L’azienda Leitner: «Quella di Trieste sarà la prima cabinovia metropolitana in Italia»

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«La cabinovia di Trieste sarà la prima, vera cabinovia metropolitana d’Italia», dice Maurizio Todesco, responsabile alle pubbliche relazioni di Leitner, società altoatesina che ha realizzato impianti a fune in tutto il mondo – da Medellín a Barcellona – e che ha vinto la gara per la realizzazione della cabinovia tra il Porto Vecchio e il Carso. «Stiamo portando avanti la progettazione. Siamo pronti a partire».

LE PAROLE DI LEITNER

La società parla per la prima volta al Piccolo. Il portavoce non entra nel merito né dell’iter amministrativo, né dei contenziosi giudiziari in atto.

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Il percorso verso i primi piloni è complesso e di più l’azienda aggiudicataria dell’appalto, al momento, non commenta. «In questa fase – precisa Todesco – siamo solo spettatori, ma stiamo portando avanti la progettazione, sulla base dell’incarico affidatoci, e siamo pronti a partire. Abbiamo la possibilità di dimostrare i vantaggi di una soluzione funiviaria in un contesto urbano». Quella tra Trieste e Opicina, ripete il referente di Leitner, sarà la prima, «tecnicamente parlando», cabinovia metropolitana d’Italia.

ALTRI MODELLI IN ITALIA

Esempi vicini su cui misurare l’eventuale impatto futuro della cabinovia di Trieste non ci sono. Né in regione, né nel resto d’Italia. A Perugia c’è il MiniMetrò, entrato in funzione nel gennaio 2008 e capace di trasportare fino a tremila persone all’ora da Pian di Massiano, vicino allo stadio, fino al Pincetto, la terrazza panoramica sul monte di Assisi.

A Pisa, dal marzo 2017 è attivo il PisaMover, che in soli cinque minuti permette di arrivare dall’aeroporto Galileo Galilei fino alla stazione centrale. In entrambi i casi, però, le cabine automatizzate non lasciano mai il loro tracciato e non sono sospese. Viaggiano su binari rossi trainati da funi, attraverso viadotti, talvolta gallerie.

LA FUNIVIA BOLZANO-RENON

Più vicino al progetto proposto a Trieste è la trifune Bolzano-Renon, realizzata da Leitner con l’impresa edile Seeste in partenariato pubblico-privato e inaugurata nel 2009, per quanto qui le cabine siano quelle di una funivia di più grandi dimensioni: hanno una capienza di 35 persone, contro le 10 previste per Trieste.

L’impianto è integrato nel sistema di trasporto pubblico: muove 1,2 milioni di persone l’anno, percorrendo in 12 minuti un tragitto che, su strada, ne richiede 30. Il tracciato ricorda quello della cabinovia ipotizzata tra Trieste e Opicina, ma a differenza di questa la trifune del Renon non attraversa aree urbane (se non nel primo tratto), né siti protetti.

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Per trovare altre cabinovie metropolitane bisogna guardare allora più lontano. Modelli Leitner sono presenti a Città del Messico e a Santo Domingo, dove l’azienda ha realizzato la prima cabinovia urbana dei Caraibi.

A New York c’è il “tram aereo” tra l’Upper east side di Manhattan e Roosvelt Island, a Hong Kong la teleferica tra l’aeroporto vicino a Tung Chung e la zona turistica di Ngong Ping. Tutti esempi diversi per tipo di tracciato, tempi di percorrenza, limiti di velocità ed estensione, resistenze da parte della cittadinanza, sensibilità ambientali, risultati ottenuti. Impossibile fare paragoni.

LE CABINOVIE DI MEDELLÍN IN COLOMBIA

A Medellín, dal 2004 Leitner ne ha realizzate sei. La città colombiana è stata tra le prime al mondo a implementare il sistema di Metrocable nel trasporto pubblico, permettendo di connettere alcuni dei quartieri più poveri dell’Antioquia.

Sempre in Colombia, dal 2015 una seconda funivia Leitner collega il Siloé di Cali alla stazione degli autobus di Cañaveralejo, riducendo l’isolamento urbano per i 120 mila abitanti di una delle favelas più degradate della terza città della Colombia.

BERLINO E BARCELLONA

Il tema del sorvolo e dell’impatto ambientale si impone soprattutto nei centri europei. Tra le prime città del continente a scegliere la “metropolitana volante” c’è Barcellona, dove la funicolare Montjuïc può trasportare fino a duemila persone all’ora, in larga misura turisti.

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A Berlino, una funicolare collega due quartieri dell’ex Berlino Est alla metropolitana cittadina tramite una stazione di intercambio. Fu inaugurata nel 2017, per i turisti dell’Expo internazionale dei giardini; da allora è operativa come mezzo di trasporto urbano, con una portata di tremila persone all’ora per senso di marcia.

LA TÉLÉO DI TOLOSA

Nonostante alcune prime resistenze e perplessità da parte dei comitati ambientali, nell’aprile 2022 è infine entrata in funzione la Téléo di Tolosa, tra le ultime realizzazioni degli altoatesini attraverso il marchio Poma (società del gruppo Hti, che controlla Leitner).

È la più estesa funivia urbana d’Europa, completamente integrata alla rete pubblica di autobus e linee metropolitane. In soli dieci minuti collega l’istituto Oncopole di ricerca sul cancro, l’ospedale di Rangueil e l’università Paul Sabatier, librandosi sopra il fiume Garonna e il colle di Pech-David. —

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