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Il Tivù Giornale andò in onda il 22 aprile 1985, primo notiziario dopo 32 anni di divieti.
E su San Marino RTV il “pioniere” Michele Bovi riecheggia Tonino Guerra: “Come si fa a non essere ottimisti?”
Mancano poco più di tre mesi a una ricorrenza storica per l’informazione di San Marino. 40 anni fa, il 22 aprile del 1985, andò in onda il primo telegiornale confezionato in Repubblica che mise fine a un divieto durato 32 anni e creò i presupposti per l’accordo con l’Italia per la nascita – sei anni dopo – della San Marino RTV.
La preparazione della prima edizione del Tivù Giornale: da sinistra il direttore Michele Bovi con i conduttori Elsa Mazzolini e Giovanni Zangoli
Il quinto comma dell’art.47 dell’accordo aggiuntivo alla convenzione con l’Italia risalente al 1953 impegnava infatti San Marino “a rinunciare ad installare e gestire sul proprio territorio stazioni radio o televisive trasmittenti o ad accordarne la concessione a governi esterni o a società private”. Caduto in Italia il regime di monopolio radiotelevisivo i governanti sammarinesi (nel 1985 il potere esecutivo era esercitato da una coalizione formata da socialisti, socialisti unitari e comunisti) misero in discussione la validità di quella norma e diedero vita al progetto presentato da Michele Bovi, all’epoca direttore del settimanale Corriere di Romagna, che prevedeva la realizzazione del Tivù Giornale, due edizioni quotidiane registrate nella redazione di Cailungo e trasmesse in un’area tra Reggio Emilia e Pesaro attraverso gli impianti forlivesi di Tele Romagna. A realizzare i servizi c’erano già alcuni di quelli che sarebbero diventati le colonne della televisione di Stato ovvero i giornalisti Sonia Tura, Sergio Barducci, Rosa Michelotti, Palmiro Faetanini, il regista Danilo Berardi, i telecineoperatori Marco Cardinali, Flavio Pelliccioni, Maurizio Zannoni. Con un circuito di corrispondenti dalle città romagnole; uno in particolare è ancora oggi molto rimpianto: si collegava da Ravenna, era Mauro Maiani, in seguito figura di primo piano della diplomazia sammarinese. Alla conduzione dei notiziari agivano in coppia Giovanni Zangoli (poi redattore de il Resto del Carlino) con Elsa Mazzolini (poi giornalista enogastronomica) alla quale subentrò Carlotta Piombini (poi giornalista di moda e pittrice), talvolta sostituiti da un “conduttore d’eccezione”: l’attore comico Maurizio Ferrini.
La scheda del Tivù Giornale pubblicata dalla rivista specializzata Millecanali
Per la prima edizione del 22 aprile si ritrovarono a San Marino gli inviati delle principali testate italiane, da Il Tempo a La Repubblica, da La Stampa al mensile specializzato Millecanali, tutti a scrivere della conquista sammarinese del diritto a fare informazione televisiva. Tanto più che per occuparsi della programmazione il governo del Titano aveva ingaggiato come consulenti due nomi di assoluto prestigio del giornalismo italiano: Mimmo Scarano, già direttore di Raiuno e Ugo Zatterin, direttore del Tg2 e volto popolarissimo delle tribune politiche della Rai. “Fu proprio Zatterin a introdurmi nella redazione del Tg2 appena terminata l’esperienza sammarinese” racconta Michele Bovi, in forza alla Rai dall’autunno del 1987.
L’articolo de La Repubblica (23 aprile 1985)
Da allora Bovi di strada ne ha fatta tanta: è stato caporedattore centrale del Tg2 e poi dirigente di Rai2 e infine capostruttura di Rai1 responsabile di tutti i programmi di punta della rete ammiraglia: da Ballando con le stelle a Domenica In, da Affari tuoi a Techetechete’, dalle commedie di Eduardo affidate a Massimo Ranieri con Mariangela Melato e Monica Guerritore al ritorno in tv del teatro di Dario Fo.
L’articolo de Il Tempo (22 aprile 1985)
Senza peraltro mai abbandonare il rapporto con San Marino: dal 2002 per due mandati (dieci anni) Michele Bovi è stato consigliere d’amministrazione di nomina Rai per San Marino RTV e fu tra i promotori dell’ingresso del Titano nell’Eurovision Song Contest. “Era il 2008 e la competizione si teneva a Belgrado. – racconta Bovi – Per selezionare gli artisti in rappresentanza di San Marino creammo una commissione di nove elementi, tra cui il direttore d’orchestra Vince Tempera, il paroliere Pasquale Panella, Alessandro Capicchioni, Roberto “Moghe” Moretti, Pino Cesetti e nella appropriata veste di presidente Little Tony. Tra le circa ottanta candidature che arrivarono scegliemmo i Miodio, un gruppo formato da due sammarinesi e tre riminesi. Fu l’inizio di un’avventura oggi finalmente in grado di moltiplicare forze e obbiettivi grazie alla collaborazione della Rai da quest’anno attiva in Una voce per San Marino, ribattezzata San Marino Contest”.
Quarant’anni dopo il debutto dell’informazione lei dunque guarda al futuro della radiotelevisione sammarinese con ottimismo?
“Ho conosciuto tutti i direttori di San Marino RTV, bravi giornalisti con alcune eccellenze come Franco Alfano e Carmen Lasorella. Tuttavia giornalisti senza esperienza manageriale, quella che è sempre mancata in questa struttura che dispone di una squadra di valenti professionisti, tra redattori e tecnici. Soltanto qualche mese fa con le dimissioni del direttore Andrea Vianello sembrava di assistere al naufragio del Titanic: chi parlava di terrificante buco di bilancio, chi di drastica riduzione di personale. Invece la Rai ha avuto il buonsenso di invertire la rotta, di inviare uno dei suoi manager più esperti e autorevoli. Con Roberto Sergio la musica è improvvisamente cambiata: sentiamo parlare di piano per l’aumento dei ricavi pubblicitari, di rinnovamento tecnologico, di produzioni interne e di accesso ai migliori contenuti del palinsesto Rai. Viene voglia di ripetere quello che fu il tormentone televisivo di un grande amico di San Marino, Tonino Guerra: «Come si fa a non essere ottimisti? »”.
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