Complessivamente sono 63 (43 nuovi e 20 aggravamenti) i Daspo disposti dalla questura per i 10 minuti di guerriglia urbana. Chiuse le sedi dei Drughi e Primo Novembre
Alla vigilia del derby arriva una «pioggia» di Daspo e denunce per gli ultrà di Juventus e Torino coinvolti nella gigantesca rissa avvenuta alle spalle della Gran Madre lo scorso 8 novembre. Quella sera un centinaio di appartenenti ai gruppi della tifoseria organizzata granata e bianconera si erano dati appuntamento per una «resa dei conti» a poche ore dall’inizio della «stracittadina» del girone di andata». Avevano scelto una strada laterale, che ritenevano priva di telecamere e invece sono stati proprio gli occhi elettronici e i tanti video girati dai clienti di bar e ristoranti a permettere agli investigatori della Digos, guidati dal dirigente Carlo Ambra, di identificare quasi tutti i partecipanti.
Per la maggior parte si tratta di volti noti, leader e storici «lanciacori» delle curve, 20 dei quali erano già sottoposti al divieto di accedere alle attività sportive. Provvedimenti che ora verranno aggravati con una possibile estensione dell’interdizione fino a 5 anni. Fra i destinatari dei 43 nuovi Daspo ci sono però anche le «giovani leve» dei gruppi organizzati e tifosi arrivati dalle province di Asti, Novara, Pavia, Savona, Varese e Piacenza.
Proprio in Emilia, a casa di un ultras del Toro, la polizia ha sequestrato 4 coltelli e 3 mazze da baseball, una delle quali con la scritta «Dux Mussolini». Complessivamente sono 63 (43 nuovi e 20 aggravamenti) i Daspo disposti dalla questura per i 10 minuti di guerriglia urbana fra i locali della movida e 23 le perquisizioni personali e domiciliari eseguite ieri mattina a carico di altrettanti indagati. Sono accusati di essersi fronteggiati con cinghie, bastoni, coltelli e bombe carta. E adesso devono rispondere di rissa, porto abusivo di oggetti atti ad offendere e travisamento. Nel corso delle perquisizioni la Digos ha sequestrato anche passamontagna, giubbotti, manganelli telescopici, spray urticanti e materiale informatico utile alle indagini.
Ieri mattina gli investigatori della questura hanno anche perquisito la sede degli ultras bianconeri «Drughi», un circolo privato in via Tiepolo, a Moncalieri e un bar che è l’abituale ritrovo dei supporter del gruppo «Primo Novembre 1897». Nei covi juventini gli inquirenti, coordinati dal pm Paolo Scafi, hanno trovato una «santabarbara», con un ingente quantitativo di bombe carta e altro materiale esplodente. Non sono mancati anche controlli da parte di Asl e vigili del fuoco che hanno riscontrato alcune irregolarità. Per entrambi i locali il questore Paolo Sirna ha disposto la chiusura temporanea delle attività. Ed è al vaglio la posizione del responsabile della sede dei Drughi, che potrebbe aggravarsi nelle prossime ore.
Le tensioni legate al derby di andata erano poi proseguite anche il giorno successivo all’interno dell’Allianz Stadium. E per questo la divisione anticrimine della Questura ha emesso altri 10 Daspo nei confronti dei tifosi del Torino responsabili dei danneggiamenti dei seggiolini e dei bagni del settore ospiti. I diffidati non appartengono a gruppi organizzati e per loro la Juventus ha applicato il «codice di gradimento» che vieta l’accesso all’impianto sportivo al di là della diffida. La Digos ha infatti inviato a Juventus e Torino l’elenco di tutti i tifosi sottoposti a Daspo per l’annullamento degli eventuali biglietti già acquistati.
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