Sfrattato, sale sul tetto e resta in bilico per 10 ore. Salvato dai carabinieri

IL CASO

Latina con il fiato sospeso per un giorno intero, in apprensione ore e ore per un uomo di 53 anni che è rimasto seduto dalla mattina fino ad oltre il calar del sole sul cornicione di un palazzo di corso Matteotti, poco dopo l’incrocio con via Legnano, da dove minacciava di lanciarsi nel vuoto.
L’uomo, che vive nell’edificio, a pochi passi dal cuore della città, è salito sul tetto del palazzo dove vive con l’anziana madre intorno alle 8,40, sedendosi sull’angolo del cornicione a diverse decine di metri di altezza.
A notarlo è stato un passante poco dopo, immediatamente ha lanciato l’allarme: «Presto, venite: c’è un uomo seduto sul tetto di un palazzo che vuole buttarsi» il tenore della chiamata. In pochi istanti si è attivata la macchina dei soccorsi. Sono intervenute diverse pattuglie della polizia locale, i cui agenti hanno chiuso l’intero tratto di strada al traffico, dall’incrocio con viale XXIV Maggio a quello con via Milazzo. Insieme a loro un’ambulanza del 118 e un’auto medica, i vigili del fuoco del comando provinciale, una pattuglia della polizia di Stato e i carabinieri, che hanno coordinato le operazioni di soccorso. Mentre gli uomini del comandante Piergiacomo Cancelliere utilizzavano l’autoscala per avvicinarsi all’uomo, che fin da subito ha minacciato di lanciarsi, quelli del colonnello Christian Angelillo hanno invece provato a farlo desistere, attivando anche un mediatore dell’Arma. Malgrado ciò, il cinquantatreenne non ne ha voluto sapere di scendere e per diverse ore è rimasto fermo nello stesso punto in cui si era seduto in mattinata.

I MEDIATORI

Più di una volta ha cambiato leggermente posizione e, poco dopo le 14, dopo oltre cinque ore sul cornicione, ha iniziato a sporgere le gambe a penzoloni nel vuoto. Nel frattempo sono arrivati anche alcuni suoi conoscenti, hanno cercato di dare il proprio contributo nelle operazioni di mediazione, tra cui un suo amico. «Si conosco da anni, è come un fratello» ha spiegato una donna a chi si fermava ad assistere alle operazioni di soccorso, indicando quell’uomo con il giubbino giallo che si incamminava verso il palazzo.
L’uomo attraversa un momento estremamente difficile, tanto che sono arrivati anche i servizi sociali che lo seguono, accompagnati dall’assessore del Comune di Latina Michele Nasso. Da quanto si apprende proprio in mattinata il cinquantenne aveva ricevuto la notifica di sfratto esecutivo dall’abitazione in cui vive con l’anziana madre, non per morosità. A scadere il contratto d’affitto della casa, con la società titolare dell’immobile che gli avrebbe intimato di acquistarlo o, al contrario, di abbandonarlo. L’uomo, divorziato, si era anche separato di recente dalla nuova compagna e, inoltre, aveva da poco perso il lavoro.
Vista la delicatezza della situazione sul posto è arrivato anche il tenente colonello del comando provinciale dei carabinieri di Latina Salvatore Pascariello, il comandante dei vigili del fuoco Piergiacomo Cancelliere e, infine, la sindaca Matilde Celentano, salita sul tetto insieme ai mediatori – nel frattempo diventati due – e che per motivi di sicurezza non è stata fatta uscire nel terrazzo. L’intera strada è rimasta interdetta al traffico per tutta la giornata causando non pochi disagi alla viabilità del centro. Tanti, tantissimi i cittadini che si sono fermati per capire cosa stesse succedendo e nella speranza di una soluzione dopo ore di grande tensione e paura. Alle 19,12 esatte, dopo oltre 11 ore fermo sul cornicione del tetto, l’uomo è stato bloccato, avvicinato e preso dai mediatori dell’Arma, che lo hanno portato giù dal cornicione mettendolo in salvo. A quel punto il cinquantatrenne è stato affidato al personale sanitario del 118, che lo ha trasferito in ambulanza all’ospedale Santa Maria Goretti, scortato da una gazzella dei carabinieri, per sottoporlo ad un trattamento sanitario d’emergenza. La strada è stata riaperta al traffico e la situazione è tornata alla normalità, facendo tirare un sospiro di sollievo alla città.

L’IMPEGNO

Come spiegato dalla sindaca Matilde Celentano, l’assessore ai servizi sociali Michele Nasso si è attivato in prima persona per trovare un alloggio alla famiglia, individuato mentre l’uomo minacciava ancora di togliersi la vita, mentre la sindaca si è prodigata per procurargli un lavoro, trovato sempre in giornata in un’impresa di pulizie dopo aver contattato il presidente di Unindustria Fausto Bianchi. «Ringrazio i carabinieri, i vigili del fuoco, la polizia locale e tutti coloro che si sono impegnati per risolvere la situazione» le sue prime parole una volta che l’uomo è stato tratto in salvo.