quali strategie per una maggiore sicurezza urbana? – Unico Settimanale

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Il fenomeno dei furti nelle abitazioni è un problema sempre più rilevante, generando preoccupazioni tra i cittadini e mettendo a dura prova la percezione di sicurezza collettiva.

La crescente incidenza di diversi crimini, e per lo più quelli commessi nelle abitazioni, richiede risposte rapide e ben coordinate da parte degli enti amministrativi, di qualsiasi livello, che hanno il compito di garantire la sicurezza pubblica e il benessere della comunità. A fronte di questa emergenza, diverse sono le azioni che si  possono, o che si sarebbero potute intraprendere, per prevenire e ridurre il fenomeno dei furti, come creare ambienti urbani più sicuri e protetti; aumento della presenza delle Forze dell’Ordine, programmazione di turni notturni della Polizia Municipale, fornitura di strumenti tecnologici agli operatori di polizia, per il monitoraggio e la prevenzione; favorire la collaborazione tra cittadini e forze di polizia; attivare incontri tematici con la comunità al fine di raccogliere informazioni occorrenti alla pianificazione della sicurezza sul territorio; sensibilizzare gli stessi ad adottare misure idonee per la sicurezza privata; attivarsi e sostenere incontri formativi, con forze dell’ordine, cittadini e preposte autorità politiche, inerente alle diverse tematiche per la prevenzione dei reati; intensificare, grazie all’ausilio di tecnologie, la sorveglianza di ingresso e uscita dal territorio urbano; creare in sinergia con la Prefettura e i presidi territoriali di polizia canali di interscambio di informazioni e dati al fine di agire con maggiore tempestività ed efficienza; collaborare con soggetti privati che si occupano di sicurezza. Questi sono però solo alcuni tasselli che se messi al posto giusto possono senz’altro contribuire all’edificazione di una città più sicura. Senza dubbio la lotta alla criminalità e ai tanti furti che si susseguano giorno dopo giorno, richiede l’impegno di tutti. Un fenomeno che non possiamo ascrivere negli eventi occasionali ma possiamo e dobbiamo, più di tutto, considerarlo come una situazione, difficile senz’altro da correggere ma non impossibile. Solo adottando azioni concrete e coordinate si potrà ottenere un miglioramento di questa “condizione” e di conseguenza un miglioramento della qualità della vita urbana, garantendo sicurezza e protezione ai cittadini, alle loro abitazioni e alle loro attività commerciali. Non vi è azione più sporca, vile, meschina e spregevole come quella di introdursi in case altrui con lo scopo di rubare; azione che spesso, pur di ottenere il proprio criminale risultato, si trasforma in aggressione violenta, gratuita e pericolosa per chiunque si imbatte, di giorno o di notte, in criminali senza scrupoli. Eventi che producono serie conseguenze psicologiche sia negli adulti (trauma,  rievocazioni delle intrusioni, ansia, fobie, depressione, senso di impotenza, disturbo del sonno, tristezza, a volte bassa autostima per non aver avuto o per essere precisi per non poter utilizzare i mezzi necessari per difendersi, ansia, paura e tensione) sia nei bambini (problemi comportamentali, disturbi emotivi e relazionali, difficoltà nelle relazioni familiari, problemi di comunicazione, lunga durata del trauma subito e difficoltà nel superarlo). Essere vittime di un furto in casa, in particolare quando il crimine si accompagna anche a violenze fisiche, è un’esperienza devastante che può avere effetti profondi e duraturi sulla psicologia degli individui coinvolti. I danni psicologici subiti da una famiglia che vive una simile esperienza possono essere molteplici, colpendo la persona direttamente aggredita, ma anche gli altri membri del nucleo familiare.   

In assenza di sicurezza non è possibile parlare né di sviluppo né di benessere. La criminologia contemporanea si concentra sempre di più sull’analisi della città vivibile, privilegiando la pianificazione urbana e il decoro, poiché l’assenza di attenzione a questi aspetti può alimentare la criminalità.

Un ambiente urbano lasciato all’incuria o abitato da individui in cerca di distrazioni senza scopo, come i vandali, rappresenta il simbolo dell’abbandono e della sconfitta. Investire ingenti somme di denaro nelle infrastrutture urbane e vederle poi degradarsi è, per una società civile e progredita come la nostra, altrettanto irresponsabile quanto il gesto vandalico stesso. Per le città che aspirano a essere luoghi di convivenza, è fondamentale sviluppare una pianificazione sicura e strutturata su larga scala, coinvolgendo tutti i soggetti responsabili. Negli ultimi anni, la nostra regione ha visto un aumento dei crimini gravi, che non sono solo atti perseguibili penalmente, ma manifestano anche un grave vuoto sociale, minando il senso di comunità. La gente preferisce vivere nella percezione di sicurezza piuttosto che in uno stato di allerta costante. Il futuro delle nostre città dipende dalla capacità di adottare politiche di prevenzione contro la criminalità, ma anche dalla promozione di una cultura in cui la sicurezza urbana è considerata la base per una crescita continua e una vivibilità autentica. Le sfide future richiederanno maggiore attenzione preventiva, poiché si prevede un aumento delle azioni criminogene che mettono a rischio le comunità. In questo contesto, le amministrazioni devono essere convinte che ogni ente, nel proprio ambito, debba contribuire alla sicurezza globale attraverso una progettazione mirata degli spazi, la promozione della cultura della legalità, la prevenzione, e la cooperazione con enti e istituzioni. Le amministrazioni, in collaborazione con le province e le regioni, dovrebbero sviluppare progetti praticabili per la sicurezza, senza risultare invadenti. Un aspetto cruciale sarà quello di potenziare la Polizia Locale delle Città, fornendo maggiore supporto operativo e investigativo, anche attraverso strumenti avanzati di criminalistica. Inoltre, sarà utile attivare un team tecnico che possa contare su esperti e professionisti per garantire la sicurezza urbana, sociale ed ambientale, attraverso progetti, attività formative e divulgazione culturale. Già perché la sicurezza, come già detto, è anche un tema culturale, se non ci  addentriamo in questo concetto, convincendoci che la prevenzione, su tutti gli eventi che minano la Security e la Safety, è la base principale per edificare appunto la sicurezza pubblica, difficilmente riusciremo a definire l’accezione genuina e globale del termine stesso. Un’ altro elemento da considerare potrebbe essere la creazione di un consorzio di Polizia Locale con i comuni limitrofi, un modello già attuato con successo in molte città italiane, per rafforzare l’attività  operativa sul territorio e supportare le altre forze dell’ordine, spesso sotto pressione e con risorse limitate. In questo modo si potrebbe ampliare il raggio di azione della sicurezza preventiva su un’area più vasta, che comprenda anche i comuni vicini. È fondamentale, infine, comprendere che prevenzione e repressione devono lavorare insieme senza escludersi a vicenda. Lo sviluppo e il benessere di una città dipendono in gran parte dalle scelte politiche e amministrative che le amministrazioni adottano. La crisi economica, l’immigrazione clandestina e altri fenomeni sociali ci pongono di fronte a sfide sempre più complesse, ma una cultura della sicurezza ben radicata può contribuire a ridurre le preoccupazioni e creare una società più protetta e coesa. La sicurezza non è solo l’assenza di pericoli, ma è anche un fattore che consente a una comunità di pianificare e crescere, soprattutto dal punto di vista sociale. Però, alla luce di quanto stanno vivendo la maggior parte delle città italiane, quotidianamente attinte da eventi delinquenziali, furti, aggressioni, rapine, atti di vandalismo e gratuita violenza, pare che una vera, determinata e forte volontà di contrastare questi fenomeni è oggi, come lo era ieri, solo una vaga illusione.  

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