falsa partenza tra improvvisazione e incompetenza – AlessioPorcu.it

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L’apertura del cantiere per il rifacimento dello scalo ferroviario di Frosinone ha creato enormi disagi ai cittadini e soprattutto ai pendolari. Monta la protesta per una gestione pessima, priva di buon senso, programmazione e capacità

Anche la più nobile delle iniziative o il miglior progetto del mondo, di fronte all’improvvisazione rischiano di trasformarsi in un tragico fallimento. Per di più, sulla pelle dei cittadini. Dei pendolari. Tanti. Quelli che ogni mattina, quando è ancora notte fonda e fa un freddo cane, da Frosinone prendono il treno per raggiungere Roma. Non per divertimento, molte volte per studio ed il più delle volte per lavoro. Che già devono sopportare, loro malgrado e senza alcuna colpa, i quotidiani ritardi e gli imprevisti di un sistema ferroviario regionale che certamente non brilla per efficienza e puntualità.

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Pendolari tartassati

Basta questa Via Crucis quotidiana per comprendere che sicuramente non meritano una ulteriore penalizzazione ed una nuova mortificazione. Il riferimento è alla realizzazione della nuova stazione di Frosinone. Un progetto senz’altro importante e strategico, che una volta ultimato può dare nuovo stimolo al necessario sviluppo del capoluogo e dell’intero territorio. Ma i cui lavori devono essere gestiti con competenza, capacità, senso pratico da chi, a vario titolo e competenze, ne ha la responsabilità.

Il cantiere della stazione per come è stato pensato e realizzato, in questi primi giorni, si sta rivelando un vero e proprio disastro. Tantissime e sacrosante le proteste dei pendolari: improvvisamente sono stati costretti a fronteggiare una serie infinita di disagi. E senza alcuna informazione o cartello, niente personale dedicato o altro ancora, che possa spiegare la nuova realtà. A partire dalla chiusura decisa dalla mattina alla sera per il sottopasso che porta a via Pergolesi. Nella parte che conduce al parcheggio ex area Frasca, il cui utilizzo ora è del tutto limitato.

Alla necessità di servirsi del sovrappasso posto alla fine dei binari, che i frusinati chiamano la torre, per raggiungere Via Pergolesi. Una struttura assolutamente fatiscente, sporca da fare schifo, totalmente buia. Illuminata solo grazie alla luce dei telefonini dei malcapitati pendolari che devono percorrerla, a salire o scendere, per andare dall’altra parte dei binari.

Il fattore sicurezza lì sopra, anche per certe “frequentazioni” va veramente a farsi benedire. E sono costrette a passarci anche donne sole, e di notte. Quando arriva l’ultimo treno da Roma.

Allertata “Striscia la notizia”

I pendolari si sono rivolti a “Striscia la Notizia” per denunciare i disagi

Materiale da “Striscia la notizia”. Programma al quale qualche pendolare si è già rivolto, per denunciare questa situazione. Ed anche per il Ministero dei Trasporti, la Prefettura di Frosinone ed il Comune di Frosinone: a loro hanno inoltrato altrettante pec i pendolari segnalando il caos seguito ai lavori di ristrutturazione della stazione. 

Per non parlare della totale assenza dei parcheggi. E’ impensabile gestire il rifacimento della stazione, senza prevedere nel frattempo aree di lunga sosta per i pendolari, in una zona relativamente vicina. Se si lascia la macchina troppo lontano e serve tanto tempo per raggiungere i binari, si corre il concreto rischio di perdere il treno. E quindi arrivare in ritardo sul posto di lavoro, o a lezione all’università. Ma potrebbe essere pure una visita specialistica. Questo i pendolari di Frosinone, lo sanno molto bene. Forse non lo sanno altri. Che, probabilmente, quando parlano di treni, lo fanno solo per sentito dire. 

Assenti buon senso e programmazione

Il sindaco Riccardo Mastrangeli

Una città capoluogo che aspira, legittimamente, ad essere un riferimento nevralgico per l’intero territorio, anche dal punto di vista dei trasporti, deve anche dimostrare di essere preparata a gestire una trasformazione del genere.

Il totale rifacimento della stazione ferroviaria del Capoluogo non è evidentemente uno scherzo. Tutti ne conoscono però da tempo i contenuti progettuali. Il tempo per studiare un cantiere funzionale c’è stato tutto.

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I lavori comportano impegno, sacrificio e anche qualche disagio che un po’ tutti devono sopportare. Per primi i pendolari. Ci sta. Ma occorrono anche buon senso, competenze, capacità, programmazione. E confronto con chi vive le quotidiane realtà e vicissitudini con i treni.

Il cantiere della Stazione, con tutti i vari effetti correlati con l’accesso ai binari, e alla viabilità veicolare e pedonale è certamente necessario. Ma non sta scritto da nessuna parte che questo debba, per forza, costituire anche una mortificazione della dignità delle persone.

San Tommaso diceva “Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare, che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare, che io possa avere soprattutto l’intelligenza di saperle distinguere.” Fare semplicemente le cose, o farle bene, fa tutta la differenza del mondo. Alla Stazione di Frosinone, c’è ancora tanto da fare. E meglio.



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