Guida alla dichiarazione di successione tardiva: cosa sapere
Uno dei quesiti più frequenti che ci vengono posti riguarda la compatibilità tra la presentazione tardiva della dichiarazione di successione e la richiesta delle agevolazioni fiscali “prima casa”. Queste agevolazioni prevedono l’applicazione delle imposte ipotecarie e catastali in misura fissa di 200 euro ciascuna. Ma cosa succede quando la denuncia di successione viene presentata oltre i termini? Ecco cosa c’è da sapere, anche alla luce della recente Risoluzione n. 66/E dell’Agenzia delle Entrate del 20 dicembre 2024.
Quando si presenta la dichiarazione di successione
L’articolo 31 del Decreto Legislativo 346/1990 stabilisce che la denuncia di successione deve essere presentata entro 12 mesi dall’apertura della successione. Tuttavia, questo termine non è perentorio. Ciò significa che, anche se si supera il limite temporale, è comunque possibile presentare la dichiarazione in ritardo. L’Ufficio competente provvederà a verificare l’autoliquidazione delle imposte e a calcolare eventuali somme dovute, applicando anche le sanzioni previste dall’articolo 50 del Testo Unico sulle Successioni.
Sanzioni e decadenza dei termini di accertamento
Le sanzioni per la presentazione tardiva della dichiarazione di successione variano in base al ritardo. Tuttavia, se sono già trascorsi cinque anni dalla scadenza del termine previsto, l’Ufficio decade dal potere di accertamento, e dunque non possono essere irrogate sanzioni. È comunque importante sottolineare che, per quanto riguarda le agevolazioni “prima casa”, è essenziale che non sia stato già emesso un atto di accertamento da parte dell’Ufficio.
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Richiesta delle agevolazioni fiscaliÂ
La possibilità di richiedere le agevolazioni “prima casa” anche in presenza di una dichiarazione di successione tardiva è stata recentemente confermata dall’Agenzia delle Entrate nella Risoluzione n. 66/E del 20 dicembre 2024. L’Agenzia ha chiarito che è possibile ottenere queste agevolazioni purché vengano rispettate alcune condizioni fondamentali.
Requisiti agevolazioni fiscali prima casa in caso di successione tardiva
Quando si parla di condizioni e requisiti per poter accedere ai benefici fiscali prima casa, occorre tener ben presente anche il profilo temporale. Non basta semplicemente esserne in possesso nel momento in cui si presenta la dichiarazione di successione tardiva, ma è necessario che siano già presenti al momento dell’apertura della successione, ossia al momento della morte della persona. Inoltre, il contribuente deve assicurarsi che non sia già stato emesso un atto di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate relativo alla dichiarazione di successione tardiva.
Per accedere alle agevolazioni fiscali “prima casa” è necessario rispettare alcuni requisiti e presupposti fondamentali. Innanzitutto, il contribuente, qualora non abbia la residenza nella città in cui si acquista casa, deve trasferirla nel Comune in cui si trova l’immobile oggetto di successione entro 18 mesi dall’apertura della successione. Inoltre, l’immobile deve appartenere a categorie catastali ammesse per le agevolazioni e non essere classificato come immobile di lusso. Infine, il beneficiario non deve essere titolare, esclusivamente o in comunione con il coniuge, di altri immobili situati nello stesso Comune e idonei a essere utilizzati come abitazione principale.
Successione tardiva e legittimità della richiesta di agevolazioni
Secondo la Cassazione a Sezioni Unite (sentenza n. 14088/2004), una dichiarazione di successione tardiva non è invalida, ma semplicemente soggetta a sanzioni pecuniarie per il ritardo. Questo principio è particolarmente rilevante in caso di compravendita di un immobile proveniente da una successione per la quale la dichiarazione non è stata presentata nei termini.
In tali circostanze, è necessario integrare o presentare ex novo la dichiarazione di successione, anche se sono trascorsi più di cinque anni. La regolarizzazione della situazione è indispensabile per evitare problematiche future, sia fiscali che legali, legate alla provenienza dell’immobile.
Rettifiche e atti integrativi per richiedere le agevolazioni
L’Agenzia delle Entrate, con la Risoluzione n. 66/E del 2024, ha anche ribadito la possibilità di rettificare dichiarazioni già presentate tramite atti integrativi successivi. Questo significa che, qualora nell’atto iniziale non siano state richieste le agevolazioni “prima casa”, è possibile intervenire successivamente per sanare la situazione e beneficiare comunque delle agevolazioni fiscali previste dalla legge.
Preventivo notarile dichiarazione di successione
La possibilità di richiedere le agevolazioni “prima casa” anche in caso di dichiarazione di successione tardiva rappresenta un’importante opportunità per i contribuenti. Tuttavia, è fondamentale agire tempestivamente per regolarizzare la posizione e rispettare i requisiti richiesti dalla normativa.
Per evitare complicazioni o errori, si consiglia di rivolgersi a un notaio per una consulenza approfondita. Un esperto può fornire indicazioni precise su come procedere, assicurandosi che tutti gli adempimenti siano svolti correttamente e che eventuali richieste di agevolazioni siano conformi alla legge.
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