Bergamo, un anno con picchi di caldo e acquazzoni. Il 13 agosto il giorno più torrido, il 23 settembre il più piovoso

Un caldo per l’ennesima volta sopra la media, e di questo se n’erano accorti tutti quelli che hanno attraversato l’estate boccheggiando. Ma anche molta più pioggia del solito, tanto che ormai il tavolo per la siccità in Prefettura non si riunisce più da un anno e mezzo. Sono due fra le caratteristiche principali del meteo bergamasco dell’anno appena concluso secondo le centraline di rilevamento dell’Arpa lombarda.

Per quanto riguarda il caldo, la temperatura media di tutto il 2024 è stata di 15,3 gradi, cioè 1,4 in più rispetto alla media calcolata tra il 1991 e il 2020. Ma se si considera la sola estate, ci sono stati 2,5 gradi oltre la media e 3 nel solo agosto: il 13 di quel mese è stato il giorno più caldo dell’anno con una media di 30,7 gradi e un picco di 36,6. Le notti tropicali, quelle sopra i 20 gradi, sono state 57, il numero più alto dal 1990. L’estate ha visto 64 giorni sopra i 30 gradi contro una media di 42.

La seconda anomalia è rappresentata dalle piogge, che dopo anni vicini alla siccità sono state addirittura il 41% per cento sopra la media, con un totale di 1.639 millimetri caduti. Un terzo dei giorni dello scorso anno sono stati trascorsi con l’ombrello in mano: sono stati in tutto 110 su una media di 93. La giornata più piovosa non è stata quella che ha provocato gli allagamenti del Morla (in quei giorni è arrivata molta acqua, suddivisa però tra l’8 e il 12 settembre) ma un paio di settimane dopo: il 23 settembre sono caduti 66,4 millimetri. 

Sono stati i giorni in cui il Serio aveva decuplicato la sua portata arrivando a far chiudere il ponte di Seriate e in tutta la provincia si erano verificati allagamenti e frane. Con poche grandinate, anche se è triplicato il numero di giorni con chicchi di ghiaccio sopra i 5 centimetri. Ma, come dimostrano le temperature, la pioggia è caduta lontana dall’estate: 79 giorni tra febbraio, marzo e maggio, quindi 22 tra gennaio e agosto e solo nove nei mesi successivi, tanto che novembre è stato uno dei mesi più asciutti dal 1991.

Tanta pioggia ha avuto l’effetto di tenere pulita l’aria, che è stata più pulita della media. La stessa Arpa ha appena concluso l’attività di monitoraggio sulla qualità dell’aria sulla base della sua rete di centraline. Secondo le quali è stato rispettato in tutta la Lombardia il limite annuale per il PM10, le polveri sottili (media di 40 microgrammi per metro cubo) e per il secondo anno consecutivo, anche la media annua del PM2.5 (il particolato) non ha superato in nessuna stazione il limite di 25 microgrammi per metro cubo.

Restano comunque superamenti diffusi del limite giornaliero del PM10, ancora sopra la soglia dei 35 giorni in una parte significativa delle stazioni lombarde. Positivo il quadro relativo al biossido di azoto (NO2), che nelle città capoluogo ha rispettato la media annuale di 40 microgrammi per metro cubo (quella del limite di legge). Considerando la stazione peggiore, a Bergamo i giorni con le PM10 superiori a 50 microgrammi per metro cubo sono stati 40 (dato tra i migliori della regione: hanno fatto meglio solo Como, Lecco, Sondrio e Varese). Per il PM2.5 la media è stata di 18 microgrammi ogni metro cubo d’aria e per il biossido di azoto 33.

A proposito di meteo: il fine settimana si annuncia sereno dappertutto ma freddo, con una massima di 9 gradi in città. Tempo ideale per gli sciatori anche se finora le nevicate sono scarse: Arpa calcola nel bacino del Brembo la presenza d 3,1 milioni di metri cubi di neve contro una media di 29, e nel bacino del Serio 3,2 milioni di metri cubi su una media di 26,1.

Vai a tutte le notizie di Bergamo

Iscriviti alla newsletter di Corriere Bergamo