tre amichetti che il piccolo nomina spesso e organizzare semplici giochi in base alle sue esigenze e ai suoi desideri. Gli piace la torta al cioccolato? Prepariamo quella, qualche panino salato, prepariamo due-tre attività come le costruzioni e il gioco simbolico che abbiamo menzionato sopra: questo semplice pomeriggio insieme (che deve durare per un tempo congruo alla resistenza fisica dei piccoli) è già una bella festa per loro!”.

Feste di compleanno per i bambini della scuola dell’infanzia: come organizzarla per sconfiggere l’ansia

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Giochi di squadra guidati. “I bambini della scuola materna hanno un pensiero più astratto e strutturato: questo potrebbe essere il momento di iniziare a proporre una festa a tema, sempre basandoci sui reali interessi del piccolo.

A questa età sanno costruire dei giochi ma hanno bisogno di una guida: si può pensare ad attività semplici e coinvolgenti come una tombolata, una caccia al tesoro, un tiro alla fune e una partita a bandiera divisi per squadre. Se non si è particolarmente portati per l’organizzazione di feste più strutturate, si può chiedere aiuto a qualcuno di più esperto: qui può avere senso un animatore”. 

Feste di compleanno per i bambini della scuola primaria: suggerimenti concreti per combattere l’ansia da prestazione

“Per i bambini della scuola primaria il ventaglio dei programmi possibili è più ampio, sempre tenendo a mente i tre punti cardine menzionati sopra: la relazione, il gioco e il trascorrere del tempo insieme agli amichetti. Anche qui bando al perfezionismo: nella vita i bambini non si ricorderanno degli addobbi coordinati ma del fatto che hanno giocato con i loro amici (e al massimo che regali hanno ricevuto)”. 

Partita di calcio o serata cinema: il bambino al centro. “A questa età, la richiesta è generalmente di invitare tutta la classe o tutta la squadra di pallavolo o calcio. Il focus dei genitori deve essere su quello che hanno voglia di fare i loro figli, quindi se il massimo desiderio è giocare a calcio non ha senso pagare un animatore ma lasciarli serenamente tirare calci al pallone e organizzare una sostanziosa merenda a fine partita”. 

“Se invece il nostro bambino ama guardare fantasy insieme agli amici, organizziamo un ritrovo nel tardo pomeriggio con popcorn e visione di un bel film, e pizza per tutti a cena: il risultato sarà lo stesso, l’importante è far felice il mio bambino partendo da quello che lo fa davvero felice”. 

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