La Legge di Bilancio 2025 prolunga fino al 31 dicembre 2027 l’opportunità di beneficiare di una garanzia maggiorata dal Fondo di Garanzia per la Prima Casa.
La recente approvazione della Legge di Bilancio 2025, avvenuta il 28 dicembre 2024, ha segnato l’inizio della sua efficacia dal primo giorno del 2025, estendendo le sue disposizioni anche al triennio successivo, fino al 2027. Questa normativa si allinea alle direttive europee che richiedono una visione a lungo termine nelle politiche economiche e fiscali nazionali.
In questo articolo esploreremo le modifiche introdotte riguardanti l’acquisto della prima casa, con particolare attenzione al Fondo di Garanzia per la Prima Casa e alla facilitazione dell’imposta di registro in caso di cambio della prima abitazione.
Cos’è il Fondo di Garanzia per la Prima Casa
Il Fondo di Garanzia per la Prima Casa è stato creato con la legge di stabilità del 2014 (legge 147/2013) per supportare l’accesso al credito a chi desidera comprare la propria prima abitazione. Il fondo garantisce fino al 50% del capitale del mutuo, per un massimo di 250.000 euro.
Le garanzie sono applicabili a mutui destinati all’acquisto dell’abitazione principale, inclusi lavori di ristrutturazione volti al miglioramento dell’efficienza energetica.
Le modalità di funzionamento del fondo sono state definite da un decreto ministeriale il 31 luglio 2014, con la Consap designata come gestore. Il fondo garantisce i mutui con la copertura dello Stato come garante di ultima istanza, e le banche partecipano all’iniziativa attraverso un protocollo d’intesa firmato nel 2014 tra il Ministero dell’Economia e l’ABI.
In conclusione, il Fondo di Garanzia per la Prima Casa fornisce un supporto importante per ottenere mutui per l’acquisto della prima abitazione, agevolando l’accesso al credito, specialmente per interventi di ristrutturazione energetica.
Estensione della garanzia massima dell’80% sul Fondo di garanzia per la prima casa
La legge di bilancio 2025 ha prorogato fino al 31 dicembre 2027 la possibilità di ottenere una garanzia fino all’80% del capitale del mutuo dal Fondo di Garanzia per la Prima Casa. Questa garanzia è riservata a categorie specifiche come giovani coppie, famiglie monoparentali con figli minori, giovani sotto i 36 anni, con un ISEE non superiore a 40.000 euro all’anno. La garanzia è applicabile a mutui che superano l’80% del valore dell’immobile, inclusi i costi accessori.
Sostegno alle famiglie numerose
La Legge di Bilancio 2025 ha inoltre esteso alcune misure previste dalla legge di bilancio del 2024, incrementando l’accesso alla garanzia per le famiglie numerose, con un aumento della percentuale di garanzia in base al numero dei figli e al reddito.
Le condizioni per accedere a queste agevolazioni sono:
- avere tre figli di età inferiore a 21 anni e un ISEE non superiore a 40.000 euro all’anno;
- avere quattro figli di età inferiore a 21 anni e un ISEE non superiore a 45.000 euro all’anno;
- avere cinque o più figli di età inferiore a 21 anni e un ISEE non superiore a 50.000 euro all’anno.
Per queste famiglie, la garanzia sul mutuo può essere maggiore, specialmente quando il finanziamento supera l’80% del valore dell’immobile:
- 80% del capitale per famiglie con tre figli e ISEE fino a 40.000 euro;
- 85% del capitale per famiglie con quattro figli e ISEE fino a 45.000 euro;
- 90% del capitale per famiglie con cinque o più figli e ISEE fino a 50.000 euro.
Aumento del fondo di garanzia
Per supportare le nuove esigenze e prevedere un maggiore utilizzo del fondo, è stato aumentato il Fondo di Garanzia di 130 milioni di euro per il 2025 e di 270 milioni di euro annui per il 2026 e il 2027.
Modifiche ai beneficiari del fondo garanzia
Un’altra novità della Legge di Bilancio 2025 è la modifica dei beneficiari del Fondo di Garanzia per la prima casa, ora riconosciuto esclusivamente a giovani coppie, nuclei familiari monogenitoriali con figli minori, inquilini di alloggi di proprietà degli Istituti autonomi per le case popolari e giovani sotto i 36 anni.
Imposta di registro per il cambio della prima casa
Per stimolare il mercato immobiliare e facilitare il cambio della prima abitazione, il legislatore ha esteso da uno a due anni il periodo per l’alienazione di immobili destinati a prima abitazione, mantenendo l’aliquota agevolata del 2% per l’imposta di registro.
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